Capitolo tre

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A Claudio non piace andare in discoteca.

Ancora meno gli piace poi andare in discoteca con Mario. Si sente sempre fuori luogo. Odia le attenzioni che il suo amico riceve da parte di altre ragazze che non siano Giuditta.

Il fatto è che ormai si è abituato a condividerlo con la sua ex-fidanzata. Sa perfettamente cosa lei significhi per lui, ed è un rapporto che è sempre esistito, ancor prima che lui e Mario s'incontrassero. Può accettare il legame con qualcuna che è venuta prima di lui, ecco. Quello che non può accettare, invece, è che Mario possa provare attrazione per qualcun'altra, per una che non sia Giuditta.

Si sente morire al solo pensiero, perché se anche il loro rapporto non è mai stato esclusivo e non lo sarà mai, è bello conoscere il nemico con cui ti devi confrontare e sapere esattamente quali sono i suoi punti deboli.

A differenza di Mario, Claudio non ha più avuto nessuno al di fuori della relazione con lui. Se ci pensa adesso, ora che tutto è più chiaro, si rende conto che si è sempre sentito impegnato. Questo lo spaventa.

Se un tempo poteva pensare che Mario non volesse stare con lui per Giuditta, per non lasciare la sua fidanzata storica, adesso sa che non è così.

Vorrebbe chiederglielo. Vorrebbe sapere perché non può accettare che tra di loro ci sia qualcosa che va ben oltre l'amicizia. Eppure ci ha già rinunciato in partenza. Non potrà mai avere con lui nient'altro che quello.

"Tutto ok?", gli chiede all'orecchio quando nota che Mario è decisamente su di giri.

"Sì, tutto ok.", gli sussurra aggrappandosi alla sua spalla. C'è qualcosa di indicibile nel suo sguardo. Qualcosa che Claudio non sa ancora spiegarsi. Qualcosa che sa di eternità.

"Perché hai bevuto così tanto?"

"Avevo voglia di bere."

"Come tutte le sere, ormai.", gli risponde Claudio piccato.

Mario lo guarda offeso, come se fosse stato colpito da quelle parole più del dovuto. "Qual è il tuo problema?", urla per farsi sentire al di sopra della musica. "Che te ne frega se bevo?"

Claudio non sa proprio come fare. Osserva da lontano Fulvio e Giovanni che stanno parlando con due ragazze. Nota che non stanno prestando attenzione a loro, così prende Mario per un braccio e lo trascina verso l'esterno della discoteca, non senza i suoi lamenti in sottofondo.

"Si può sapere che diavolo stai facendo?", gli chiede una volta che sono fuori.

"Che problemi hai, Mario? Vuoi diventare un alcolizzato, per caso?"

Mario gli ride in faccia, e questo non fa che ferire Claudio ancora di più.

"Non ti sembra di esagerare un po'?"

Si rende conto in questo momento che sta messo peggio di quanto pensasse, che biascica le parole e che non è affatto in sé.

"Mario, mi hai rotto il cazzo, lo sai?"

"Tu me l'hai rotto. Non capisco perché fai così. Ti comporti come una fidanzata gelosa."

Quelle parole, seppur dette con leggerezza e senza l'intenzione di ferire, gli fanno più male del previsto. Claudio si rende conto che è molto più oltre di quello che s'immaginava. Ha sbagliato a pensare di poter gestire la situazione.

Da quando Mario e Giuditta hanno rotto qualcosa dentro di lui è cambiato, e questa è la fine di tutto.

La fine della loro amicizia, la fine del loro rapporto, la fine di quello che sono stati e forse di quello che saranno.

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