Capitolo due

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Per il compleanno di Giovanni Mario e Claudio hanno deciso di fargli un regalo insieme. Come sempre, del resto. Da quando l'amico di entrambi li ha presentati non ha potuto fare a meno di notare quanto l'uno sia diventato imprescindibile dall'altro, quasi come fossero un'unica persona.

È difficile raccontare agli altri quello che sono. Claudio non ci è mai riuscito. Non ci ha mai neppure provato, in effetti.

Non c'è nessuno che sappia la vera natura del loro legame. Sa che nessuno capirebbe il loro modo di rapportarsi. Sa che nessuno sarebbe in grado di comprendere nel profondo ciò che davvero li lega.

"Perché non hai portato la birra?", gli chiede Mario, mentre regge la busta con le bottiglie di vino.

"Mi ha chiesto di prendere il vino."

Forse Mario sa bene che, invece, la scelta è stata di Claudio. Quando li ha invitati a cena insieme a un altro paio di amici per festeggiare il suo compleanno hanno pensato di portare da bere, oltre al regalo. Mario gli aveva chiesto di prendere le birre, perché lui le preferisce, ma Claudio aveva già comprato il vino.

"C'è sia rosso che bianco.", specifica.

"Non mi piace nessuno dei due, lo sai."

"Vorrà dire che berrai solo acqua stasera."

"E vi lascerò ubriacare senza di me?"

Claudio ride, ma sa che questa non è una battuta. Da quando ha lasciato Giuditta Mario non trascorre mai una serata senza bere fin quasi a stare male. Deve ammettere che è un po' preoccupato.

È passato quasi un mese e non è cambiato nulla, nemmeno nel loro rapporto. Continuano a stare insieme nel modo strano in cui sono sempre stati insieme. Un modo che conoscono solo loro.

"Se non bevi per una volta non è la fine del mondo.", gli fa presente.

"Beh, questo lo dici tu."

Ci sono volte in cui Claudio si chiede come vivrebbe se decidesse di recidere totalmente questo rapporto. Come ha vissuto fino a due anni fa? Com'è possibile che non riesca più a immaginare la sua vita senza di lui?

È per le tante volte in cui è stato fragile, in cui ha creduto che non sarebbe andato avanti, che non avrebbe potuto rinunciare a Mario, che si trova adesso in questa situazione. Preferirebbe morire piuttosto che perdere il rapporto più profondo e autentico della sua vita.

È così che ha smesso di vivere per se stesso e ha cominciato a vivere per lui, anche se lui non sa fino in fondo quanto male gli stia facendo.

Sono diventati ormai un'unica cosa, come se fossero due rovesci della stessa medaglia, e Claudio non riesce proprio a fare a meno di chiedersi cosa vorrebbe dire rivelargli per davvero i suoi sentimenti.

Ci ha dovuto fare i conti da solo, con quelli. Non può parlarne coi loro amici, non può parlarne con la sua famiglia, non può parlarne con lui. In effetti, a ben pensarci, non può parlarne proprio con nessuno, e questo non lo aiuta a esorcizzare una cosa che gli sembra più grande di lui.

Fingere di essere soltanto un amico lo sta divorando dentro.

Salgono lentamente su e raggiungono la porta di casa di Giovanni. Bussano al campanello e dopo pochi secondi si palesa Matteo. Nonostante siano tutti amici, gli altri sono consapevoli del rapporto speciale che lega Claudio e Mario, diverso da qualsiasi altro. Anche Giovanni ha dovuto farci i conti, e nonostante all'inizio avesse temuto di perdere due dei suoi amici più cari, adesso si è abituato al fatto che loro due vivono una sorta di simbiosi. Nonostante questo, però, nessuno sa che stanno insieme, in qualche modo, anche se quella non è esattamente l'espressione giusta da utilizzare per loro due. Claudio lo sa, ma non conosce un altro modo per definire il loro rapporto.

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