Capitolo 11 " un colpo al cuore "

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La sera stessa, Andy decise di raggiungere i suoi amici Seth e Will al pub, per bere una birra insieme e aggiornarsi sulle ultime novità. Andy fece ingresso nel locale e individuò il tavolino dove i suoi amici erano seduti ad aspettarla. "Hey, combina-guai! E' tanto che non ci si vede!" esclamò Will appena vide Andy. "Ciao, ragazzi! Come ve la passate?" chiese Andy prendendo posto accanto a loro.

Seth: "Abbastanza bene...sempre impegnati con lo studio, ma non ci lamentiamo..."

Will: " E tu? Che ci racconti di interessante?"

Andy: "Ho lasciato Sophie...Ho scoperto un suo tradimento..."

Will: " Sophie?! La bambolina dagli occhi dolci?! Non posso crederci! Non sembrava proprio da lei!" disse sconvolto.

Andy: "Già. In compenso sto recuperando il mio rapporto con Sid."

Will scosse la testa "Non mi dire che ci sei di nuovo sotto!"

Andy: "No! E' acqua passata ormai. E' solo un'amica..."

Will: "Ci voglio sperare, Andy. Beh, ordiniamo da bere?"

La barista portò i drink ai ragazzi che continuarono a chiacchierare per ore. L'alcol fece il suo effetto e, dopo quattro giri di bevute, i tre amici erano ben più che allegri. "Su, dammi questo dannato telefono!" sbottò Will afferrando il cellulare di Andy dalle sue mani. "Hey! Che intenzioni hai?!" sbiascicò Andy, quasi sbronza.

Will: "Sono stanco di vederti sempre single e con le stesse ragazze intorno! E' ora che il tuo amico pensi a te!"

Will afferrò il dito della mano destra di Andy e lo pigiò contro il lettore d'impronta digitale dell'I-phone dell'amica per sbloccarlo. Una volta avuto accesso allo schermo, scaricò un'applicazione per incontri tra donne. "Will, ma che diavolo fai?!" insistette Andy, contrariata.

Will: "Cerco di salvarti da una triste esistenza. Guarda qui!" disse indicando lo schermo del cellulare dove era aperta la pagina d'accesso all'applicazione.

Andy: "Che roba è?" rispose incuriosita.

Will: "Un'applicazione per lesbiche. Guarda, attivando il tuo GPS puoi individuare le ragazze che sono vicine a te con cui puoi chattare...", esitò un momento osservando la lista di utenti e poi esclamò "Questa ad esempio! E' proprio dietro l'angolo! S.D., 28 anni. Direi che come età ed iniziali ci siamo! Però non ha foto sue nel profilo. Che faccio, le scrivo?"

Andy: "Ma dai, Will. Odio questo genere di cose..."

Will non si curò del parere dell'amica ed inviò un messaggio alla ragazza. "Troppo tardi!" esclamò soddisfatto. "Ma cosa le hai scritto?!" chiese Andy imbarazzata. "Per ora un semplice "Ciao". Guarda, ha risposto!" sbottò Will entusiasta. "Ha scritto "Ciao ". Su ragazza, tocca a te rispondere!". "Oh, ti odio!" sbiascicò ancora brilla Andy. Forse aiutata dall'alcol, Andy iniziò una lunga conversazione con la misteriosa S.D., tra le risate di Will che ogni volta che la trovava a scrivere un messaggio di risposta la scherniva. Giunse il tempo di tornare a casa, così dopo aver salutato gli amici, Andy fece ritorno al suo appartamento, continuando a rispondere a qualche messaggio in chat. Poi, entrata in casa, si svestì e si buttò sul letto, crollando in un sonno profondo.

Sid invece non riusciva a prendere sonno. Ripensava a tutto quello che le stava capitando e al povero Scott che si trovava nel mezzo di una crisi matrimoniale. Così si tolse le lenzuola di dosso e uscì fuori, nel cortile davanti casa. Non fece in tempo a sedersi sui gradini del porticato che riconobbe una figura familiare proprio di fronte a lei.

"Liam?! Che ci fai qui?!" esclamò confusa

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"Liam?! Che ci fai qui?!" esclamò confusa. "Ho aspettato anche troppo, Sid. Mi mancate a casa." rispose Liam remissivo.

Sid: "E' imperdonabile quello che hai fatto!"

Liam: "Lo so, Sid. Ma ero troppo arrabbiato con te. Scott per me è come un figlio! Non avrei mai voluto che sapesse la verità sul suo vero padre!"

Sid: "E' un suo diritto saperlo!"

Liam: "Ok! Mi sembrava solo troppo piccolo!"

Sid: "Preferisci aspettare che sia maggiorenne per sconvolgergli la vita definitivamente?...E comunque non è questo il punto, Liam! Io non corro a baciarmi un altro uomo dopo aver discusso con te!" sentenziò arrabbiata.

Liam: "Sid, ero ubriaco...e ferito dalle tue parole. Nella mia testa volevo farti un dispetto ma so che ho fatto una cazzata!" disse con aria disperata. "Non posso rinunciare alla mia vita con voi. Per quanto riguarda Scott, hai ragione. Proverò ad accettare la cosa. Ma ti prego, dammi un'altra possibilità".

Sid: "Ogni volta che ti guardo, riesco solo a vedere la scena davanti ai miei occhi di te che baci un'altra....Ho bisogno di tempo, Liam. Devo riflettere." disse prendendo fiato.

Liam: "Va bene. Io domani devo fare ritorno a Los Angeles per lavoro. Puoi venire con me o ti aspetterò a casa finchè non tornerai."

Liam voltò le spalle ed andò via, sotto agli occhi lucidi di Sid.

L'indomani, Gregg era in strada sulla via del lavoro, imbottigliato nel traffico di Boston. Era inquieto e nervoso. La notizia che suo padre fosse in città e che avesse chiesto di lui lo destabilizzava. Il semaforo segnava ancora il rosso quando Gregg alzò lo sguardo e si accorse di trovarsi proprio davanti al "Grand Hotel". La curiosità fu più forte di lui. Non appena scattò il verde, fece una rapida sterzata e raggiunse il parcheggio dell'albergo. Bill era nella sua stanza e stava preparando le valigie, poiché l'indomani sarebbe partito per effettuare dei nuovi controlli medici. Sentì bussare all'improvviso. Quando aprì la porta si ritrovò davanti suo figlio. "Gregg..." fu l'unica parola che riuscì a dire prima di scoppiare in un piano di commozione. Buttò le braccia al collo del ragazzo, ma Gregg non era ancora pronto per questo e restò immobile. "Ciao, Bill. So che hai chiesto di me." disse mentre Bill indietreggiava deluso dalla reazione del figlio.

Bill: "Gregg, so che vi ho fatto del male. Mi merito tutto questo ma prima di morire volevo tanto riabbracciarti!" disse disperato.

Gregg: "Come pretendi che a noi possa mancare una persona che non c'è mai stata?!" rispose con rabbia.

Bill: "Allora perchè sei qui? E' perchè hai riconosciuto la macchinina, vero?"

Gregg: "Ero curioso di vedere se era vero quello che mi dicevano..."

Bill: "Bene...ora mi hai visto. Puoi lasciare il tuo vecchio malato morire in pace." disse rassegnato

Gregg andò via, chiudendo la porta alle sue spalle. Fu allora che Bill, voltandosi di nuovo verso la valigia, avvertì un forte dolore al petto e si accasciò a terra.

(Fine capitolo)
Io e simdistribution vi auguriamo buon primo maggio!

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