9. bentornati regaz.

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Osservo l'ennesima goccia di pioggia scorrere sul vetro della finestra, mentre sorseggio il mio cappuccino.
Stamattina il tempo è pessimo, quindi non so che faremo. Oggi è il mio ultimo giorno qui, poi tornerò a casa a Bologna. Non ne ho per niente voglia, non voglio tornare alla mia solita vita, soliti impegni, solito studio, solite ansie. Starei qui per sempre, fra Dario e i colli bolognesi.
Però purtroppo non è possibile.

Cammino provando ad essere il più silenziosa possibile verso la camera di Dario, portando la colazione.
Oggi ho deciso di prepararla io, mi sento un po' in debito con lui per tutto quello che sta facendo per me in questi giorni.
Apro delicatamente la porta della sua camera, e lo vedo stiracchiarsi svogliatamente, ancora sotto le lenzuola.
Passa una mano tra i capelli scuri scompigliati, sbadigliando.
《Buongiorno bellissima.》biascica, accorgendosi della mia presenza.
《Buongiorno anche a te.》arrossisco sorridendo.
《Ti ho portato la colazione.》dico, appoggiando la tazzina e la brioche sul comodino.
《Ma che carina, non dovevi!》sentenzia sinceramente contento, mettendosi a sedere. Faccio lo stesso accanto a lui.
《Invece sì, mi stai ospitando a casa tua e cucini sempre tu, mi sembrava il minimo...》spiego.
Mi ringrazia e prende la tazzina di caffè, rigorosamente senza zucchero.

《Tu hai intenzione di rimanere qui ancora qualche giorno?》chiedo.
《Io ci resterei fino all'infinito qui, ma penso dovremmo tornare a Bolo.》dice mordendo il cornetto fresco alla marmellata.
《È la stessa cosa che ho pensato io. Poi, la scusa che sono da Ludo non può reggere ancora molto, quindi magari potremmo ripartire dopo pranzo o comunque oggi pomeriggio, se ti va.》
Appoggia il piatto sul tavolino accanto al letto, e punta il suo sguardo su di me, avvicinandosi.
《Hai fretta?》chiede, ridendo.
《No, però è davvero necessario che io torni in città, purtroppo...》sospiro, appoggiando la testa sulla sua spalla.
《D'accordo, capisco. Mi dispiace che questa fuga sia già finita.》sbuffa, circondandomi le spalle con un braccio.
《Già, anche a me. Sono stata benissimo questi giorni, grazie Dario.》ringrazio a cuore aperto, abbracciandolo forte.
《Grazie a te. Ti va se ci guardiamo un film? Piove e non possiamo fare molto altro.》propone, estraendo dalla sua valigia il suo pc.

Annuisco, a volte c'è proprio bisogno di un po' di relax per ricaricare le pile.
Ci sistemiamo meglio sul letto, mettendo il computer sopra due cuscini. Poi, ci accoccoliamo uno accanto all'altro e accediamo a Netflix.
《Guardiamo "Baby Driver"?》esclamo entusiasta, notando che il mio film preferito è fra i nuovi arrivi.
《Va bene, è da un po' di tempo che volevo vederlo.》
Guardiamo il lungometraggio insieme, fra risate, lacrime e baci.
Fuori dalla finestra intanto, il cielo sta diventando sempre più scuro, tale da fare sembrare che sia notte invece delle 11 del mattino.
《Guarda, sta arrivando l'apocalisse.》scherza, indicando i fulmini.
《Andare via da qui sarà la vera apocalisse, non voglio...》confesso, facendogli i grattini.
《Non pensare a quello che succederà dopo, goditi il presente.》sussurra, per poi baciarmi.
Ora è sopra di me, mentre con le sue labbra carnose deposita baci umidi sul mio collo.
Mentirei se dicessi che sono stata attenta al film, perchè abbiamo fatto di tutto tranne che guardarlo.

⛈⛈⛈⛈

Abbiamo fatto l'amore, e con lui è stato fantastico. Non è solo sesso, è sentimento, è passione, cosa che nessun altro mi aveva fatto provare prima d'ora.
Sono completamente partita, sono pazza di lui. Pazza.
Squilla il mio cellulare, e svogliatamente mi scosto dal caldo abbraccio di Dario, sentendolo sbuffare.
《Pronto?》dico scocciata.
《Hey Bibì! Come va?》esclama a gran voce mio fratello. Sembra felice, immagino che il weekend con Lucia sia andato alla grande. Ha urlato talmente forte che sono costretta ad allontanare il telefono dall'orecchio per non perdere l'udito.
《Ma cosa urli? Comunque io sto benissimo, tu?》rispondo ridacchiando.
《Scusa, è che mi manchi.》confessa, avverto un po' di tristezza nella sua voce.
《Anche tu mi manchi tanto, ma stasera torno a casa.》dico, mentre Dario scherzosamente alza gli occhi gli occhi al cielo e mima con le labbra un "dobbiamo proprio tornare?".

《La Ludo è stata una santa a sopportarti per questi giorni!》ride.
《Secondo me invece non è stato un grande problema per lei ospitarmi.》scherzo, mentre lui mi fa l'occhiolino.
《Avete preparato l'esame?》
《Ehm... sì, abbiamo studiato un casino!》mento spudoratamente. Dario sorride e mi prende per la vita, mi trascina con sè giù nel letto e lascia una scia di baci dalla clavicola alla spalla, facendomi ridere.
《Immagino, ma cosa ridi?》
《Oh ehm ti dev- las-ciare non c'è segnal- ciao!》fingo che non ci sia linea e butto giù.
《Che falsa che sei.》ridacchia, mentre alzo la sua maglietta.
《Più falsa della tua voglia di andartene da qui?》
《No, quella non la batte nessuno.》dice per poi mordermi il labbro.
《Dai non possiamo farlo ora. È tardi, dobbiamo tornare entro stasera o Fede mi frusterà.》spiego, alzandomi.
《Agli ordini.》scherza, mentre afferro la sua mano e tiro il suo braccio per farlo scendere dal matrimoniale.

Vado nella mia camera per prendere le mie cose. Scosto la tenda verde dalla finestra e osservo il panorama spettacolare che mi ritrovo davanti. Non c'è niente da fare, i colli bolognesi sono mozzafiato anche con la pioggia.

Mi mancherà tutto di questo posto, il caffè della mattina preparato da Dario, il profumo dei mobili in legno, la casetta sull'albero con il ping-pong, il lago del nostro primo bacio. Anche le stelle qui sono diverse, è come se fossero fatte appositamente per me e lui.
A malincuore, sposto i miei vestiti dall'armadio alla borsa, e raccatto tutte le altre cose che ho lasciato in giro per la stanza.
《Sei pronta?》chiede Dario, affacciandosi alla porta. Prendo la mia roba e mi avvicino a lui. Annuisco e lo bacio sulle labbra.
Usciamo e ci avviamo verso l'auto. Lancio un ultimo sguardo malinconico alla casa, e salgo in macchina.
《Grazie per questi giorni, Dario.》
《Grazie a te per avermi accompagnato in questa fuga dalla realtà, Beatrice.》sentenzia, appoggiando una mano sulla mia coscia, mentre con l'altra tiene saldo il volante, attento alla guida.

Mano a mano che ci riavviciniamo a Bologna, smette di piovere e il cielo si tinge di rosso al tramonto, quasi per dirci "bentornati regaz!".
Dario mi riaccompagna a casa mia, fermandosi un po' prima per non farsi sgamare da Fede. Mi saluta con un bacio e scendo dalla macchina.
Mi mancherà non dormire nella stessa casa con lui. Ora posso dirlo, sono innamorata, ma tanto innamorata.

Fede mi accoglie con il suo solito entusiasmo, come un cagnolino che fa le feste al ritorno del padrone.
Mi stringe forte e mi bacia sulla guancia.
《Non ci crederai mai, ma ho imparato a fare i tortellini!》mi rivela tutto contento.
《Sei un vero bolognese ora!》scherzo, dandogli un pugno leggero sul braccio.
《Dai bolognese, vieni a mangiare che si freddano.》dice, e ci mettiamo a tavola.

Lasciate una stellina 💛
Ciao a tutte! Scusatemi per avervi lasciate senza capitolo per otto giorni, ma sono stata impegnatissima e non ho avuto molto tempo per questa storia. Siamo verso la metà della storia, vi avviso che non sarà molto lunga ma sarà intensa, preparatevi per i prossimi capitoli.🌼

𝐒𝗼𝐥𝐢 𝐜𝗼𝗺𝐞 𝐚 𝐁𝗼𝐥𝗼𝐠𝐧𝐚.- Dario Matassa COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora