Capitolo 9. Panico

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PANICO


Theo non voleva sentire nulla da Liam quando lasciarono il vecchio edificio dove Araya Calavera aveva tenuto in ostaggio Theo.

"Theo, puoi aspettare?!" Liam stava cercando di tenere il suo passo. Camminava quasi due metri dietro la chimera, seguendo il suo odore di ansia e rabbia. Theo era così bravo a nascondere le sue emozioni, quindi il profumo intenso che lo copriva ora era qualcosa che non sapeva nemmeno che Theo fosse capace di provare.

Theo si girò in un batter d'occhio e Liam quasi lo colpì. "No, non posso aspettare" ringhiò, gli occhi gli si accesero. "Non posso."

Liam non sapeva cosa dire, rimase a bocca aperta come un pesce fuori dall'acqua all'espressione selvaggia di Theo. Il ragazzo di solito così calmo e raccolto non si vedeva da nessuna parte.

"Avresti dovuto andartene molto tempo fa", continuò Theo, passandosi le dita tra i capelli sudati, togliendoseli dagli occhi. "Perché diavolo sei rimasto?"

Non sapeva cos'altro fare se non fissarlo. Che domanda stupida. "Perché secondo te?" Ribatté Liam, incontrando i suoi occhi indagatori. Theo sembrava arrabbiato, incazzato. Sembrava che stesse per fare a pezzi la prossima persona che gli sarebbe comparsa davanti

"Perché sei un fottuto idiota?"

Liam non voleva discutere su quello perché si era sentito, in effetti, come un idiota a starsene seduto lì per ore senza fare nulla per tirarli fuori. "Pensavi davvero che ti avrei lasciato solo con i cacciatori? Avrebbero potuto ucciderti!"

"Avrebbero potuto uccidere anche te", ringhiò Theo, "avresti potuto andar via, e Amelia non ti avrebbe mai visto e avresti potuto essere al sicuro!"

"Non me ne sarei andato senza di te" gli urlò Liam ora, alzando le mani in aria come se stesse sostenendo un punto molto importante. Il quale lo era.

"Dio, sei un maledetto idiota" urlò Theo, "potevi andartene da un pezzo e essere al sicuro ora, non restare qui ad aspettare che qualcuno ti piantasse una pallottola allo strozzalupo nella tua stupida testa!"

"Non voglio essere al sicuro se non sono con te!" Liam rispose, realizzando quello che aveva detto solo dopo che le parole lasciarono le sue labbra. Doveva davvero lavorare sulla cosa del pensare prima di parlare.

Il cuore di Theo saltò uno, o forse cinque, battiti e il suo respiro si bloccò, come se stesse per dire qualcosa ma le parole gli si fossero bloccate in gola. Si fissarono l'un l'altro.

Liam sentì il panico sollevarsi nel petto mentre Theo non rispondeva. "Voglio dire", ha iniziato, voce acuta, spaventato che Theo potesse scappare lasciandolo tutto solo in un paese straniero, "Voglio dire, questa è una missione a due", ha cercato di salvare la situazione.

Alzò lo sguardo su Theo e in quel momento si rese conto che l'espressione arrabbiata che aveva avuto fin solo pochi istanti prima era sparita nel nulla. Invece, i suoi occhi erano morbidi, le labbra leggermente socchiuse quando guardò Liam. Sembrava star scrutando così a fondo ogni pollice della sua faccia che Liam sospettava che stesse cercando qualche indizio che potesse aver mentito. Non ne avrebbe trovato.

"Davvero?" Disse Theo dopo un po' di silenzio imbarazzante, o almeno ciò che parve a Liam

Esitò, considerando di mentire per salvarsi il culo, ma non aveva senso, perché la chimera avrebbe probabilmente udito e riconosciuto la menzogna sul suo viso. "Sì", disse Liam, la voce rotta. Tossì. "Sì, ma non ..." Lo pregò silenziosamente di non fare una scenata.

Siamo deboli insieme {THIAM}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora