Capitolo 2

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Il pomeriggio passò molto velocemente e Sarah e Luke si fermarono a mangiare a casa di Brandon. Finita la cena Brandon, Luke e Sarah uscirono. Si diressero prima verso un parco della città e dissero a Brandon che volevano fargli vedere il "lago bianco" così chiamato da loro, Brandon si chiese perchè avevano deciso di chiamarlo in quel modo ma lo capì non appena lo vide. Un'immensa distesa di ghiaccio che, con il tramonto, assumeva delle tonalità dall'azzurro al verde, e rosso e arancione e viola. Era uno spettacolo magnifico, un'immagine del genere Brandon l'aveva vista solo in qualche fotografia.

E con l'immagine del lago fissata nella testa si avviarono verso la collina. La strada non fu molto lunga ma era tutta in salita e quando arrivarono in cima Brandon e Luke si dovettero fermare a riprendere fiato. Solo Sarah sembrava non essere stanca. Arrivarono infine davanti a un cancello arruginito.

-Adesso dobbiamo fare un'altro po' di strada, ma questa volta stiamo vicini, non sono mai entrata di notte e questo pezzo fa abbastanza paura.- Disse Sarah aprendo il cancello.

I tre ragazzi si trovarono davanti un sentiero molto stretto come all'interno di un bosco, illuminato solo dalla luce della luna piena. Presero in mano i cellulari e accesero il flash per avere un' illuminazione maggiore.

-Ragazzi, questo posto mette i brividi- disse Luke con un leggero tremolio della voce.- Parliamo a bassa voce, ci potrebbe sentire qualcuno.

-Ma chi vuoi che ci senta?- chiese Sarah con un tono di voce più altro rispetto a prima.

All'improvviso sentirono dei rumori alla propria destra, verso gli alberi.

-L'avete sentito?.- Chiese Luke voltandosi subito verso destra.

Brandon annuì ma il suo corpo era paralizzato dalla paura.

-Tranquilli, è solo una lepre.- Disse Sarah con molta tranquillità.

-E tu come fai a saperlo?- chiese Luke parlando più forte di come aveva programmato.

-Beh, non c'era nessun' ombra e quindi si tratta sicuramente di qualcosa di molto piccolo come una lepre e uno scoiattolo.

Luke si girò verso Brandon che intanto stava cominciando a rilassarsi.

-Come diavolo fa a essere sempre lucida in queste situazioni?-

-Ah, non chiederlo a me. Sei tu che la conosci bene.

I tre ragazzi si incamminarono verso l'edificio abbandonato. Arrivarono all' entrata pochi minuti dopo e Brandon rimase a bocca aperta. Era un edificio di tre piani, molto largo ma senza alcune pareti. Entrarono nella prima stanza e nel soffitto c'era un buco enorme con dei fili elettrici che pendevano. L'ospedale era ancora illuminato. Brandon continuò a guardare il soffitto, incantato, fino a quando una frase di Sarah lo interruppe.

-Prova di coraggio. Vi sfido ad entrare da soli in almeno due stanze del piano di sopra.

-Sei pazza?- Disse Luke- Io la sopra, da solo non ci vado.

-Allora vorrà dire che tu e Brandon andrete di sopra insieme ma in due stanze differenti.

-Io ci sto- disse Brandon. Con qualcun' altro sarebbe stato più facile.

-Dai, va bene.-Disse Luke controvoglia.

Brandon e Luke salirono le scale facendo attenzione ai vari buchi per non farsi male. Arrivarono ad un corridoio molto largo con varie porte.

-Allora, io entro in questa- Disse Luke indicando una porta alla sua destra.- Mentre tu vai in quella, così siamo vicini.- Indicò la porta a fianco della sua.

Brandon annuì e entrarono.

La stanza scelta da Luke metteva i brividi. Era molto piccola e con una finestra con delle sbarre. "probabilmente per non far si che i pazienti si buttassero di sotto" pensò Luke. Ma la cosa che metteva a Luke la pelle d'oca erano le pareti. Bianche e con moltissimi disegni attaccati. Disegni fatti da bambini, c'erano alcuni fogli con un disegno di un cane completamente nero, girato di lato senza occhi, altri ritraevano tre persone abbracciate con alle spalle una casa che, capì Luke, doveva essere l'ospedale. Poi ci fu un disegno che spaventò molto Luke. Si trattava dello stesso cane degli altri disegni ma questa volta era disegnato molto bene, il cane era completamente nero, con un solo particolare colorato, gli occhi. Occhi rossi come sangue. All'improvviso Luke sentì sbattere la porta dietro di sè e si girò, la porta era chiusa e quando provò ad arpirla notò che era bloccata. Cominciò ad urlare, urlava una sola cosa, un solo nome. Brandon.

La stanza di Brandon era molto grande ma aveva qualcosa di strano, mancava una parete. Ma non era tanto male come cosa, visto che la parete mancante si affacciava sul lago bianco. Ora il lago ghiacciato rifletteva solo l'azzurro della luce lunare. Brandon si chiese come, in posto così pauroso, poteva esserci una vista così bella che faceva dimenticare a chiunque dove si trovava. All'improvviso Brandon senti gridare Luke, non capì subito cosa stava dicendo, ma dopo la terza volta che lo sentiva capì che stava urlando un nome, il suo nome.

-Brandon! Brandon!-

-Luke! Arrivo, stai lì!- Urlo Brandon sperando che anche Sarah li sentisse e si precipitasse su da loro.

Brandon si voltò di scatto e cercò di andare ad aiutare Luke, e ci sarebbe riuscito se non fosse stato per due occhi rossi come carboni ardenti che lo fissavano nell'oscurità.

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