03. Gli occhi non mentono

1.1K 55 6
                                    

Tish

«Tish, sei in anticipo.» Mormora Raffaella, appena metto piede nella stanza.

«Pensavo iniziasse alle nove.» Sussurro.

«Però, accomodati pure.» Mi sorride. «Hai visto Alberto?» Chiede.

Solo al sentire pronunciare il suo nome, sento un nodo in gola. Non mi fido di quel tenorino. Mi schiocca le dita davanti al viso e scuoto la testa, tornando in me. Non gli ho ancora risposto.

«No, mi dispiace.» Mento.

Poco dopo, la porta si apre ed entra lui. Mi lascio sfuggire uno sbuffo, voltandomi a guardare altrove. I suoi occhi sono ipnotici, devo ammetterlo. Mi sta osservando, sento il suo sguardo bruciare su di me. Arrossisco un po', ma mi fingo indifferente. Non voglio dargli questa soddisfazione.

«Mi scusi per il ritardo.» Si giustifica il ragazzo al mio fianco. «Io non riuscivo a trovare la stanza. Poi, ho visto Tish e-»

«Tijana.» Esordisco, interrompendolo subito.

La vocal coach si schiarisce la gola, capendo che la situazione non è delle migliori, e la ringrazio con un piccolo sorriso che -a mio malgrado- non coglie.

«Dovrete preparare un duetto.» Sbotta. Sgrano gli occhi. Non ci posso credere, tutto è contro di me. «La canzone sarà I Hate Then I Love You. Il testo è molto romantico e profondo, perciò vorrei farvi famigliarizzare con il brano, renderlo vostro e metterci le vostre emozioni.» Spiega in tono pacato.

Noto che Alberto si è avvicinato a me, senza che me ne sia resa conto. Le nostre mani si sfiorano, senza toccarsi. Il solo contatto mi fa rabbrividire e mi allontano, tornando ad ascoltare le parole della maestra.

«Detto questo, vedo che la situazione non agevola la riuscita della canzone. Quindi, voglio che passate più tempo insieme ed imparate a conversare senza litigare o battibeccare.» Scuoto immediatamente la testa.















Alberto

«Posso fare cambio con qualcun altro?» La voce della ragazza mi fa voltare verso di lei.

«No, mi dispiace.» Contesta Raffaella. «Ora andate, ci vediamo domani per vedere se ci sono dei miglioramenti.»

Sorrido ampiamente. Non può più scappare ormai. Usciamo dalla sala prove, ma la vedo turbata. Non ha spiccicato parola, eppure camminiamo fianco a fianco. Continua a fissare il pavimento, mentre avanziamo verso la hall dell'hotel.

«Ei.» Provo a spronarla, ma lei mi fulmina con lo sguardo. «Dai, dimmi qualcosa.» La prego.

Non riesco a sostenere più questo silenzio, è imbarazzante e snervante. Quando capirà che voglio solamente essere suo amico e non un rivale? Perché è così diffidente con me? D'un tratto, si blocca.

«Mettiamo in chiaro una cosa. Il mio nome è Tijana. Non osare più chiamarmi con il mio diminutivo, perché non sei nessuno per me. Il fatto che siamo costretti ad avere una relazione, non significa che tu abbia il diritto di toccarmi o quanto meno di starmi attaccato.» Mi sorpassa, dandomi una spallata.

Non mi ha neanche dato il tempo di replicare, che è già scappata. Sospiro e decido di seguirla.













Tish

«Cosa?» Grida Ari.

«Esatto!» mi getto sul letto. «Ma perché deve succedere proprio a me?»

La ballerina sta per rispondere, quando bussano alla porta. Mi acciglio e mi alzo, di malavoglia. Appena apro, mi ritrovo a pochi centimetri da due occhi di ghiaccio e mi scosto all'istante.

«Disturbo?» Chiede e io retrocedo di almeno due passi.

«Ma no, Albe.» La mia coinquilina lo invita ad entrare ed io mi affretto a chiudere la porta. «Hai bisogno di qualcosa?»

«Vorrei parlarti.» Si rivolge direttamente a me, ignorando la domanda di Arianna.

La ragazza ammicca maliziosa nella mia direzione, poi lascia la stanza. Adesso siamo soli.

«Che vuoi?» Risponde acida.

«Ti va di pranzare insieme?»

Schiudo la bocca per rispondergli. Avrei dovuto pranzare con Ari, ma ripenso alla lezione di questa mattina. Le parole della maestra mi fanno riflettere. Sono qui per cantare e per mostrare il mio talento, non per intrecciare relazioni amorose. Tanto che le parole scivolano dolcemente dalle mie labbra, senza poterle controllare.

«Va bene.» Sussurro.












Alberto

«Andiamo?» Annuisce.

Usciamo dalla sua camera e scendiamo le scale, per recarci nella mensa dell'hotel. Se non fosse così fredda, direi che è molto timida e riservata. Approcciamo un tavolo in disparte e prendiamo posto, ordinando da mangiare. Poso lo sguardo su di lei, ora che è distratta. Sta fissando lo schermo del telefono e la vedo digitare velocemente qualcosa sulla tastiera. Nonostante non trapeli nessuna emozione, è davvero bella.

«Tijana.» Distoglie l'attenzione dal cellulare, forse perché per la prima volta l'ho chiamata nel modo che desiderava. «Stavo pensando che potremmo iniziare piano piano ad andare d'accordo.» Fa una smorfia e continua a masticare il suo boccone, per poi deglutire.

«E credi che funzionerà?» La sua voce, per una volta dolce e insicura, mi fa sorridere involontariamente.

«Certamente.» Affermo. «Il primo passo è semplicemente guardarci negli occhi.»

«E il secondo?» Mi sfotte.

«Già vuoi accelerare i tempi?» La provoco ed avvampa. «Ci arriveremo presto, piccola.»

• •

Scusate il ritardo, ma sono stata tutto il giorno fuori e non ho badato al telefono. Sono tornata tardi a casa e solo adesso ho un momento libero. Ho scritto questo capitolo in poco tempo, ma spero vi piaccia ugualmente. Sembra che Tish si stia ammorbidendo o sarà solo un'impressione di Alberto? Lo scoprirete presto. Bacini.

Mar.

Black & WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora