18- Coraggio.

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CAPITOLO 18- Coraggio.

Il freddo penetrante della notte era l'unica cosa che riusciva ad avvertire.
Sdraiata a terra, la sola cosa che le teneva compagnia era la luna che sola, gagliarda e splendente, spiccava in un cielo più tetro e cupo che mai.
La notte sembrava interminabile.
E la lettera sembrava essere l'unico pensiero fisso e incessante di Hermione.
Doveva leggerla, ma non ne aveva il coraggio.
Sfilata a fatica dalla tasca dei jeans, provò ad aprirla con cautela cercando ti non romperla essendo bagnata.
La sorpresa nell'aprirla fu quella di trovare una scrittura insolita, diversa dalla consueta scrittura di Draco che, normalmente, si presenta molto leggera ed elegante, invece qui sembrava quasi uno scarabocchio, molto disordinata.. sembrava quasi scritta di fretta.
Ma la tristezza riempì gli occhi di Hermione quando si rese conto che, eccetto qualche frase, non era affatto leggibile. Il rimpianto di non averla letta prima divorava avidamente Hermione da dentro ma con pazienza e buon senso, sotto la luce dell'impetuosa luna, si sforzò di leggerla.
Dalle frasi spiccava soprattutto questa:

"Che ci fai nella mia testa?
Come diavolo hai fatto a trovarci del bene?
Come hai fatto a rendermi debole?
"

Frasi confuse e sbiadite sparse su entrambi i fogli, e la curiosità e la voglia di Hermione che crescevano enormemente la spinsero a prendere la bacchetta, che puntata sul foglio, attraverso ripetuti tentavi, tentò di portarla allo stato iniziale.

Complimentandosi da sola per la riuscita, osservava i fogli tornare intatti, perfettamente leggibili.

Non le toccava che leggerla.. eppure qualcosa la bloccava.
Sapeva che le sarebbe costato molto perché infondo lei sapeva perfettamente che leggerla sarebbe stato un atto di autolesionismo. Le parole gettate su quelle pagine potevano essere armi a doppio taglio per Hermione ma anche il regalo più bello della sua vita.. quella lettera era lì, pronta ad essere consumata dagl'occhi di Hermione.

Doveva farlo, dunque, fattasi coraggio la prese in mano ed iniziò a leggerla:

"È tutto un inferno qui.
Le fiamme mi stanno rodendo la pelle.
La depressione, la tristezza e la solitudine mi corrodendo da dentro.
La mia anima bruciata mi squarta il petto e lenta fuoriesce, un dolore assurdo, un dolore ingiustificato, un dolore così forte mai provato prima; costante e crescente.
Tu, mia cara e bellissima Granger, mi hai stravolto; mi hai travolto; mi hai scomposto:

non so più cosa farne della mia vita."

Le ciglia di Hermione era aggrottate, quelle parole gettati lì a mo', di poesia non avevano alcun senso per lei se non sinonimo di tanta tristezza, solitudine ed abbandono.
Gli occhi iniziavano a diventare lucidi.

"E' così strano quello che mi sta succedendo, completamente diverso ed opposto a quello che invece era il mio punto fisso prima. Tu, tu che non ti sei mai schierata dalla parte dei cattivi, tu che sei sempre stata schierata con il bene, quello che mi chiedo io ora è:

Che ci fai nella mia testa?
Come diavolo hai fatto a trovarci del bene?
Come hai fatto a rendermi debole?
"

Hermione stentava a credere a quelle parole. Lui debole? Draco Malfoy... debole?

"Ma ci sei riuscita.
Complimenti vivissimi, Granger.
Io, Draco Damien Malfoy, l'essere più violento e spregevole di tutta la stirpe Malfoy.. reso debole!
Da chi oltretutto? Da una viscidissima, luridissima, sporca e inutile mezzosangue come te!

Già proprio così, sono debole. Non riesco più a scacciare i fantasmi del mio passato.
Involontariamente li trattengo, a volte li cerco, ma in ogni caso.. non riesco a separarmene.

Come hai fatto a ridurmi così?
Ci sono momenti in cui credo di essere impazzato del tutto, parlo da solo, mi biasimo di aver fatto la cosa giusta.. mi spavento da solo.

[IN-REVISIONE] Find what you love and let it kill you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora