8- Colpo al cuore.

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CAPITOLO 8

“Beh, Draco?” disse avidamente Lucius Malfoy. “E’ lui? E’ Harry Potter?”

Greyback Fenrir, il lupo mannaro a cui era stato permesso di indossare le vesti di mangiamorte in cambio della sua crudeltà mercenaria, insieme al suo gruppo, avevano trasportato il trio in villa Malfoy, ed ora Lucius esaminava i tre, soprattutto uno, per poterli consegnare al Signore Oscuro.
“Io non.. non posso esserne sicuro” disse Draco, impaurito, sembrava tanto spaventato di dover guardare Harry quanto Harry lo era nel dover guardare lui.
“Guardalo attentamente, guarda da più vicino!” disse Lucius eccitato, ed Harry non l’aveva mai sentito o visto così.
“Draco, ti vorrei ricordare che se fossimo noi a riconsegnare il signor Potter al Signore Oscuro, tutto sarà perdonato. Ricordi vero?” Gli occhi di Draco si spostarono in un punto morto della stanza, il suo sguardo si fece cupo.

Egli ricordava molto bene. Ricordava tutto, ogni cosa.
Ricordava il braccio teso tremante e la bacchetta puntata su quell’uomo, quell’uomo che alla vista di questo studente impaurito e smarrito, con tale delicatezza, disse: “Buonasera Draco, cosa la porta qui in questa bella serata primaverile?”.

Ricordava fin troppo bene.

Le parole di Silente erano ben impresse nella sua mente: “Draco, tu non sei un assassino.”
Il suo sguardo, lo stupore nei suoi occhi quando gli fece vedere il Marchio Nero.
Con la bacchetta puntata verso Silente ripeteva: “Io lo devo fare.” Ma nonostante ciò, la bontà dell’uomo che Draco voleva uccidere, era infinita, e gli rispose: “Lascia che ti aiuti, Draco.”
“Non capisce, se non la uccido, lui ucciderà me.”
In men che non si dica arrivarono gli altri mangiamorte e Bellatrix alle spalle di Draco, lo incitava a farlo, ad uccidere Silente. Ma lui guardava quell’uomo compiaciuto cercando una risposta.
Come poteva il più grande mago mai esistito essere messo alle strette? Perché non reagiva?
“Lo farò io.” Disse Piton.
Successe tutto molto in fretta, il posto di Draco fu preso da Piton che in men di non si dica pronunciò la maledizione senza perdono. “Avada Kedavra!”

“Ora, non vorremo dimenticare chi lo ha realmente catturato, spero, Signor Malfoy?” disse Greyback minacciosamente, interrompendo i pensieri di Draco che spostò nuovamente lo sguardo su quel ragazzo dal viso deformato e gonfio.

“Certo che no” disse Lucius scandendo le sillabe ad una ad una.

Draco si avvicino ancora di più ad Harry, andandogli così vicino che Harry poteva osservare nitidamente quel viso pallido e languido nonostante gli occhi gonfi.
E con quella faccia simile ad una maschera paffuta, Harry aveva la sensazione di guardare attraverso le sbarre di una gabbia.

“Cosa gli avete fatto?”chiese Lucius ai mannari. “Come si è conciato così?”

“Non siamo stati noi” rispose in sua difesa Greyback.

“Mi sembra una Fattura Pungente” disse Lucius, mentre con gli occhi scrutava la fronte ovattata di Harry.

“C’è qualcosa qui che potrebbe assomigliare ad una cicatrire.. Draco vieni qui, guarda bene. Che ne pensi?”

Harry vide il volto di Draco più da vicino ora, proprio accanto a quello di suo padre, e notò che erano straordinariamente simili, eccetto per il fatto che il padre guardava accanto a sé con eccitazione, mentre l’espressione di Draco era piena di riluttanza, perfino terrore.

“Non so” disse, e si allontanò verso il focolare dove sua madre stava in piedi ad osservare.

“Sarebbe meglio se ne fossimo certi, Lucius” disse Narcissa con voce fredde a chiara. “Dobbiamo essere totalmente sicuri prima di convocare il Signore Oscuro.. dicono che questa sia sua” disse guardando da vicino la bacchetta che aveva in pugno, “ma non assomiglia alla descrizione di Olivander.. se ci stiamo sbagliando.. se convochiamo qui il Signore Oscuro per nulla.. beh, sai perfettamente cosa può succedere”.

[IN-REVISIONE] Find what you love and let it kill you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora