Capitolo 31

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William pov
Lucy è stata poco bene l'ultima settimana in vacanza e quindi Cris e Allie sono andati via prima. Ovviamente avendo la febbre l'ha mischiata sia a Amy che a Lucas. Per questo anche noi abbiamo deciso di tornare a casa ormai.
Stanotte Amy è stata molto male, febbre alta e rigetti continui.
Io: piccolina di papá, stai calma amore. Sei con papá, non succede niente.
Amy è così, se sta male piange e si dispera . Non ci dice cosa le fa male e non parla quasi mai. La sentiamo solo piangere quasi tutto il giorno, dato che non riesce a dormire.
Ed: comunque Will si deve parlare con il pediatra. Le dobbiamo fare una cura di vitamine perchè si ammala facilmente. Adesso che torna l'inverno come facciamo? Lei ha bisogno di andare a scuola .
Io: si lo so. Intanto adesso aiutami , prendi il termometro tanto é giá nuda; dato che scotta troppo, il pediatra mi ha detto di spogliarla.
Ed: fai così. Distenditi con lei sul petto a pancia in giù e cerca di tenere il suo culetto abbastanza aperto così subito faccio.
Mentre io tengo ferma Amy e dilato il più possibile le sue natiche, Ed inserisce il termometro e intanto le massaggia la schiena siccome si agita sempre tanto quando le misuriamo la febbre.
Appena sentiamo il bip , Ed toglie il termometro e fa una brutta faccia.
Ed: tienila Will, ne metto due .
E così continuo a tenere Amy mentre lui le infila prima una supposta e poi un'altra. Tiene per un pò il dito sul suo buchetto perchè la nostra monella ha imparato a cacciarle . Quindi dobbiamo sempre stare attenti e spingerle infondo altrimenti , come ieri, mi fa consumare un pacco di supposte.
Io: adesso passa amore , adesso passa... sei la mia cucciola si? È brava Amy, tanto brava. É la principessa della casa vero papi?
Ed: certo , è una piccola principessa la mia bambina. Vieni un pò con papi amore, adesso papi ti racconta una favola si?
Amy: ...si...il pesciolino papi
Ed: va bene amore, allora Ivan era un vecchio pescatore che viveva in una capanna vicino al mare, con sua moglie. Ogni giorno andava a pescare, mentre la moglie restava a casa a filare la lana e fare tutte le faccende domestiche.
Un giorno, però, la pesca andò peggio del solito. Al primo tentativo trovò nella rete solo uno scarpone rotto, al secondo un po' di fango. Al terzo c'era un unico pesce.
"Meglio che niente" pensò Ivan.
Guardandolo meglio, però, si accorse che quello era un pesce veramente strano, diverso da quelli che aveva sempre visto: era tutto dorato.
Stava cercando di liberarlo dalla rete quando sentì una voce dire: – Se mi lasci andare esaudirò ogni tuo desiderio.
Ivan si guardò intorno, cercando di capire chi avesse parlato, ma non vide nessuno. Allora tornò a girarsi verso il pesce, il quale ripeté – Se mi lasci andare esaudirò ogni tuo desiderio.
Ivan sobbalzò: un pesce parlante non l'aveva davvero mai visto!
Un po' confuso riuscì solo a dire: – Non mi serve niente, caro pesciolino. Io e mia moglie stiamo bene così. Ti lascio andare senza chiederti in cambio niente.
Il pesce d'oro si rituffò in acqua con un gran salto, ma mentre si allontanava gridò al pescatore: – Grazie, Ivan, non dimenticherò il tuo gesto. Se ti dovesse servire qualcosa, devi solo venire a chiamarmi.
Ivan tornò a casa e raccontò alla moglie l'incontro insolito.
Quella, dopo averlo ascoltato, si arrabbiò moltissimo e lo sgridò: – Non hai chiesto niente? Guarda la nostra casa, è una capanna! Potevi almeno chiedere che fosse trasformata in una casetta di mattoni con dentro il camino. Torna al mare, chiama il pesce e chiedigli questo favore!
Ivan era frastornato: lui pensava di aver fatto una bella cosa a liberare il pesce, ma la moglie forse aveva ragione a volere una casa fatta di mattoni. Così andò a chiamare il pesce d'oro.
– Ciao pesciolino, scusa se ti disturbo, ma mia moglie vorrebbe una casetta di mattoni con dentro il camino. E' troppo tardi per chiederti di esaudire questo desiderio?
– Non c'è problema, Ivan, quando arriverai a casa sarà tutto come chiedi.
Gli fece l'occhiolino e scomparve in mare con un tuffo.
Ivan tornò dalla moglie e trovò davvero una graziosa casa di mattoni.
Era tutto contento, ma pochi giorni dopo la moglie cominciò a lamentarsi: – Già che c'eri potevi chiedere di farci diventare dei nobili. Io sono stanca di essere la moglie di un povero pescatore, mi merito molto di più.
Ivan, pur di farla contenta, tornò a chiamare il pesce.
– Ciao pesciolino, scusami se torno di nuovo a disturbarti. Mia moglie vorrebbe essere una nobildonna, è troppo tardi per chiederti anche questo favore?
– Non c'è problema, Ivan, quando arriverai a casa sarà tutto come chiedi.
Gli fece l'occhiolino e scomparve in mare con un tuffo. Una grossa sorpresa aspettava Ivan al suo ritorno a casa: la casetta di mattoni non c'era più, al suo posto c'era un palazzo e sua moglie, vestita tutta elegante, lo aspettava insieme a servi e maggiordomi.
Ivan era contento e voleva abbracciarla, ma lei lo cacciò via e lo fece mandare in cucina a pelare patate.
I giorni passavano, finché la moglie capricciosa non lo fece chiamare e gli disse:
– Devo assolutamente diventare regina. Non sopporto di essere una nobile qualunque, voglio che tutto il popolo si inchini quando passo per la strada, voglio viaggiare in carrozze con cavalli e partecipare a feste con tutti i sovrani d'Europa.
– Ma, cara, non stai forse esagerando? Non eri felice quando vivevamo nella nostra capanna? In fondo non ci è mai mancato nulla...
–Zitto! – gridò lei. – Sono sicura che sarei un'ottima regina, perciò vai dal pesce e digli di esaudire questo mio desiderio.
Ivan era davvero perplesso, sua moglie stava esagerando secondo lui. Ma le voleva molto bene e tornò quindi a chiamare il pesce.
– Ciao pesciolino, scusami se torno di nuovo a disturbarti, ma mia moglie adesso vuole essere regina. Io gliel'ho detto che sta esagerando, ma lei è sicura che sia la cosa migliore...
– Davvero vuole essere regina? Non è un capriccio troppo grosso? – chiese il pesce.
– Secondo me sì, ma le voglio molto bene, perciò ti chiedo: è troppo tardi per esaudire anche questo desiderio?
– Non c'è problema, Ivan, quando arriverai a casa sarà tutto come chiedi. Però avvisala: se solo proverà a desiderare qualcosa di ancora più grande, si ritroverà in un batter d'occhio al punto di partenza, cioè nella capanna sulla spiaggia. Dille di fare attenzione...Così detto, il pesce gli fece l'occhiolino e scomparve nel mare con un tuffo.
Ivan questa volta trovò un castello al posto del palazzo. Servitori e dame di compagnia giravano dappertutto e lui non trovava il modo di parlare con sua moglie.
Lei era sempre troppo impegnata in feste e ricevimenti o in passeggiate a cavallo o in riunioni importanti riguardo le sorti del paese, e lo cacciava sempre via. Finalmente Ivan riuscì a riferirle l'avvertimento del pesce, ma lei lo liquidò con un – Sì, sì, figurati se è vero... – e tornò alla sua vita di regina, ogni giorno più capricciosa.
Finché un giorno lo mandò a chiamare e gli disse: – E' ora che io sia imperatrice. Il mondo intero deve sapere che donna importante sono e mi deve rendere omaggio...Ma non fece in tempo a finire la frase che... puff!
Tutto era scomparso e i due erano di nuovo nella capanna sulla spiaggia, con dentro solo le reti da pesca di Ivan e il pentolone per cucinare la minestra. La moglie di Ivan andò su tutte le furie, già si immaginava imperatrice e invece era di nuovo la moglie di un povero pescatore. Piano piano, però, la rabbia le passò, capì di aver veramente esagerato e tornò alle sue normali faccende domestiche. Ivan andò in riva al mare e ringraziò il pesce per avergli ridato la sua vita, povera ma tranquilla. Il pesce non si avvicinò, ma da lontano gli gridò: – Hai visto? Tutto si è sistemato!
Gli fece l'occhiolino e scomparve nel mare con un tuffo.
Io: si è addormentata...
Ed: vedo, la metto nella culla. Almeno riposa un pò.

Io: ma che ore sono?
Ed: le tre del pomeriggio amore. Che ne dici se ci rilassiamo un pò io e te? Amy dorme, potremmo fare una doccia insieme...
Non lo lascio neppure finire che lo trascino in bagno con me , e in meno di un minuto siamo sotto la doccia, ansimanti
Ed: eri impaziente amore.. la piccola con la febbre ti fa quest'effetto?
Io: il proibito mi fa quest'effetto! Il fatto che la bambina dorma nella camera accanto mi eccita ancora di più. Ti prego amore , fammi tuo non resisto più.
Ed subito esaudisce la mia richiesta ed entra in un sol colpo dentro di me. Amo questa sua voglia di sottomettermi, mi fa impazzire. Comincia a muoversi lentamente mentre con una mano si muove avanti e dietro sul mio membro.
Io: ahhh , Ed , siii.... sii più veloce... ti voglio sentire tutto .... ahhhhhh
Ed: ci sono quasi Will, dio quanto ti amo!......
.......ahhhh William!!
Mentre urla il mio nome viene dentro di me e sento il suo seme caldo riempirmi. Quella sensazione così appagante fa liberare anche me nella sua mano. Subito si porta la mano alla bocca e assaggia il mio umore.
Ed: sei sempre stato buono amore mio, ti amo da morire Will, te e la nostra splendida bambina
Io: anche io Edward. Ti amerò sempre e per sempre vita mia.

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