I giorni successivi passarono lentamente. Sophie dovette iniziare subito con gli studi che le occupavano la maggior parte della giornata, ma quei ritmi così pesanti non la disturbavano affatto poiché essendole stato prescritto molto riposo non poteva muoversi da lì e non aveva molto altro da fare; così il suo tempo scorreva tra lo studio e il riposo, e raramente veniva portata fuori in giardino per prendere un po' d’aria fresca. Le temperature più si avvicinava il mese di dicembre e più si irrigidivano e questo fattore la teneva ancor di più segregata in casa. Vincent era spesso assente, usciva quasi tutti i giorni per alcune ore, spariva e tornava senza mai dare spiegazioni o preavvisi. Quand’era in casa l’aiutava con gli studi altrimenti si occupava di lei la signora Jenkins. Sophie stava mettendo tutta sé stessa per riuscire ad imparare a leggere e scrivere e seguiva con interesse le lezioni che Vincent le impartiva sulle varie materie, ponendo spesso domande.
Quel pomeriggio era particolarmente nebbioso e Sophie, dopo essersi esercitata per alcune ore nella scrittura, se ne stava seduta davanti alla finestra a guardare l’orizzonte che non si riusciva a scorgere. Il panorama era triste e cupo, nonostante fosse tra le mura calde le sembrava di poter percepire il gelo separato da lei dal solo vetro. In quel momento ripensò al padre e si chiese come stesse, era sicura che era in pensiero per lei ma non aveva modo di fargli sapere che stava bene, così si limitò a pregare Dio di potergli far passare un buon inverno come lo avrebbe passato lei e di donargli abbastanza salute.
I suoi pensieri furono interrotti dal bussare contro alla porta della saletta che si aprì poco dopo. «Signorina Sophie», disse Clelia entrando nella stanza, «È tornato il signor Vincent! Pare molto stanco dal viaggio ma ha chiesto di voi per prendere il tè.»
Sophie annuì gentilmente. Vincent era sparito da casa tre giorni prima, uscendo talmente presto che tutti dormivano. Eppure nessuno si era dimostrato preoccupato da quella improvvisa fuga o si era posto delle domande, forse perché già al corrente di quello spostamento mentre lei come sempre era all’oscuro di tutto ciò che lo riguardava. Seguì la cameriera che l’accompagnò in una sala dai colori pallidi dove vide seduto Vincent con le gambe incrociate e un abito elegante.
«Ecco la mia Sophie! Come state?» esclamò Vincent quando la vide arrivare, «Ho trascorso le ultime giornate tra gente di poco interesse; ora mi sento fiacco e annoiato, ma ho buona fede che voi saprete tirarmi su di morale.» aggiunse maneggiando la propria tazza di tè.
«Sto bene, signore», rispose Sophie accomodandosi di fronte a lui, «Dove siete stato per provare tale noia?» domandò curiosa.
«Sono tornato a Londra. Vi domandate per quale motivo?» disse Vincent iniziando a sorseggiare il proprio tè, «Sono stato al matrimonio del signor Thomas Winspeare.»
«Non sapevo che si stesse per sposare! Ed è stato davvero così terribile?»
«Ah! Tremendamente!» rispose, «Gli invitati erano persone davvero sgradevoli, gente ipocrita che parlava di quelle nozze come un atto divino dando i meriti a Dio per quell’unione! Davvero bizzarro il loro modo di porsi alla società; ognuno si mostra paladino di buoni sentimenti quando l’unica cosa buona che cercano è un profitto per i loro interessi! Il signor Thomas e la sua sposa erano chiaramente imbarazzati da tutte quelle false lusinghe.»
«Il signor Thomas è un brav’uomo, se la sua sposa è una brava donna credo che nonostante le circostanze possano trovare la felicità.» rispose Sophie dando un sorso al proprio tè che particolarmente caldo finì per scottarle la lingua, così indietreggio la tazza.
«Il signor Thomas è un sognatore, il matrimonio finirà per ucciderlo.» ribatté Vincent.
«Non credo che il matrimonio sia così malvagio.» rispose lei con tono infantile, «È l’unione di due anime al cospetto del Signore. Bisogna avere fede signor Vincent, se loro ne avranno sarà un matrimonio felice e riusciranno a superare ogni divergenza.»

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Anime Affini
Historical Fiction(COMPLETA) Inghilterra, 1880. Vincent Jenkins è un giovane borghese tormentato da un oscuro passato. Freddo e razionale, si mostra indifferente al mondo che lo circonda. Sempre alla ricerca di novità che possano smuovere la sua vita dalla monotonia...