Karina

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1 settimana prima della morte di Lucrezia 

Sabato

oscurità/o·scu·ri·tà/


Condizione di ciò che è oscuro, per mancanza o scarsezza di luce.

Penso che ognuno di noi ne possieda dentro di se, chi di più e chi di meno. Io la sento ed è in costante crescenza, è come un tumore che si propaga all'interno del mio corpo, cerco sempre di fuggirle, ma lei riesce sempre a raggiungermi. Mi fa sentire dispersa, oppressa come se nulla avesse senso. Mi sento in continuo oblio tra la vita e la morte, come se fossi  appesa ad un filo che da un momento all'altro si possa spezzare e che mi travolga verso il basso nella completa dispersione del mio io interiore. Mi sento sempre fuori posto come se non appartenessi a nessun luogo, la vita mi sembra surreale, percepisco le persone come dei palloncini vuoti, riempiti solo per comparsa perché tanto alla fine scoppierrano.

Starete pensando che io sia psicopatica, potrebbe anche essere, ormai soffro di così tanti disturbi che non ne sarei sorpresa, la depersonalizzazione,la depressione e una lieve forma di bipolarismo segnano in costanza la mia vita. Ma nessuno sa o non vuole vedere, pensano tutti che io stia bene, ma non è così, non sto bene, faccio finta? si. Non voglio che qualcuno provi pena per me, ho solo bisogno di aiuto, di qualcuno che mi stia accanto e comprenda, ma sono tutti troppo presi dalle loro vite superficiali.

Tornando al discorso di prima, sono psicopatica? un' assassina? non lo so. Certe volte penso di essere apatica perché non riesco a sentire nulla a parte la rabbia e la solitudine, invidio le persone che provano tante emozioni, perché io non riesco. Ma sarei capace di uccidere? Neanche a questa domanda ho una risposta, spesso quando sono con degli amici ho degli impulsi, ma riesco a fermarli, sembra positivo, no?.

Io non voglio essere così, voglio sentirmi normale, voglio vivere la mia vita come una normale sedicenne, ma forse non fa per me, troppe cose nella mia vita mi hanno segnata, lasciando delle fratture all'interno del mio animo che non so se riusciranno mai a guarire.

Partendo da mio padre che ha un'altra donna e sembra non importare a nessuno perché tanto la nostra società è costruita su menzogne e apparenze, l'apparire è più importante che vivere la propria vita. Poi vi è il bullismo, subito fin da bambina, solamente perché mia madre è russa, così ho passato l'infanzia tra botte ed insulti, la solita frase sapete qual è stata? "Sei puttana, come tua madre, tutte le russe sono puttane".

Magari queste esperienze mi hanno resa la person insicura e paranoica che sono oggi e poi si sono evolute in qualcosa di maggiore rilevanza.

Ho paura del mondo, della società, delle persone e di affrontare la vita. Non so mai come affrontare le persone, come entrare in contatto con loro, ho paura di sbagliare, di dire qualcosa di errato e di essere vista come al solito "quella strana".

Riesco a vivere la quotidianità solamente grazie alle mie cinque migliori amiche Benedetta, Sara, Giorgia e Lucrezia. Nonostante non vedano l'oscurità dentro di me, sono state sempre presenti e pronte ad aiutarmi.

Penso siate abbastanza stanchi di sentirmi blaterare sui miei demoni interni, perciò vi lascio a quella che sarebbe stata la settimana più caotica della mia intera vita.


Non ho proprio voglia di andare in discoteca solamente che ormai l'ho promesso alle mie migliori amiche e non voglio tirarmi indietro, per me è estenuante uscire di casa, vorrei solo stare a casa e guardare qualche serie sotto le coperte calde, non amo il caos e il dover stare in una stanza con più di cento ragazzi sudati in preda agli ormoni, preferisco la quiete.

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