Cristian avvolse le sue braccia attorno a Samir, ansimante sul suo petto. L'ultima spinta, l'ultimo sguardo gli erano stati fatali. Aveva avuto paura di venire non appena Samir l'avesse toccato, non appena avesse sentito la sua pelle nuda sulla propria, ma era stato bravo. Aveva resistito per poi abbandonarsi al piacere che Samir gli aveva donato. All'amore, osò pensare. Il cuore gli batteva forte. Aveva cominciato a martellargli nel petto quando Samir era apparso sulla soglia della sua stanza, quando gli aveva chiesto scusa, e poi quando aveva capito che Samir lo voleva. Era stata la prima volta che qualcuno lo toccava in quel modo, che riusciva a inebriarlo con il suo odore, ad accendere un desiderio inestinguibile. Aveva avuto paura di non essere all'altezza, ma quando Samir gli era scivolato dentro era stato invaso da una sensazione di bruciore e di gioia. Se le due sensazioni fossero state inscindibili, Cristian avrebbe voluto provare quel bruciore ancora e ancora, se significava sentirsi tanto vicino a Samir.
Era innamorato. Da qualche parte dentro di sé era convinto che Samir fosse il suo alfa e la sola ombra della felicità che adesso gli invadeva il cuore e le membra dolenti era che Samir non lo avesse marchiato, che per lui non fosse lo stesso.
Le labbra umide di Samir lo riscossero.
«Tesoro, fammi spostare, prometto che non vado da nessuna parte», Samir gli disse, ancora un po' affannato.
Cristian sciolse il suo abbraccio. Samir si sdraiò al suo fianco, e si liberò del preservativo, poi si alzò per procurarsi un asciugamano e pulì Cristian in un gesto che a lui parve tenero. Temette di vederlo andare via, di riprendere l'aria sfrontata che usava per nascondersi dagli altri, ma Samir tornò docile a letto. Avrebbe voluto domandargli se gli era piaciuto, se era stato un disastro, ma non ne aveva il coraggio. Samir dovette capirlo, gli sfiorò un ciuffo ribelle.
«È stato bello», gli disse, «e per te?»
«Anche per me», Cristian rispose. Ignorò il dolore, del dolore non gli importava nulla.
«Non eri in...» Samir cominciò, anche se era chiaro che Cristian non fosse in calore.
Lui scosse la testa.
«E l'altra volta? Era la prima volta, vero?»
«Prendo le pillole per bloccarlo, ma l'altra volta l'ho dimenticato. Le prendo sempre, a pranzo, ma Marc mi ha inondato di chiacchiere, poi a casa di mia madre, durante una cena, dove anche Marc era presente, ho iniziato a sentire caldo e non so... volevo solo prendere un po' d'aria». Lo vide serrare le mascelle. Marc non era un argomento che Samir gradiva e non poteva dargli torto.
«Marc ti ha distratto quel giorno, sapendo che dovevi prenderle?»
«Non dire così».
«Sapeva che poi dovevate trascorrere la serata nello stesso posto». Samir mise un braccio sotto la testa, lo sguardo incredulo.
«Non può averlo fatto apposta, non può essere, è un amico».
«Se lo dici tu...»
Cristian si strinse a lui, non voleva vederlo scappare a causa di quel discorso, e non voleva pensare che avesse ragione. A sua madre avrebbe fatto piacere che lui si mettesse con Marc, ma era sicuro che neanche lei avrebbe mai approvato un trucco del genere, ammesso che Marc fosse stato davvero in malafede.
«Porti sempre con te un blocco di fogli, lo vedo sempre alla caffetteria. Sono i tuoi appunti?», Samir domandò, e lui fu felice che si fosse interessato alle sue abitudini, che lo osservasse.
«È il mio blocco di disegni, faccio degli schizzi quando mi va. Studio arte digitale, tu? Cosa fai oltre a lavorare alla caffetteria?» Samir lo strinse, ma Cristian lo sentì anche diventare rigido.
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Alone no more - WATTYS WINNER - Omegaverse
RomanceSTORIA VINCITRICE DEI WATTYS2020 NELLA CATEGORIA PARANORMAL Completa su Wattpad. ~ Prima classificata al 2020 Awards nella categoria Paranormale 🐺 🥇 ~ Terza classificata nel contest Nuovi Talenti 2019 nella categoria Lupi mannari 🌠🥉~ Cristian f...