Capitolo nove

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Il respiro di Mario s'infrange piano sulla schiena di Claudio. Riesce a sentire le sue mani ovunque.

Come sia possibile che finiscano sempre in questo modo non riesce a spiegarselo.

Eppure si sente a casa, immerso in questo odore così familiare, e non gli importa se in qualche modo finirà. Non gli importa se Mario dovesse alzarsi e decidere che è stato un errore. Non riesce a pentirsene neanche adesso, alla luce del giorno che filtra attraverso le tapparelle perché sa che non c'è niente di più vero di quello che ha vissuto questa notte.

La sua vita sarebbe un insulto all'amore se rinnegasse quello che prova per Mario.

La verità è che conosce l'amore soltanto grazie a quello che ha vissuto con lui, e non potrebbe mai privarsi di qualcosa di tanto intimo e importante. A costo di soffrire, a costo di morire.

Chiude gli occhi e si sgranchisce le gambe bloccate da quelle di Mario che gli dorme sopra.

Non hanno mai dormito così, intrecciati. Sono state tante le volte in cui sono rimasti insieme dopo aver fatto l'amore, ma è la prima volta che dormono in maniera tanto intima.

Claudio non vuole illudersi che sia cambiato qualcosa perché, ancora una volta, non può permettersi una delusione. Eppure lo sente che qualcosa è cambiato.

Mario non lo lascia andare neppure quando si sveglia. Il suo respiro adesso è più leggero. Claudio lo conosce benissimo e se ne accorge subito.

È perfino spaventato da quanto profondamente lo conosca.

È come se avesse trovato l'altra parte di sé, qualcuno che non fa fatica a leggere, qualcuno che per lui è trasparente, e che riesce a comprendere senza neanche bisogno di sforzarsi. Qualcuno che è uguale a lui, perché è come lui.

"Lo sento che sei sveglio...", si decide a dirgli.

Mario sorride. Sente anche questo, sulla sua schiena.

"Buongiorno."

"Buongiorno."

Per un attimo restano in silenzio. Mario lo sta ancora stringendo e questo lo rassicura.

"Penso che dovremmo parlare.", aggiunge Claudio. "O credi che sia tutto risolto così?"

"Di cosa vuoi parlare?" Mario si siede sul letto e comincia a guardarlo.

Si assicura di aver capito bene. Crede davvero che non debbano neanche discutere di quello che è successo?

"Mario, io non voglio essere brusco con te. So che sei stato male anche tu a causa della lontananza, ma non è così che si risolverà questa situazione. Avevo detto che non avrei più accettato quel rapporto perché non volevo essere un segreto. Non mi va più di essere il tuo amante. Perché è questo che sono stato per tutto questo tempo, se non l'avessi notato." Si siede a sua volta sul letto senza distogliere lo sguardo da Mario per capire a fondo quello che sta provando. Gli sembra che sia ferito e spaventato.

"Ti prego, non litighiamo ancora. Te l'ho detto non ce la faccio. Ho lasciato Sofia e sono tornato da te, questo per te non vuol dire nulla?"

"Certo...", Claudio cerca di mantenere la calma. "È importante, ma non basta."

Mario si morde il labbro in difficoltà. "Non ho intenzione di stare con nessun'altra. Non sono stupido. So che non accetteresti il rapporto che avevamo prima, e se sono tornato è perché ho qualcosa di diverso da offrirti."

"Ma io non voglio obbligarti. Non ti ho fatto tutto quel discorso per convincerti a lasciare Sofia."

"Lo so che non l'hai fatto per questo, Clà. Sono io che l'ho lasciata, io che l'ho deciso. L'ho fatto per stare con te."

Amore sottovoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora