4- Orgoglio.

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CAPITOLO 4- Orgoglio.

“Combatti per le cose che ami, anche se significa combattere da solo.”

-Anonimo.

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L’anno scolastico era ormai agli sgoccioli ed i due non si erano incontrati per un po’ di tempo, se non nei corridoi dove inscenavano dei teatrini, ed ogni volta volavano insulti.

Dal canto suo Hermione non poteva, non voleva, passare un’intera estate senza salutarlo e chiarire una volta per tutte questa situazione che durava da ormai sei mesi, così, una mattina prese coraggio e gli chiese di incontrarla. Gli diede appuntamento al lago nero, il luogo del loro primo bacio.

“Hey Granger”

“Perché ci hai messo così tanto?”

“Avevo da fare. Dimmi che vuoi. Perché mi hai chiamato qui?” le chiese con un tono annoiato.

Hermione dentro di se provava emozioni contrastanti. Era felice che avesse accettato di incontrarla, ma al tempo stesso era delusa dal suo atteggiamento nei suoi confronti. La grifondoro cercava di non far trapelare quelle emozioni, ma le sue gote la tradirono e, come sempre, si colorarono di rosso.

“Dobbiamo parlare...Malfoy.”

“Stiamo già parlando, Granger.” Nonostante avesse indossato la sua maschera di superiorità aveva provato una fitta quando notò la sua espressione colma di timore e rammarico negl’occhi. Non voleva tutto ciò, avrebbe solo voluto baciarla, ma non poteva.

 “Beh... io, io voglio dirti che ho abbassato le mie difese e sono stata io ad entrare nella tana del lupo, ma dopo le vacanze di Natale, tutto è tornato come prima ed è stato come cadere dalla scopa in un torneo di Quiddich.”  Boccheggiò in cerca d'aria, le sembrava come se fosse immersa nelle acque del lago e non riuscisse a risalire in superficie.

“.. e voglio dirti che, anche dopo ciò che è successo, sono disposta a farlo ancora, sono disposta a rischiare ancora e a farmi male. Perchè anche se indossi la tua bellissima ed impassibile maschera, so che questi mesi sono significati qualcosa anche per te. Anche se è stato difficile accettarlo, per entrambi. E io solo ora sto iniziando a capire cos’è quella sensazione strana che mi nasce dentro da quando sto con te: AMORE.
Dimmi qualcosa, ti prego...”

In quel momento riuscì a riprendere fiato e il respiro le tornò regolare. Un brivido le percorse tutta la schiena, poichè sul viso di Draco si era formato un ghigno di disapprovazione.

Hermione scrutava perplessa i suoi lineamenti, non riusciva a capire cosa stava provando lui in quel momento, a causa del suo dannato muro. Era riuscita a vedere cosa il biondo nascondesse così avidamente dietro di esso; un tumulto di emozioni, sentimenti e paure. Ed era stupendo. Ma ora non aveva la minima idea di cosa nascondessero quegli occhi grigi e una qualsiasi risposta le sarebbe bastata, anche solo un contatto fisico.

Ma Draco non faceva trapelare nessuna emozione, ed Hermione si sentiva morire, non era la reazione che aveva immaginato. Certo, pensava che non sarebbe stato facile, ma non così straziante.

“Dimmi qualcosa, ti prego.” Ripeté ancora una volta con la voce che le si strozzava in gola.

Draco guardò in un punto qualsiasi del lago, si stava odiando, non voleva ferire l'unica persona con cui era riuscito ad aprirsi, l'unica che aveva visto le sue paure. L'unica aveva conosciuto il mostro che era ed aveva imparato ad amarlo comunque, ma purtroppo era costretto a farlo, doveva ferirla.

Prese a parlare con un tono dolce e un ghigno compiaciuto che gli increspò le labbra.
“Mi dispiace.”

Le pupille di lei si dilatarono, poichè ciò che temeva di più stava accadendo. Draco riusciva a leggerla come un libro aperto riuscì a cogliere l'immensa tristezza dei suoi occhi, ma nemmeno quella scena diede freno alla sua cattiveria, così, con tono divertito sputò fuori le seguenti parole:
“Io non provo quello che provi tu. Mi sono semplicemente preso quello che volevo e ho giocato con te. Ho fatto cadere ai miei piedi la promettente Hermione Granger. Una grande vittoria e che grande soddisfazione” sottolineò, “e dire che tutti ti considerano così brillante, Granger. Come hai fatto a non arrivarci per tutto questo tempo? Mi fai pena, quasi.” Rise soddisfatto, ma in realtà, voleva urlare e dirle che era tutta una messa inscena.

[IN-REVISIONE] Find what you love and let it kill you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora