Guerra

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A scuola ci fanno studiare la guerra e chi l'ha vissuta non ha bisogno di studiarla perché questa stessa persona è storia. La guerra è una delle tematiche più trattate ed ha mille sfaccettature perché ci sono quei poeti che la vedono come un gesto glorioso, un modo per purificarsi l'anima, un gesto con nobili fini (come Rupert Brooke) e allo stesso tempo ci sono quei poeti che cercano di far comprendere la crudeltà di quel periodo dove non rimane quasi niente  e Jacques Prévert la definisce addirittura una "connerie" cioè una cazzata. Ma noi che ora viviamo in quest'epoca, dove le cose sembravano stessero migliorando ma in realtà stanno peggiorando, pensiamo mai veramente cosa possa significare vivere in un periodo di guerra, di morte e di terrore? Pensate se un giorno vi svegliaste con le palpitazioni al cuore per la paura di dover morire sotterrata dalle macerie della tua stessa casa a causa delle bombe, o di camminare per la strada e sentire le sirene che avvertono il pericolo e tu inizi a correre cercando riparo, oppure di sfuggire a delle persone che ti inseguono perché ti vogliono uccidere e sparano, sparano e sparano ancora... E i corpi umani messi come montagne di merda uno sopra l'altro, senza pudore e senza una coscienza umana. Vi immaginate voi tutto questo? Vivere costantemente con la paura di morire ogni giorno, con il battito del cuore a mille, con la paura di giorno e gli incubi di notte. Qualcosa adesso sembra stia andando nuovamente storto, succederà quel che dovrà succedere e saranno così incapaci da sottovalutare i danni del passato oppure saranno ragionevoli trovando accordi diplomatici?
È tutto da vedere...

10.05.19

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