Capitolo 14. Famiglia

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FAMIGLIA

Quando Liam si svegliò la prima volta, il sole aveva appena iniziato a sorgere all'orizzonte. Respirò pesantemente, finalmente il profumo di casa riempi i suoi sensi. Sembrava giusto; rilassante e confortante. Non c'era miglior posto del suo letto, dopotutto. Si accoccolò più vicino al corpo caldo accanto a lui, espirando profondamente, una sensazione soddisfatta che si diffondeva nel suo corpo ancora mezzo addormentato. Strofinò il naso contro il collo di Theo, respirando il suo profumo che si mescolava al suo.

Casa.

I capelli di Theo gli solleticarono le guance e Liam gli gettò la mano sulla vita, spingendo i loro corpi insieme mentre la luce arancione del mattino si faceva strada attraverso le sue tende. La sensazione della morbida pelle di Theo sembrava incredibile contro la sua e i loro corpi si incastravano perfettamente nel letto.

Liam emise un altro sospiro prima di riaddormentarsi.

-

Sognò il colore rosso. Sognò di essere stato gettato in una pozza piena di lupi rossi e che non c'era nessun posto dove fuggire, nessun posto dove andare. Stava bruciando, la sua gola era secca, i suoi polmoni collassavano e la sua pelle cadeva, sanguinante e bruciante, e sopra di lui, c'era Theo ridendo e indicandolo. Morirai qui, Dunbar.

-

Liam si svegliò così all'improvviso che seppe di aver svegliato anche Theo. La chimera gemette infastidita, aprendo leggermente gli occhi per fissarlo con rabbia.

Liam guardò in risposta, il sudore gli colava dalla fronte. Poteva sentire il suo cuore quasi esplodere nel suo petto. "Sei uno stronzo!" Ringhiò e lo colpì di lato, forte; con rabbia.

"Non sono uno stronzo", mormorò Theo stanco, sbadigliando rumorosamente, "tu sei uno stronzo. Perché io sono uno stronzo?"

"Mi hai ucciso!" Esclamò con rabbia, questa volta gettandogli un cuscino in faccia.

Theo sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di dare un senso a ciò che Liam stava dicendo. Lentamente, sembrò svegliarsi abbastanza da elaborare le parole. "Hai sognato che ti ho ucciso?"

"Era così reale" Liam stava ancora ringhiando e la faccia di Theo si illuminò in un sorriso divertito, una breve risata scivolò oltre le sue labbra.

"Carino" Theo sorrise. Ora era mezzo seduto, il suo corpo senza maglia illuminato dal sole del mattino fuori. I suoi capelli andavano in tutte le direzioni, sembravano così morbidi e accoglienti e Liam voleva solo passarci le dita. Dio, era così bello.

Ma non è questo il punto ora.

"Carino ?" Esclamò Liam con rabbia. "Non è carino, sei uno stronzo."

Theo aveva ancora un sorriso sul volto. Liam pensò di dargli un pugno in faccia. "Sei adorabile quando sei arrabbiato."

Poteva semplicemente fissarlo. "Io non sono- cosa- non stai migliorando le cose! Sei rimasto in piedi a ridere di me mentre morivo!"

Theo sogghignò leggermente. "Non lo farei" disse dolcemente.

Liam stava per lanciare un commento allusivo ma si fermò. "Non lo faresti?"

"Probabilmente filmerei anche", disse Theo, con un sorrisetto sulle labbra e Liam gemette rumorosamente, afferrando lo stesso cuscino che aveva appena lanciato e lo spinse contro il bel viso di Theo per nasconderlo alla sua vista.

Theo rise rumorosamente, le sue mani afferrarono i polsi di Liam per impedirgli di soffocarlo. Liam premette più forte, alzandosi in una posizione seduta nel letto, chinandosi per usare il peso del suo stesso corpo nella lotta.

Siamo deboli insieme {THIAM}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora