Capitolo sette

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Claudio e Mario non sono mai stati così distanti. C'è sempre stato qualcosa che li ha tenuti legati, qualcosa che nessuno dei due è riuscito a spiegarsi. Qualcosa che per Claudio ha a che fare con l'amore.

Solo che stasera è tutto diverso. Claudio si trova davanti qualcuno che non sembra essere più neanche il suo Mario. Com'è possibile?

E perché, poi, se ha insistito per rivederlo, si comporta così freddamente?

Deve ammettere che una parte di lui inizia a pensare che la presenza di Luigi e il suo ruolo lo disturbino. È così palese, perché Mario a stento gli sta rivolgendo la parola e, se un po' lo conosce, gli sembra che voglia essere in qualsiasi posto meno che lì. E questo è strano, considerato che ha organizzato lui questo incontro, in qualche modo.

Mario lo conosce troppo bene per non aver compreso al volo che tra lui e Luigi c'è qualcosa di diverso dall'amicizia e, se dovesse giudicare da quel che vede, potrebbe dire che il suo amico gli sembra geloso.

Eppure lui ha sempre detto che il loro legame fosse libero e diverso dagli altri, che non esistevano costrizioni, che erano liberi di frequentare chi volevano, fintanto che non perdevano di vista loro stessi e quello che erano per l'altro.

Aveva sempre detto, prima di questo momento, che non sarebbe stato un problema per lui condividerlo con qualcun altro, perché era sicuro che quello che avevano loro due fosse impareggiabile.

Ora non è così.

Ora, probabilmente, Mario non è più sicuro di quello che c'è tra loro. È per questo che sembra così geloso?

"Non ho capito, quindi hai rotto con lei?", chiede allibito Matteo, e Claudio ci mette un po' per capire che si sta rivolgendo a Mario, perso com'è nei suoi pensieri.

"Sì, te l'ho già detto. Ma perché nessuno mi ascolta?" La sua voce è strana, quasi innaturale. Claudio vorrebbe davvero sapere cosa gli passa per la testa.

"Ma non ho capito perché l'hai fatto."

"Perché... beh, perché non eravamo fatti per stare insieme.", gli dice allora.

"Ma se hai detto che era la persona giusta!"

"Mi sbagliavo."

Luigi si muove a disagio sulla sedia, come se volesse dire qualcosa ma non osasse farlo. Anche Mario se ne accorge.

"Volevi dire qualcosa?", gli chiede infatti. Il suo tono non è accomodante. Claudio lo conosce bene.

"No, niente figurati."

"Puoi dirlo se vuoi."

"Non mi sembra il caso, e poi non siamo in confidenza."

"Guarda che non mi offendo mica..."

Sembra una lotta all'ultimo sangue, anzi, all'ultima parola. Luigi e Mario non si piacciono. Non si piacciono per niente.

"Non...", prova Luigi con un filo di voce, prima di schiarirsela e dire chiaramente cosa pensa. "Non ho mai capito molto le persone che non sanno quello che vogliono."

"Che intendi?" Mario sembra infastidito, ma anche curioso.

"Matteo ha detto che credevi fosse la persona giusta per te, salvo poi cambiare idea dopo poco. È quest'instabilità che non mi è chiara. Non sopporto quando le persone non riescono a comprendere quello che provano."

Claudio si è perso in mezzo a quelle parole, ma ha una sensazione molto forte. Gli sembra che non stiano più parlando di Sofia. A pensarci bene, per quanto non l'abbia mai considerata una vera rivale, perché lei ha qualcosa che lui non ha e viceversa, riesce solo a sentire il senso di sollievo pervaderlo. È felice che con lei sia finita. Non può negarlo.

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