chapter twenty-three

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[voglio toccare i loro capelli.

p.s. a little bit smut.]

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IZUKU

Dopo la seconda aspirina iniziai a sentirmi un po' meglio. Mi sedetti sul divano affiancando il mio ormai coinquilino.

«Allora, come stai?» chiese, facendo zapping col telecomando.

«Ancora un po' intontito.» sbuffai.

«Ieri hai esagerato. Meno male che eravamo a casa. Ho fatto fatica a portarti a letto, figurati se fossimo stati fuori.» ridacchiò lui.

«Non mi ricordo nulla. L'ultimo ricordo che ho è Kaminari che mi passa il quarto bicchiere.» massaggai le mie tempie ancora un po' doloranti.

«Per fortuna..» sussurrò il ragazzo di fianco a me, forse pensando che io non lo sentissi.

«Huh?» alzai un sopracciglio.

«N-nulla..oh, guarda, i cartoni animati.»
sviò immediatamente la conversazione.

Gli tolsi il telecomando dalle mani.

«Cosa intendi con 'per fortuna'?» chiesi, con tono fermo.

«Te l'ho detto, nulla.» cercò in tutti i modi di evitare il mio sguardo.

«Nono. Cosa è successo ieri?»

«Ti fidi di me?» ancora, il suo sguardo era altrove.

«Si, ma ho come il presentimento che tu mi stia mentendo. Quindi, te lo richiedo: cosa è successo ieri?»

Girò il volto verso la televisione, ignorandomi, di nuovo. La spensi e con uno scatto veloce mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe.

«Ora dovrai guardarmi per forza.» gli presi il viso tra le mani.

Le sue guance, in pochissimi secondi divennero dello stesso colore accesso dei suoi capelli.

«Dimmelo subito.» piagnucolai.

«Mi-doriya, spostati.» sospirò.

«No, finché non mi dici cosa è successo.»
strinsi i suoi polsi, in modo da impedirgli di scansarmi.

«Te lo dico ma tu..levati.» e come prima, distolse lo sguardo da me.

Tornai a sedermi sul divano.

«Allora..?»

Fece un grosso respiro.

«Gli altri erano appena andati via e tu non avevi minimamente voglia di andare a letto..» si fermò. «quando finalmente sono riuscito a portarti in camera tu hai, detto che avevi bisogno di m-me e mi hai baciato..»  abbassò lo sguardo.

Arrossii notevolmente.

«Però, sono sicuro che era l'alcool a farti parlare..»  si rabbuiò.

Posai la mia mano sulla sua soffice guancia accarezzandola lentamente con il pollice.

«Quello che ho detto è vero, io ho un bisogno di te più di quanto credi.» sorrisi dolcemente.

a little unsteady [bakudeku] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora