Capitolo 13- Terrore.
Inserì la chiave nella porta di casa per aprirla.
Le era sembrato di mancare da un secolo, quell'essere l'aveva trattenuta circa 4 ore.
Aperta la porta, lo scenario che si ritrovò davanti fu più o meno questo:
Andrew, con i capelli in disordine, seduto comodamente sul divano e con i piedi sul tavolino, in mano il telecomando della tv tenuto in modo annoiato, facendo zapping in cerca di qualcosa di interessante, affianco a lui un cartone mezzo vuoto di pizza, l'odore che c'era faceva intuire che le finestre era chiuse da un po' e che Andrew si fosse fumato almeno 10 sigarette.Hermione chiuse quasi con violenza la porta, facendo sobbalzare Andrew, che nel frattempo non si era accorto della sua presenza.
"Potevo essere un ladro, uno sconosciuto, un intruso... e tu? Lì tranquillo, come se non fosse niente" disse lei, ironica, gettando le chiavi sul mobile alla sua destra.
"E invece sei solo tu.." disse con voce roca Andrew, per niente sorpreso della sua presenza.
"Oh cazzo, Andrew! Hai bevuto, si sente puzza di alcool fin da qui!"
"Perspicace lei.." disse ironizzando.
"Datti una ripulita Andrew!"
"Ma non mi rompere il cazzo, smettila di dirmi quello che devo o non devo fare"
"Hai reso questo salone un cesso, dovresti ripulire pure qui"
"Dov'è che sei stata?" disse Andrew, cautamente, accendendosi un'altra Marlboro Rossa.
"Non dovresti fumare qui"
"Dimmi. Dove. Sei. Stata." Scandì ogni parola."Cosa te ne frega.. saranno fatti miei di dove vado o non vado, tu invece dovresti rispettare le regole di questa cas..." non finì nemmeno la parola che Andrew scattò in piedi.
"Hai un altro vero? DIMMELO IN FACCIA, LURIDA TROIA!" il suo tono era di gran lunga più alto di quello di un attimo fa, decisamente e visibilmente più irritato, tanto da far spaventare Hermione.
"Andrew, sei ubriaco.. davvero va a riposarti"
"Ancora che mi ordini.. io non prendo ordini da te! Chi cazzo sei!" lanciò la sigaretta a terra e si avvicinò a grandi passi a lei, seppur barcollando. Hermione che spaventata indietreggio, appoggiando la mano sulla tasca dei jeans, pronta ad usare uno Schiantesimo pur di allontanarlo.
"Ti scopi un altro eh? Ieri con me, oggi con un altro, chissà chi sarà il prossimo domani" disse Andrew, a pochissimi centimetri da lei. Hermione poteva sentire bene l'odore di alcool misto a quello del tabacco. Gli occhi di lui erano lucidi, gonfi, e pieni di venature rosse.. probabilmente aveva pianto. Ma celavano anche tanta rabbia, specchio di chi era pronto a qualsiasi cosa.Hermione presa dalla rabbia anch'essa per via di quelle offese gratuite gli sferrò uno schiaffo, talmente forte da far girare il volto di Andrew di lato, i suoi capelli ricci e spettinati ricaddero sulla guancia colpita, che piano diventava di un rosso violaceo.
Subito pentita di quel gesto Hermione si portò le mani alla bocca..
"Sc-scusami.. io... io non volevo" disse, quasi sussurrando.
Andrew rialzò il voltò. Gli occhi ancora più gonfi di rabbia, e rossi, nell'iride scura gli si vide
nascere propriamente un pensiero oscuro, un pensiero malsano, un pensiero impuro.La cinse con violenza per le spalle, sbattendola alla porta.
"Sei una lurida puttana!" urlò in faccia, in un modo in cui Hermione non aveva mai visto fare da Andrew.A pensarci bene, Hermione non aveva mai visto Andrew conciato in quel modo, cosa l'aveva ridotto così? Sarà forse stata la chiamata avvenuta poche ore prima?
"Cosa vuoi da me!? Lasciami!" Non riusciva a muoversi, non riusciva a raggiungere la bacchetta depositata nella tasca posteriore dei jeans, le stringeva forte le braccia e la scuoteva con violenza, facendole urtare la testa ripetutamente contro la porta alla sua spalle.
Urlò molto forte, nella speranza che qualche vicino curioso accorresse.
"Non posso sopportare di vederti con un altro.. ti voglio tutta per me Hermione" disse quasi sussurrando Andrew con un tono caldo che era ben differente da quello che Hermione era abituata a conoscere, si spinse verso di lei, tenendo a fatica l'equilibrio.
Hermione non rispose, cercava di liberarsi dalla presa, ma lui la teneva ben salda.
Andrew era al quanto palestrato, era forte, muscoloso e decisamente più alto di lei... non avrebbe mai potuto sottrarsi alla sua salda presa.
In quel momento provava terrore, aveva un presentimento di quello che da lì a poco sarebbe successo.
Andrew le liberò un braccio, le ripercorse lentamente i fianchi per poi arrivarle all'attaccatura dei jeans. Glieli slacciò senza alcuna fatica con una mano, per poi infilargli una mano al suo interno.
"Oh, sei calda Hermione.. mi ecciti troppo" disse, soffocando la frase in un bacio sul collo.
Con la mano libera Hermione tentò di recuperare la bacchetta che era nella tasca dietro, una volta recuperata lo avrebbe Schiantato ed era libera.
Mosse lentamente la mano verso dietro, per poi appoggiarla alla tasca ma... la bacchetta non era lì.
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[IN-REVISIONE] Find what you love and let it kill you.
Fanfic//IN REVISIONE// È tutto un inferno qui. Le fiamme mi stanno rodendo la pelle. La depressione, la tristezza e la solitudine mi stanno corrodendo da dentro. La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore...