1. il latte scremato in polvere

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《Fede!oh mio dio sono così contenta di vederti!》urlo saltando addosso al mio fratellone,cospargendogli la guancia di baci umidi.

《Bibì!Sei sempre più bella!》esclama sollevandomi da terra e facendomi ridere.
Dice così solo perchè non ci vediamo da un anno e mezzo,di solito ci insultiamo 24 ore al giorno,ma è quello che fanno tutti i fratelli,o sbaglio?

Lo aiuto a portare le valigie,mentre camminiamo verso la mia auto parcheggiata fuori dall'aeroporto,chiaccherando del più e del meno.
Fede studia ad Edimburgo,perciò lo vedo qualche settimana all'anno,quando torna qui a Bologna dopo aver finito la sessione in università.
Mi mancava veramente troppo,anche se non glielo dico spesso. È difficile per me esternare le mie emozioni,parlare di ciò che provo,infatti sin da piccola sono sempre stata molto insicura.
Anche se ci litighiamo spesso,anzi direi spessissimo,lui è comunque il mio fratellone,con cui ho condiviso gli anni migliori e peggiori della mia vita,colui che c'è sempre stato,e per questo gli sarò eternamente grata.

《Quando torno qui,la mia Bologna mi sembra sempre piccola. Ma Edimburgo,anche se è enorme,non può competere con questa bellezza.》constata mio fratello mentre la città scorre sotto i suoi occhi,da dietro al finestrino.
Sorrido,mentre anch'io osservo le strade della città in cui sono nata,stupendomi ancora di quanto siano spettacolari.
《Stasera ordiniamo una pizza?》chiedo,mentre scarichiamo le sue valigie dal bagagliaio.
Non sono un asso in cucina.
《Magari domani...stasera tortellini? In Scozia non riesco mai a trovarne di decenti!》
《Va bene,ma dobbiamo andare al supermercato,perchè In casa non ne abbiamo.
Dovrai accontentarti dei Balilla...》
《D'accordo...dai settimana prossima andiamo da nonna a mangiare,così mi rifaccio lo stomaco!》
Ridiamo entrambi,mentre sistemiamo le sue cose in casa.

Decido di andare da sola al supermercato,dato che Fede è stanco per il viaggio.
Odio fare la spesa,ma visto che (purtroppo) i tortellini non piovono dal cielo,mi tocca.

È tarda sera,la maggior parte dei supermercati sono già chiusi,quindi mi sono recata in uno aperto 24h/7 in cui non vengo mai,perciò sono un pochino spaesata.
Trovo i tortellini nel reparto pasta e cerco ciò che manca nel nostro frigorifero a casa,che è praticamente vuoto. Questo perchè come ho già detto farei di tutto pur di non mettere mai piede in un Conad. In più,papà torna a casa solo nel weekend perchè lavora a Parma,e mamma è la dirigente di un'importante ditta francese di cosmetici naturali,lavora nella sede di Marsiglia,quindi la vedo quando capita.
Ora non è un grosso problema,ormai ho quasi diciannove anni e quindi so badare a me stessa,ma quando ero più piccola era una tragedia. Grazie a Dio c'erano i miei nonni e Fede,non so come avrei fatto senza di loro.

Mi aggiro tra le corsie deserte in cerca del latte in polvere,senza risultati.
Noto una confezione di ciò che sto cercando dentro un carrello di un ragazzo. Deve avere qualche anno in più di me,è molto alto,e questo mi mette in soggezione,dato che sono una nana di un metro e sessanta,ma decido comunque di chiedergli dove lo ha trovato.

《Ciao scusami,sai dove si trova il latte in polvere?》
《Guarda che non lavoro qui.》dice freddo.
Minchia oh un ghiacciolo.
《Lo so,ma ho notato la confezione nel tuo carrello e quindi immagino tu lo sappia.》
《Boh,sì.》
Entusiasta come un agnellino a Pasqua.
《Accompagnami allora dai.》
《Non posso solo dirti dov'è?》
Ha ragione però...perchè gli ho chiesto di accompagnarmi?
Ormai devo sostenere la mia tesi,lo ho imparato negli anni:devi essere convincente quando dici stronzate.
Funziona,giuro,quasi sempre.
《No dai accompagnami!》
《Ma perchè?》
《Non ti va?》
《È che non capisco perchè tu lo abbia chiesto a me.》
《Perchè eri qua vicino!》
《Non potevi chiedere a uno del supermercato?》
《Ma alla fine pure tu lo sai dov'è,o no?》
《Sì ma avrei potuto non saperlo!》
Ma questo è pazzo. L'aria rarefatta lassù deve dargli alla testa.
《Ma hai detto che lo sai!》
《Senti,è in fondo a quella corsia a destra,vicino al latte normale,non so vede subito ma c'è. Contenta?》
《Ce la abbiamo fatta!》rido per smorzare la situazione,ma lui non ride,anzi,mi squadra con uno sguardo arrogante.
《Ciao,grazie e buona serata!》esclamo.
《Ciao. La prossima volta le cose trovale da sola.》

Torno a casa con il mio latte in polvere e i tortellini finalmente,ancora stupita da quel ragazzo così strano e maleducato.
Insieme a Fede cucino la cena,per poi mangiare insieme a lui sul grande tavolo del salotto,come quando eravamo piccoli.
Mi mancava davvero la sua compagnia.
Parliamo della sua esperienza all'estero,del mio primo anno in università qui a Bologna,gossip vari insomma.

《Domani ti dispiace se invito i miei amici qui a casa? Sai non li vedo da tanto.》chiede mio fratello.
《Figurati,fai pure. Chi inviti?》
《I soliti,sai Nelson,Tonno,Cesare,Nic,Frank e Dario.》
Naturamente li ho già sentiti nominare da lui,da quel che so sono amici da tempo,ma in realtà non li ho mai visti e mai conosciuti.
《Non li conosco,ma non penso daranno fastidio,poi se sei felice per me va bene.》rispondo abbracciandolo.
Spero che siano fighi almeno.

Ciao regaz!
Lasciate una stellina e un commento💛
Non è un granchè come primo capitolo,ma spero vi piaccia💛
A riverenze!

𝐒𝗼𝐥𝐢 𝐜𝗼𝗺𝐞 𝐚 𝐁𝗼𝐥𝗼𝐠𝐧𝐚.- Dario Matassa COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora