● It lasts the doll life❎ ... ●

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-Someone you loved

La mattina successiva mi svegliai con ancora l'incubo in mente. La notte non pensavo altro che a quell'ultima telefonata. Ancora non accettavo realmente quello che era successo, mi sembrava soltanto un periodo che prima o poi sarebbe passato, e che lui sarebbe tornato da me, non riuscivo ad accettare che ciò non sarebbe mai accaduto. Quando scesi di sotto per fortuna non trovai nessuno, quella mattina non avevo proprio voglia di stare a litigare con loro. Così mi vestii, presi i soldi, lo skate e le cuffie e partii. Avevo deciso cosa avrei fatto, così magari avrei iniziato ad accettarlo. Quella mattina misi anche una bandana che mi copriva metà viso, a volte lo facevo, perché da una mattina lui decise che quello sarebbe stato il suo stile, e così iniziai anche io. In camera avevo tutte le sue bandane appese a un muro, ogni tanto, quando mi manca, me ne mettevo una, e sentivo il suo profumo, così mi calmavo.

Solo quando mi trovai di fronte ad un insegna con l'immagine di un lupo e la scritta 'Fire-Tattoo' abbassai la bandana ed entrai dentro.

"Ehi chica, da quanto tempo, non ti si vede." disse sogghignando il ragazzo dietro al bancone.
"Eh lo sai, quando venivo non me li facevo di certo io i tatuaggi."
"Lo so, mi manca ogni giorno, non oso immaginare tu come ti possa sentire."
"Muoio dentro, e ogni secondo è peggio... Vabbè ora basta pensarci sennó mi metto a piangere e urlare, piuttosto... fai ancora quell'arte meravigliosa che facevi a lui?"
"E me lo chiedi anche? Certo che sí, vuoi avere un po di mia 'arte' sul braccio?" Disse ridendo un pochino.
"Sennó sarei venuta a trovarti a casa tua, o sbaglio?" Risposi ridendo anch'io.
"Mai chica. Allora entriamo in sala?"
""Certo."
"Hai già qualche idea?"
"Ovviamente qualcosa che me lo ricordi, lascio a te carta bianca, ci conoscevi più di tutti, un'unica cosa però, voglio che nel disegno ci aggiungi una piccola scritta ~you are here now.~"
"Affare fatto chica, ho giá in mente il tutto. Preparati e chiudi gli occhi, verrà un capolavoro."
"Grazie, chico"
"Per voi tutto."
*7 ore dopo*
"Finalmente abbiamo finito chica, è sicuramente tra i tatuaggi più duri che abbia mai fatto"
"Lo so, io non mi sento per niente il braccio, peró è venuto un capolavoro. Quanto ti devo?"
"Si è seriamente stupendo, comunque niente, è un tatuaggio importante per tutti e tre, stai tranquilla, senza pensieri."
"Grazie mille chico, ti devo tanto, hai fatto tanto per me, per noi, in questi ultimi anni. Comunque giá ho in mente il prossimo tatuaggio..."
"Allora ti aspetterò per il prossimo... dimmi un po', con i tuoi cugini come va?" chiese con uno sguardo triste.
"Come vuoi che vada, oramai tutti quanti sanno che per loro la causa della sua morte sono io. Non fanno altro che urlarmi contro e comportarsi come fossero i miei genitori. Non ce la faccio più. E poi... quando tirano in mezzo ai litigi il fratello... lá succedono i veri casini... lí non ci vedo più e parto in quarta..."
"Sono caduti più in basso di quanto mi aspettassi... povera piccola che deve pure sopportarli."
"Purtroppo non posso prenderla con me, sto ancora io sotto la loro custodia... per fortuna manca proprio poco e me ne potrò andare. Poi vedrò cosa posso fare con Cami..."
"Tra pochissimo diventerai maggiorenne... e io che ti ricordo come la dolce bambina di 5 anni che sta sempre attaccata al cugino..." disse nostalgico... e poi continuò "qualsiasi cosa ti serva, non disturbarti a chiamarmi e chiedermi aiuto."
"Okey, grazie mille, oggi come oggi sei l'unico sul quale posso contare..." dissi abbracciandolo. "Ora fammi andare, che se sono tornati a casa, e mi vedono rientrare ora, so cazzi." dissi prendendo il telefono e guardando l'ora.
"Ovviamente... ci vediamo presto chica." disse dandomi un bacio sulla guancia.
"Certo chico." Ricambiai e uscii dal negozio.
Mentre ero per strada pensavo a cosa mi avrebbero detto i miei cugini. Ormai era una situazione insostenibile. Non ce la facevo più. Ero arrivata proprio ad un punto di non ritorno.
Come entrai in casa loro erano lì, come al solito.
"Cos'hai fatto tutto sto tempo?" mi interrogò subito Ivo.
"A fare una cosa..." risposi vaga.
"Cosa precisamente?" Insistette.
"Non vi riguarda"
"Perché hai il braccio gonfio?"
"Ma che vuoi? Ma seriamente? Ce ora mi fai pure la radiografia, come siamo arrivati a questo punto..." dissi ridendo.
"Alza la manica!"
"Ma te lo puoi scordare!"
"ALZA SUBITO LA MANICA O TE LA ALZO IO!" mi urlò.
Per evitare che quella scena patetica andasse avanti ancora a lungo la alzai.
Dire che impallidì era il minimo.
Mentre a Seba che era dietro sembrava piacere, Ivo mi voleva ammazzare sicuro...
"COSA CAZZO HAI FATTO RAGAZZINA?!" disse strattonandomi il braccio tatuato.
"Coglione mi fai male." dissi tirandolo.
Subito mi arrivò uno schiaffo.
"NON TI PERMETTERE PIÙ A CHIAMARMI IN QUEL MODO! ORA MI SONO STUFATO DI TE! FAI SEMPRE QUELLO CHE VUOI E NON RISPETTI LE REGOLE! MI SONO ROTTO DI TE E TUTTE LE CAZZATE CHE FAI, SEMBRI UNA BAMBINA CHE VUOLE SEMPRE AVERLA VINTA! MI CHIEDO COME CERTE PERSONE ABBIANO FATTO A STARTI VICINA PER TANTO TEMPO, NON SE LO MERITAVANO, E TU NON MERITAVI LORO!" disse urlandomi in faccia dalla prima all'ultima parola.
In quella casa per un secondo ci fu il silenzio assoluto, poi solo l'eco del rumore dello schiaffo che gli diedi, e senza urlare, con le lacrime agli occhi, gli dissi due semplici parole.
"Andate via"
"Cerca di capirci..." si intromise Seba.
"NO! No... ora mi sono stufata! Di voi che mi rinfacci te sempre di tutto, di voi che cercate di comandare la mia vita! Ora basta! Non tornate più in questa casa! Anzi, visto che è casa vostra me ne andrò io... Voi da oggi in poi non siete più nessuno per me!" Dissi queste parole guardandolo negli occhi. Loro erano come paralizzati da quelle parole, mi girai per andarmene, ma Ivo prima aggiunse:"Stai tranquilla, avrei voluto farlo da molto tempo." e mi sbatté la porta in faccia.
Con me non avevo niente, solo le chiavi della moto e il cellulare. Per fortuna nel sellino della moto avevo dei soldi per ogni emergenza. Così mi misi il casco, e iniziai a vagare per la città.
Mi ritrovai per caso di fronte al palazzo del giorno prima, e con la speranza di trovarci lui, salii.
Non feci altro che sorridere quando lo vidi seduto su quel muretto, lui non si giró, ma capii che sapeva fossi io, così stavolta mi andai a sedere io sul cornicione, e dopo qualche minuto iniziai a cantare...
~...And I tend to close my eyes when it hurts sometimes
I fall into your arms
I'll be safe in your sound till I come back around

For now the day bleeds
Into nightfall
And you're not here
To get me through it all
I let my guard down
And then you pulled the rug
I was getting kinda used to being someone you loved

But now the day bleeds
Into nightfall
And you're not here
To get me through it all
I let my guard down
And then you pulled the rug
I was getting kinda used to being someone you loved

I let my guard down
And then you pulled the rug
I was getting kinda used to being someone you loved.~
conclusi con le lacrime che mi scorrevano dagli occhi.

"Dura la vita principessa, capisco come ti senti, ora però, se non ti dispiace, vorrei dirti io una cosa..."

~When the days are cold
And the cards all fold
And the saints we see
Are all made of gold
When your dreams all fail
And the ones we hail
Are the worst of all
And the blood's run stale

I want to hide the truth
I want to shelter you
But with the beast inside
There's nowhere we can hide
No matter what we breed
We still are made of greed
This is my kingdom come
This is my kingdom come

When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide
It's where my demons hide

Don't get too close
It's dark inside
It's where my demons hide
It's where my demons hide~

"Non sempre il mondo gira dalla nostra parte, ma qualcuno ti gira le spalle? Fanculo, giragliele pure tu... chi fa così non ti merita, lo puoi fare, perché tu vuoi farlo... e ora basta pensare agli infami... mi è venuta un'idea... stasera hai da fare?"
"No perché?" chiesi ormai abbastanza curiosa.
"Stasera brindiamo alla vita e agli infami, usciamo insieme, dove abiti che ti vengo a prendere?"
"A dire il vero non ho una casa, mi hanno cacciata, stavolta definitivamente, non ho niente con me. Devo trovare una soluzione e andare a prendere la mia roba..."
"Se vuoi ho una seconda casa... per il momento dovrebbe andare bene come appoggio temporaneo..." propose lui.
"Oh nono, ti già dato tanto fastidio, figurati se ora occupo pure casa tua, non posso farlo."
"Okey..." e lo vidi cacciare il mazzo di chiavi, toglierne una e lanciarmela.
"Smetti di fare la cogliona, questa è la chiave, l'indirizzo è scritto lí, ora vai, ci vediamo stasera, ti vengo a prendere alle nove, puntuale eh!" e mi diede un bacio sui capelli.
"Grazie di tutto, seriamente, non so cosa farei senza di te ora." E lo abbracciai. "Ora vai a prendere la tua roba, ci vediamo stasera." E scese, lo seguii pure io, salii sulla moto e mi diressi verso quella che fino a poche ore prima era casa mia.

e se fosse il passato a tormentarmi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora