Capitolo dieci

1.8K 166 40
                                    

Claudio sapeva che non sarebbe stato facile.

Conoscendo Mario era esattamente quello che si aspettava.

Perciò non si stupisce quando, una volta presentatosi a casa dell'amico, si trova di fronte un Mario scontroso e sulle sue.

Il suo volto gli trasmette tutto il risentimento, ma anche la sofferenza che deve aver provato in queste ore.

A pensarci, se Mario aveva creduto di essere riuscito a riconquistare Claudio e ad averlo di nuovo per sé, dev'essere stata una delusione scoprire che in realtà ci sono delle condizioni ben precise sulle quali Claudio è deciso a non soprassedere.

Eppure guardarlo star male non gli piace.

"Come stai?", gli chiede quindi non appena Mario gli apre la porta.

"Bene. Che vuoi?"

Nonostante lo stia guardando con un'aria minacciosa lo lascia comunque passare e Claudio non se la prende tanto per il modo che ha di rivolgersi a lui. Sa com'è fatto e non se la sente di recriminargli l'atteggiamento scostante che sta avendo.

"Sono passato per vederti."

"Mi pare che tu sia stato chiaro ieri mattina, quando mi hai trattato in quel modo."

"Non ti ho trattato in nessun modo."

Sebbene provi a difendersi, Claudio è debole, troppo debole al cospetto di Mario.

"Mi hai praticamente illuso. Prima sei stato con me e poi mi hai detto una marea di cose assurde e..."

"Ascolta, Mario.", lo interrompe subito Claudio, prima che dica qualcosa di cui potrebbe pentirsi. "Non intendo rimangiarmi tutto quello che ho detto, ma mi sono reso conto di essere stato un po' duro con te ieri."

Sono lì, in piedi, uno di fronte all'altro.

Claudio non fa un passo verso di lui, ma neanche Mario si muove.

Vorrebbe abbracciarlo, vorrebbe stringerlo, ma sa che non servirebbe affatto rompere gli equilibri che si sono creati tra di loro. È come se sapesse che non si devono toccare, e che per ora devono rimanere distanti. Sembra l'attimo tranquillo prima che imperversi la tempesta.

"Perché sei venuto?"

"Perché non posso starti lontano, non l'hai capito?"

Mario sorride. È un sorriso accennato, ma a Claudio si scalda il cuore. È sempre bello vederlo così.

"Lo so che è difficile, lo è anche per me. Non ho mai avuto nessuna relazione con un uomo togliendo la cosa di Luigi, che non definirei neanche una relazione."

Mario fa una smorfia infastidita, così Claudio si ricorda che non sa davvero cosa è successo e come è andata alla fine tra di loro.

"Non riesco a pensarci... non posso accettarlo."

"Cos'è che ti dà fastidio?"

Tra di loro sembra non passare un filo d'aria. È tutto immobile, in un momento senza tempo.

"Il fatto che tu sia andato avanti con un uomo. Che... che quindi non ero l'unico."

"Tu sei l'unico.", si concede di dirgli Claudio.

"Non proprio... non davvero."

"Sei sempre stato l'unico, e la cosa assurda è che non te ne sei mai reso conto."

Mario si morde un labbro. Sembra in difficoltà. Avanza a grandi falcate nel salotto e poi prende posizione sul divano, la testa tra le mani.

Claudio per un attimo crede che cominci con le sue solite crisi.

Amore sottovoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora