❝ Every way I turn I hear
the words you said last night. ❞_________________________________
Per il biondo, Junhee sapeva di casa.Se in quel seminterrato che aveva condiviso per tutti quei mesi con Sehyoon non si era mai sentito a suo agio, al contrario, il piccolo appartamento di Junhee gli aveva regalato un'accoglienza del tutto ospitale.
Così come si era aspettato, d'altronde.
Il corvino non era il tipo da decorare l'ambiente, mentre l'amico aveva le pareti tappezzate di foto, quadri e ricordi.
Ogni singolo oggetto di quell'abitazione reclamava su di sé l'attenzione di Byeongkwan, il quale prestava il suo occhio attento a tutto ciò che fosse inquadrato - anche per sbaglio - dal suo sguardo.
La maggior parte delle fotografie incorniciate raffiguravano un ragazzo giovane dai capelli scuri e i lineamenti marcati. Alcune in divisa scolastica, molte altre insieme a quella che doveva essere sua sorella.
Junhee gli aveva accennato di averne una diverse volte. Era stato alquanto riservato sulla sua famiglia, per cui Byeongkwan non aveva attinto molte informazioni dalle sue labbra a riguardo.
Perlomeno, però, lui parlava di sé liberamente a dispetto di Sehyoon, il quale, invece, non osava farsi sfuggire neppure una sillaba sui suoi trascorsi.
Da ciò che gli aveva raccontato Junhee su sua sorella, il biondo si aspettava di vedere una ragazza vivace scorazzare in giro per casa. Dovevano essere all'incirca coetanei e non gli sarebbe dispiaciuto conoscere una faccia nuova. Dopotutto, lui aveva molta più familiarità nel fare amicizia con le ragazze.
Tuttavia, a distanza di quasi un'ora da quando aveva messo piede in quella casa, non si era fatto vivo nessuno. Era possibile non fosse in casa, certamente, per quanto fosse strano non essere in casa alle 7 del mattino.
Vista l'ora, il maggiore gli aveva servito una tazza di tè caldo per sciogliere i suoi muscoli irrigiditi dal freddo che solitamente precedeva l'alba.
Persino la tazzina del tè divenne presto un cruccio per Byeongkwan. Era palesemente un pezzo di antiquariato cinese. Quella porcellana bianca e blu era inconfondibile.
La domanda era: come faceva Junhee a possedere un servizio di tale valore?
Non perché fosse estremamente costosa, sebbene il prezzo di mercato non fosse certo cosa per tutti, ma più che altro perché quelli erano pezzi estremamente rari. Soprattutto i servizi da tè, che venivano custoditi e tramandati di generazione in generazione come piccoli tesori.
Un antico proverbio cinese, esteso alla tradizionale cultura coreana, recitava “Nella casa di una famiglia felice, semplici stoviglie di ceramica risplendono più della giada”.
Tanta era l'importanza di quegli oggetti nella loro cultura che i suoi genitori avevano speso fortune in vasi ornamentali e porcellane varie di quel genere.
Al di là di quei pezzi di antiquariato posseduti dai più fortunati, venivano realizzati pochissimi altri oggetti del genere annualmente. Inoltre, la firma dei manifatturieri esperti alzava notevolmente il prezzo del prodotto finale.
Il biondo aveva fissato la sua tazza per una buona manciata di minuti prima di decidersi a poggiare le labbra su quel bordo di candida ceramica.
Da una parte era terrorizzato dall'eventualità di potersi far scivolare di mano quel prezioso gingillo, dall'altra non aveva davvero voglia di mettere niente nello stomaco, neppure il suo tè preferito.
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d r u g s
Ficción General❝ Volevo fare parte di qualcosa nella vita, anche se questo qual- cosa era una morte collettiva. ❞ È la storia di un ragazzo intelligente che fa cose stupide. Byeongkwan è un ragazzo semplice, poco pretenzioso e tendenzialmente invisibile agl...