Siamo deboli insieme {THIAM}

Capitolo 7. Ora andiamo in Messico!

ORA ANDIAMO IN MESSICO

Andarono a dormire molto più tardi del previsto. Theo insistette per fermarsi in un McDonalds prima di tornare in albergo e Liam cercò di resistere alla sua stupida faccia, ma Theo era quello al volante, quindi non poteva davvero dire di no senza rischiare di mandarli fuori strada; che sarebbe stato molto stupido considerando che a malapena era sopravvissuto al suo ultimo incontro con la morte.

Come protesta, si sedette tranquillo, rifiutando di guardare ovunque vicino alla chimera mentre ordinava il cibo al drive. Fece finta di non essere colpito dal fatto che Theo avesse indovinato ciò che voleva dal menu al primo tentativo e insistette che aveva scelto il peggio, anche se sapeva che la chimera poteva sentire la bugia nelle sue parole. Mangiò i Nuggets con finta rabbia.

Circa un'ora dopo posarono i piedi sul tappeto rosso della reception, entrambi esausti dopo il lungo giorno che avevano avuto. La receptionist si illuminò come un albero di Natale quando vide Theo e Liam sentì una punta di gelosia nel suo petto, ma con sua sorpresa Theo non sembrava molto interessato a lei questa volta. Lui la riconobbe, le sparò un sorriso stanco e mormorò qualcosa sull'avere avuto una giornata stancante e non attese la sua risposta. Liam forse sembrò un po' troppo felice quando la superarono. Pote' anche averle sparato un sorrisetto beffardo, ma solo forse.

Liam si gettò sul letto non appena entrarono nella stanza. Le morbide lenzuola dell'albergo erano incredibili sotto il suo peso e lui emise un sospiro lungo e soddisfatto. Non avrebbe mai più lasciato il letto, o almeno non prima ... della mattina seguente.

Il suo sospiro si trasformò in un gemito quando si rese conto che dovevano alzarsi presto domani. "Questo giorno è stato infinito", si lamentò mentre Theo saliva dall'altra parte del letto.

"E' stato emozionante", ha detto, un sorriso assonnato sulle sue labbra.

"Sono quasi morto." Non era sicuro di quante volte potevi ripetere le stesse parole in un giorno prima che diventasse fastidioso, ma sicuramente lo avrebbe scoperto.

Theo gli lanciò uno sguardo irritato, con le sopracciglia corrugate. "Non ho intenzione di rispondere a questo."

Liam scrollò le spalle, o almeno provò a farlo, mentre allo stesso tempo cercava di togliersi la maglietta dalle spalle. Abbastanza imbarazzante, la maglia rimase bloccata sulla sua testa e rimase lì seduto come un bambino per qualche istante, calmandosi prima di liberarsi facilmente; strappando la maglia da parte a parte. Ciò significherebbe maglia 1, Liam 0, e non avrebbe perso contro una maglietta dopo una giornata del genere.

Quando alla fine riuscì a liberarsene e la buttò sul pavimento di legno, vide Theo che lo osservava. La sua testa era leggermente inclinata e le sue labbra erano curvate in un piccolo sorriso, mostrando chiaramente il divertimento per la scena che si era appena esibita. Era seduto sul bordo del letto, il suo corpo rifletteva la luce fioca proveniente dalla città nella finestra dietro di lui. Quando Liam incontrò il suo sguardo, la chimera scelse di distoglierlo. Sentì una punta di delusione nel petto.

Theo armeggiò con l'orlo della maglia e Liam non voleva guardare. Fece per dare un'occhiata veloce, innocente, ma non riuscì a trovare la forza, né la volontà, di distogliere poi lo sguardo. Liam non era sicuro se era lui che lo vedeva al rallentatore o se Theo si muoveva deliberatamente lentamente mentre sollevava la maglietta, il suo corpo ben definito e ben allenato che gettava un'ombra sul muro dietro di loro. I suoi addominali erano definiti dalle ombre delle luci esterne, e Liam sentì la sua bocca asciugarsi.

Era stupido, lo sapeva; sapeva che non avrebbe dovuto guardare, ma c'era qualcosa nel modo in cui Theo si muoveva mentre si metteva la maglietta sopra la testa che faceva sentire Liam caldo; troppo caldo. Una parte di lui temeva che Theo potesse percepire ciò che sentiva anche se non era del tutto sicuro nemmeno lui di cosa fosse quella sensazione.