02. Non giocare con il fuoco

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Tish

La giornata è appena iniziata ed io non mi sento nel pieno delle forze. Un velo di malinconia si percepisce nei miei occhi, ma spero che nessuno dei presenti se ne accorga. Non voglio mostrarmi debole e, tantomeno, suscitare compassione o pietà negli altri. Non ho mai amato il vittimismo. Non sopporto l'idea che qualcuno possa raccontare un aneddoto particolare della propria vita solo per essere compatito. Preferisco tenere i miei sentimenti e le mie emozioni per me stessa, così che nessuno si fosse avvicinato per chiedermi se stessi bene. Ma, nonostante tutto, vorrei una persona che mi legga come un libro aperto, grazie ad un semplice sguardo. Una complicità tra due amici, un legame indissolubile. Qualche secondo dopo, sollevo lo sguardo.

«Ehi, mi stai ascoltando?» Arianna è davanti a me, con le braccia incrociate al petto.

Sembra arrabbiata, ma come biasimarla. È la seconda volta che distolgo l'attenzione dal suo discorso. Scuoto la testa, come per fare tabula rasa dei miei pensieri.

«Perdonami.» Sussurro colpevole. «Che stavi dicendo?» Alza gli occhi al cielo, ridacchiando poco dopo.

«Ti ho chiesto se volessi uscire con me.»

«Non saprei, dove andiamo?» Affermo.

«Ti porto a pranzo fuori. C'è un ristorante qui vicino che fa una pizza strepitosa, anche se non sarà mai come quella della mia Napoli.» Dice con fare teatrale.

«Va bene. Anche perché il cibo qui fa abbastanza ribrezzo, tipo la pasta di ieri sera.» Sgrana gli occhi.

«Oddio, non ricordarmelo. Ho dovuto bere due bicchieri d'acqua per togliermi il saporaccio dalla bocca.» Iniziamo a ridere rumorosamente.

È l'unica persona con cui ho legato maggiormente ed è l'unica a cui permetto di chiamarmi semplicemente Tish.

«Facciamo colazione insieme?» Annuisco.

Scendiamo le scale, continuando a parlare del più e del meno. Adocchiamo un tavolo poco lontano e ci sediamo, aspettando le nostre ordinazioni. Qualche minuto dopo, una cameriera ci serve ed iniziamo a mangiare. Afferro una bustina di zucchero, la apro e la vuoto nel cappuccino, per poi mescolare.

«Buongiorno.» Mi volto e vedo lui, il ragazzo di ieri dagli occhi di ghiaccio.

«Buongiorno, Albe.» La mia coinquilina ricambia il saluto, con un bacio sulla sua guancia.

Poi, nota anche la mia presenza e sembra quasi essere a disagio.

«Ciao, Tish.» Sussurra piano, grattandosi la nuca.

«Tijana.» Lo correggo freddamente e mi guarda confuso. «Sono Tijana.» Ripeto spazientita.

«Ma Ari ti chiama così.» Lo sguardo si abbassa sulle sue scarpe.

«Appunto, lei.» Concludo il discorso, per poi prendere la brioche ed andarmene.

Non so perché, ma la presenza di Alberto mi innervosisce. C'è qualcosa in lui che mi ordina di stargli alla larga. Sarà che sono diffidente verso il genere maschile, dopo ciò che ho subito negli ultimi anni. Ma sono certa che ciò non andrà ad intaccare la mia permanenza nella scuola. Non sono obbligata a farmelo piacere, così come non sono obbligata ad instaurare un rapporto forzato con lui, dato che non ho piacere ad averlo accanto.

«Perché sei scappata?» Sussulto, non appena vengo raggiunta dalla ballerina.

«Io non sto affatto fuggendo. Ho guardato l'ora sul display del telefono ed ero in ritardo per la lezione con Raffaella, tutto qui.» Mi appresto a dire.

Si acciglia e mi guarda con sospetto. Sono sicura che abbia capito qualcosa, ma tutto ciò che fa è sorridermi e io gliene sono immensamente grata. L'ultima cosa che mi manca è che Arianna scopra che ho paura ad avvicinarmi al tenore. Penso che la sensazione che provo per lui, a pelle, sia reciproca. Questa volta, neanche lei riuscirà a farmi cambiare idea.

Io e lui siamo il nero e il bianco, il demone e l'angelo. Siamo due realtà totalmente opposte.

















Alberto

Forse l'ho spaventata, ma non era mia intenzione farlo. Dopo la lezione, voglio andare a parlarle per chiederle scusa. Daniel si avvicina a me, dandomi una pacca sulla spalla, come fa di solito per salutarmi.

«Che succede, compare?» Mi chiede, vedendomi perso nel mio mondo.

«Niente.» Mormoro, senza smettere di guardare la tazzina da caffè.

«Allora, datti una mossa. Siamo in ritardo.» annuisco e mi alzo dalla sedia, seguendolo. «Ti ho visto mentre la mangiavi con gli occhi.» Le mie pupille si dilatano.

«Non scherzare, lei mi odia e non so neanche il perché.» Ammetto abbattuto.

«Le avrai detto qualcosa di male. Sai come sono le ragazze, basta una parola per demoralizzarle.»

«L'ho chiamata Tish.» Sbotto.

«Sappi che ti sei fatto una nemica.» Ride divertito. «Ascoltami, Albe. Non giocare con il fuoco, potresti rimanere scottato.»

«E cosa dovrei fare?» Chiedo esasperato.

«Se fossi in te, la lascerei perdere. Non vale la pena correre dietro ad una ragazza del genere.»

«Ma se neanche la conosci.» Mi acciglio.

«Mi basta vederla per capire che non voglio avere nulla a che fare con lei.» Continua a camminare. «Sono arrivato nella sala prove, ci vediamo più tardi.» Mi saluta.

«A dopo.» Ricambio.

La prima lezione è con Raffaella, ma non ho capito in quale stanza sia. Farò meglio a chiedere a qualcuno. Mi guardo attorno e la vedo. Mi avvicino cautamente a lei, non voglio che si ripeta la scena di poco fa a colazione.

«Ei, ciao.» Mi azzardo a dire. Lei posa il suo sguardo su di me. È arrabbiata, lo si nota dai lineamenti del suo viso. «Mi dispiace per prima, non volevo ferirti.» Il mio tono è particolarmente dolce e comprensivo, ma sembra non apprezzare le mie parole.

«Va bene.» La sua reazione mi spiazza. I miei occhi la scrutano per quelli che sono minuti interi, senza neanche accorgermene. Aveva due puntini sulle gote, che la rendevano unica. «Ti serve altro?» Solleva un sopracciglio.

«Sai dov'è la sala 7? Ho lezione con Raffaella e-» Vengo bloccato.

«Già non voglio vederti, ora devo anche condividere gli spazi con te.» Risponde sprezzante.

«Ti dà fastidio la mia presenza?» Azzardo a chiedere.

«Altamente.» Afferma, per poi alzare i tacchi e sparire dietro la porta alle sue spalle.

Tijana, ma perché ce l'hai con me?

• •

Ed ecco il primo -accenno- di dialogo tra Tish e Alberto. Secondo voi, perché lei si comporta in questo modo? Che c'è sotto? E cosa accadrà nel prossimo capitolo? Lo scoprirete domani pomeriggio. Bacini.

Mar.

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