3- Un passato indelebile.

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CAPITOLO 3- Un passato indelebile.

 “Se per baciarti
dovessi poi
andare all’inferno,
lo farei.
Così potrò vantarmi
col diavolo
di aver visto
il paradiso
senza mai entrarci.”

-William Shakspeare.

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Era un tranquillo ed afoso pomeriggio di luglio ed Andrew aveva portato in casa alcuni vecchi scatoloni, abitava in quel appartamento da ormai un mese ma non si era ancora sistemato del tutto.
Portava cianfrusaglie di ogni tipo in casa ed alla fin fine ad Hermione non dispiacevano perché la casa aveva un aspetto molto triste, ma con qualche cornice qua e la, un vaso coi fiori finti ed un quadro che ritraeva un tramonto con colori di ogni tipo, la casa prendeva un po’ vita.
Una cosa che faceva molto piacere ad Hermione era che Andrew leggeva moltissimo. Portò in casa due scatoloni pieni zeppi di libri ed Hermione non vedeva l’ora di tuffarcisi dentro giacchè avevano risvegliato il suo animo da topo di biblioteca. Proprio mentre Andrew depositava i libri insieme a quelli di Hermione la libreria, che era sospesa al muro e non appoggiava a terra, traboccò, provocando un forte tonfo.

“E’ stata caricata troppo” sospirò Hermione guardando il disastro.
“Me ne sono reso conto” disse Andre accingendosi a raccogliere i libri uno per uno.

Solo un libro non era caduto dalla libreria. Per una qualche strana ragione era tutti crollati giù, tranne uno molto particolare e molto importante per Hermione.
Quel libro era stato regalato ad Hermione al settimo anno da Draco Malfoy. Lo prese e lo iniziò a sfogliare. Hermione teneva ben conservato quel libro come se fosse la cosa più importante e cara per lei, anche se era solo un po’ di carta messa insieme vi erano impressi tanti ricordi.

Tutto iniziò quando …

La sua pagella era nella media, ma quando il padre la vide si infuriò, in quanto Membro del Consiglio di Amministrazione di Hogwarts era a conoscenza di chi fossero gli studenti più brillanti della scuola e non accettava che una Mezzosangue come la Granger, ottenesse voti migliori di suo figlio, in tutte le materie. Da quel giorno Draco venne costretto a concentrarsi sullo studio, lasciando perdere tutto il resto, persino il Quidditch e si ritrovava ogni stramaledetto giorno in biblioteca.

Cos’è questa roba? Sono qui da ore e non riesco a studiare questa merda, non ci capisco un cazzo. Avrei bisogno di qualcuno che me la spieghi. Non posso di certo chiedere a Nott o Zabini, sono due idioti.
Pensò Draco, irritato.

Mentre era nell’intento a guardare perplesso il libro di erbologia che in quel momento gli sembrava la cosa più stupida del mondo, vide con la coda dell’occhio entrare in biblioteca Hermione.

Era noto a tutti che Hermione amava la tranquillità della biblioteca nella quale poteva immergersi nei suoi libri. Si era persino scelta un suo banco, nell’angolo più isolato della stanza, esattamente accanto ad un’enorme vetrata e nessuno osava metterci piede.

Draco non poté fare a meno di guardarla mentre le passava accanto. Era una ragazza sicura, precisa. Prima di sedersi si era presa la sua pila di libri che le servivano, li disponeva in ordine di studio e piuma alla mano era già immersa nel suo mondo di formule magiche ed incantesimi. Draco distolse lo sguardo da lei e diede un’occhiata al proprio di banco: un disordine assoluto con libri sparsi qua e là anch’essa vicino ad una finestra enorme che dava sul giardino dell’ala est del castello da cui riusciva a vedere il Platano Picchiatore e si incantava a guardarlo nei momenti di noia. Guardò fuori un ultima volta, per poi fissare l’orologio appeso al muro al centro della stanza e capì di essere rimasto in quella posizione per un po’ troppo tempo, così decise di prendersi una pausa e sgranchirsi le gambe.

[IN-REVISIONE] Find what you love and let it kill you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora