Capitolo 1.

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Fabrizio Moro era un noto cantautore italiano. Aveva 42 anni, una famiglia, incasinata, ma pur sempre una famiglia, due figli, una ex-compagna con cui si era lasciato l'anno precedente, due fratelli, due genitori e tanti cugini. Insomma, una vita normale.
I suoi figli, Libero e Anita, avevano rispettivamente 8 e 4 anni, a causa dei moltissimi impegni lavorativi di Fabrizio si vedevano pochissimo e a soffrirne di più era il grande. Nei giorni in cui c'era, cercavano di trascorrere insieme più tempo possibile. Se Libero era piuttosto timido e riservato, Anita invece era un vulcano, faceva domande e pretendeva risposte. Fabrizio era convinto che fossero stati loro a salvargli la vita.

Quel giorno aveva promesso che avrebbero fatto una passeggiata al parco, per recuperare il tempo perso dopo quel breve giro di in-store per la promozione di "Pace", il suo ultimo album. «Pronti per il parco?» chiese con fare emozionato dopo aver vestito la piccola. Ovviamente fu proprio lei ad emettere un urletto di gioia che fece sorridere i due uomini di casa.
«Papà, quando siamo al parco posso giocare a calcio con te?» Fabrizio sorrise scompigliandogli i capelli. Aveva una timidezza tale da suscitargli tenerezza. «Certo Lì». Così Anita prese tutte le bambole che poteva, Libero il suo fidato pallone e partirono alla volta del parco. 

Libero e Fabrizio si misero a giocare a pallone, nonostante Fabrizio facesse veramente schifo. «Papà sei una schiappa!» si lamentò il figlio ridendo.
Fabrizio non poté che ridere portandosi una mano sulla nuca. «Lì, papà c'ha 'na certa età e s'è stancato. Vado a sedermi sulla panchina così guardo un po' Anita, ok?» il bambino annuì. Fabrizio si gettò a peso morto sulla panchina per riprendersi dopo aver giocato col figlio. Sua figlia Anita, invece, stava tranquillamente giocando con una bambina più piccola di lei. Fabrizio si stava giusto chiedendo chi fosse quando iniziò a piangere prima la più piccola e poi la sua Anita. Si alzò di scatto e la prese in braccio «Anì, che succede?» chiese cercando di calmarla. Nel frattempo si era avvicinata una donna bionda all'altra bambina. «Amore!» esclamò, prendendola in braccio. Entrambi i genitori si sorrisero, ognuno preso a consolare la propria bimba. Nel frattempo si era avvicinato anche Libero con il pallone sotto braccio. Dopo svariati tentativi, riuscì a calmare Anita, riuscì a scoprire che l'altra bambina era caduta, aveva iniziato a piangere, Anita si era spaventata e aveva pianto pure lei. Sorrise dandole un bacio sulla fronte. Stavano per andarsene ma la piccola esclamò: «Aspetta, devo salutare Miria!».

«E chi è Miriam?» chiese il padre. «No, MIRIA», disse quasi urlando, «senza la M».
«Ok. Scusa. Ho capito» disse mettendo le mani avanti. «Ma perché trova tutte persone strane?» chiese Libero facendo ridere il padre. «Donne...» rispose semplicemente. Si avvicinarono alla bambina che stava accanto alla mamma. La donna sgranò gli occhi «Ma lei è...». Fabrizio sorrise imbarazzato grattandosi la barba. «Sì, sono Fabrizio Moro».
Si scambiarono una fugace stretta di mano. «Bellissima canzone a Sanremo», Fabrizio sorrise sempre più imbarazzato. «Lo sai che anche mio zio era a Sarremo?» chiese la bambina attirando la sua attenzione, era poco più piccola di Anita. «Ah sì?» chiese seriamente incuriosito abbassandosi alla sua altezza. «E come si chiama?»
«Zio Emmal» rispose la bambina ridendo. Fabrizio rimase pietrificato col sorriso stampato il volto mentre le immagini del passato affioravano alla sua mente.

Ermal Meta aveva 36 anni, aveva una compagna da ormai 9 anni, una nipotina di 2 che adorava con tutto il suo cuore ed era arrivato terzo al festival di Sanremo. Era abbastanza contento della sua vita in quel momento. Si era preso qualche giorno di pausa dagli in-store e con i suoi fratelli e la sua fidanzata avevano deciso di passare qualche giorno insieme a Roma. Quella mattina la situazione era abbastanza tranquilla a casa: sua sorella e la bambina erano andate a fare una passeggiata al parco, suo fratello aveva colto l'occasione per presentare alcuni bozze ad un grafico, così lui e Silvia avevano avuto la giornata – e la casa – tutta per loro. Nel frattempo che Silvia era sotto la doccia, Ermal si alzò controvoglia, notando che era quasi ora di pranzo. Circa un quarto d'ora dopo entrò sua sorella con la piccola. «Ciao zio Emmaaaaaal», l'uomo sorrise e la prese in braccio per riempirla di baci. «Com'è andata al parco?» chiese a madre e figlia. «Bene!» esclamò Miria. «Ho conocciuto una nuova amica»
«E come si chiama?» chiese Ermal incuriosito da quel batuffolo di bambina. «Anita!» esclamò felice. «E sai chi è questa Anita?» chiese retorica Sabina «Una bambina?» rispose Ermal facendo sbuffare la sorella.
«È nientedimeno che la figlia di Fabrizio Moro». Ermal alzò di scatto la testa dagli occhi della bambina per fissare intensamente la sorella per capire se lo stesse prendendo in giro. «Che?» chiese con voce stridula. «Sì! Te lo giuro! Era proprio lui! Con tutti i tatuaggi, gli occhiali, il cappello. Quello che canta "Portami Via". Proprio lui!». Ermal sentì le gambe cedere, nonostante fosse seduto.
Aveva una figlia. Fabrizio aveva una figlia. Nelle notti che avevano passato a parlare del futuro raccontava di aver sempre voluto una figlia femmina. «Lo sai che ha due figli?»
«D-due figli?» chiese balbettando sentendo la bocca tremendamente asciutta. «Sì. Libero ed Anita. Il grande ha otto anni e la piccola quattro».
«O-otto?». La donna annuì. «Ma tutto bene? Perché ripeti a pappagallo quello che dico?». Nel frattempo Silvia uscì dalla doccia. «Ho sentito che si parla di Fabrizio Moro», disse. «Lo devo intervistare tra qualche giorno per la promozione del disco e del tour». Ermal non poteva crederci. Si passò le mani sul viso: «Scusate. Torno tra un po'. Non aspettatemi per pranzo».
«Ma dove vai?» chiese Silvia incredula. «Devo vedere una piccola cosa». Prese le chiavi della macchina ed uscì.

Certi amori non finiscono 
Fanno dei giri immensi 
E poi ritornano 
Amori indivisibili 
Indissolubili
Inseparabili
(Amici Mai - Antonello Venditti)

Angolo autrice.

Buonasera! Ho questa fanfiction nel pc da moltissimo tempo, ormai credo più di un anno. Nella mia testa prosegue, sono arrivata al capitolo 21 e credo che non manchi ormai molto alla fine. La storia è ambientata interamente prima di Sanremo 2018, al massimo qualche accenno negli ultimi capitoli. 

Ovviamente tutti i fatti sono inventati, non intendo in alcun modo ledere l'immagine dei due artisti, né degli altri personaggi presenti nella storia. 

Che dire, spero vi piaccia. 
Sarei felice se mi faceste sapere cosa pensate della storia, per capire anche se effettivamente continuarla. Grazie mille a chi la leggerà.

Chiara.

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