Giorgia

8 1 0
                                    

3 giorni dopo l'omicidio di Lucrezia

Mercoledì 


Il dolore pian piano sta perforando la mia anima, è tutto troppo per me. Il nostro micro universo giorno dopo giorno, si sta sgretolando, tutto va a rotoli. 

Lucrezia, una sola persona, ha distrutto quattro vite, lasciando il suo segno per sempre. Era come un veleno, ci ha avvelenate tutte. Nonostante ciò la sua mancanza si fa sentire in qualsiasi momento irrompendo nella mia mente.

Lucre viene uccisa, il "mio ragazzo" è in coma e qualche giorno fa Karina tenta il suicidio. Ditemi come una ragazzina di sedici anni, potrebbe mai affrontare tutto ciò? mi sento completamente dispersa.

Ho perso interesse per qualsiasi cosa, sono giorni che non vado a scuola, non riesco ad affrontare la quotidianità come se nulla fosse mai accaduto.

Sono le otto eppure non riesco ad alzarmi dal letto, mia madre mi ha persino portato la colazione a letto, devo riuscirci o farò tardi al funerale.

Il funerale mi terrorizza, perché rende tutto reale, non riesco a vedere di nuovo il suo corpo senza vita, un'anima strappata troppo precocemente.  

  Ormai da giorni ho questa costante nausea, ho paura possa non essere causato dallo stress. Spero di sbagliarmi, anzi in fondo ne sono convinta però  è sempre meglio esserne certi, non riesco neanche a immaginare una tale possibilità.

Forse dovrei accertarmene? giusto per stare tranquilla e scrollarmi anche questo pensiero da dosso. 

Alzarmi sembra una sfida impossibile. Devo rendere il mio aspetto decente, Lucre lo avrebbe voluto.

Mi sistemo velocemente i capelli biondi e metto un vestito fino alle ginocchia nero accompagnato da dei collant del medesimo colore.

Entro nel mio catorcio di macchina e parto verso la chiesa del Carmine, la strada sembra infinita... ad ogni angolo che giriamo, la cruda realtà si avvicina.

Arrivate a destinazione scorgo in lontananza le mie migliori amiche accompagnate dai loro genitori, hanno tutte lo stesso sguardo distaccato.

Mi avvicino con mia madre a loro e saluto tutti.

Dopo un paio di minuti entriamo tutti, io e le ragazze abbiamo i posti riservati in prima fila accanto ai parenti stretti di Lucrezia.

In tutta la chiesa è diffusa un'aria gelida.

Eppure la vedo, dentro la bara, solo che adesso sembra perfetta come sempre, quasi addormentata se non fosse per il suo colorito più pallido del solito.

Ci hanno chiesto di dire qualche parola in suo onore ma abbiamo rifiutato, siamo tutte troppo distrutte per dire qualsiasi cosa.

Finita la messa dico a mia madre di dover andare a fare compere e saluto tutti.

Mi dirigo verso la farmacia più vicina, il momento della verità sta per arrivare.

Chiedo disinvolta alla farmacista un test di gravidanza, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Mi guarda male e me lo passa.

" Sono cinque euro" 

Le do i soldi ed esco. Ho detto a mia madre che avrei fatto compere così per reggere il mio alibi mi dirigo verso il supermercato dietro l'angolo. Compro del latte e dei biscotti e mi dirigo verso la strada di ritorno.

"Mamma, sono a casa"

Ma nessuno risponde, penso sia uscita.

Corro verso il bagno e apro il pacchetto che lo contiene.

FiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora