Benedetta

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Cinque giorni dopo l'omicidio di Lucrezia.

Venerdì


L'unica cosa che mi tira il morale durante queste giornate infernali è Fatima, cerchiamo di affrontare il tutto insieme, mano per la mano e a testa alta.

Eppure fa male... è difficile digerire gli eventi accaduti, il solo pensiero mi provoca un dolore allucinante al petto.

Lucre e io siamo sempre state due teste calde e ciò ci portava a litigare spesso, però mi manca, farei di tutto per rivederla un'altra, sono disposta a perdonarla per tutto ciò che ha fatto.

Oggi devo tornare a scuola, obbligo dei miei, non so se riuscirò a reggere la pressione.

Finisco di lavarmi i denti e scendo in salone, do il buongiorno alla mia famiglia, mi urlano che sono la solita ritardata e ci dirigiamo verso la macchina.

Passano diversi minuti prima che riesca a prendere il coraggio e scendere, accelero verso l'entrata per cercare a Fatima, mi aveva promesso che sarebbe stata al mio fianco.

Sento lo sguardo di tutti puntato verso la mia direzione, mi infastidiscono da morire, perciò mi fermo e dico:

"Che cazzo avete da guardare?".

Improvvisamente tutti si voltano da un'altra parte e io continuo a camminare.

"Eccoti finalmente." dico finalmente dopo aver trovato Fatt

Si volta e noto che davanti a lei ci sono le sue amiche.

Guardo loro poi guarda me.

Mi sorride, mi prende per mano e mi da un bacio casto.

Le sue amichette ci guardano disgustate e se ne vanno.

" Non vuoi andare con loro, prima che inizi la lezione?"

" No, voglio stare con te."

Le successive tre ore passano normalmente, durante la ricreazione esco e vado per andare in bagno.

" Coraline aspetta!" sento una voce maschile urlarmi dietro che riconosco subito.

" Minchia vuoi Simone?"

Si avvicina e mi abbraccia.

" Mi dispiace per quello che è successo" dice sussurrando.

Mi lascia un po' di stucco però ricambio l'abbraccio.

"Ho saputo che hai una ragazza" dice liberandomi e sorridendo.

" Già" dico solamente.

" Sono felice per te"

" Davvero?"

" Quello che ho sempre voluto per te è la felicità." mi risponde per poi voltarsi e andare via però si ferma e aggiunge " ci vediamo in giro Bellatrix"

Rimango ferma in corridoio sorridendo come un idiota, alla fine li voglio bene a quel coglione.

Il resto della giornata scolastica trascorre normalmente.

Arrivata a casa, inizio a sistemare la mia stanza dato che nei giorni precedenti l'avevo trascurato, quando sento qualcuno bussare alla mia porta.

"Possiamo entrare?" chiede mia sorella Vanessa.

" In realtà starei sistemando" rispondo secca ma non mi ascoltano ed entrano tutti.

" Che c'è?" chiedo infastidita.

" Ci manchi" dice Caterina,la mia sorella di undici anni.

Mi volto e li guardo tutti e quattro in piedi davanti alla mia porta.

Mi siedo sul letto e faccio loro segno di accomodarsi.

" Sappiamo cosa stai passando e vogliamo starti accanto" mi dice mia sorella maggiore.

No che non lo sanno, a loro non è morta la migliore amica, seppellendo con se centinaia di segreti e l'altra ha tentato il suicidio.

" Non ho bisogno di nessuno" rispondo.

" Noi abliamo bisogno di te" dice Mya, la sorellina più piccola.

" Se hai bisogno di parlare, noi ci siamo." dice Caterina.

" E solo che sono stanca, di tutto quello che mi sta accadendo... non so cosa fare." dico facendo uscire diverse lacrime solitarie

Mi abbracciano e mi lasciano piangere per un po'.

" Ma invece vuoi parlarci della tua ragazza?" chiede sorridendo il mio fratellino Antonio.

" Quale ragazza?" chiedo sorpresa.

" La tizia di colore,alta, è pure venuta qui" risponde.

" Ma n-non è la mia ragazza" rispondo imbarazzata.

" Ti sembra che siamo cretini?" chiede ironica Vanessa.

" Non ditelo a mamma e papà..."

" Ma chi credi che siamo" risponde Caterina offesa.

" Ma sei fidanzata con una femmina?" chiede la mia sorellina di due anni confusa.

" Già"

" Fico" risponde.

" Secondo me dovresti dirglielo..." dice Vanessa.

" Non posso, provocherei solamente un'altra delusione"

" Quando ti sentirai pronta, noi ti appoggeremo." aggiunge Vane.

" Grazie ragazzi" dico.

" Noi ci siamo sempre per te, anche se sei una stronza, noi ti amiamo lo stesso." dice Caterina.

Devo dire che mi ha fatto piacere la visita dei miei fratelli, almeno so di aver loro al mio fianco in casa, anche se spesso sono una spina nel fianco.

Un'altra cosa che devo risolvere è la questione con Karina, mi sono comportata un po' di merda con lei, invece di starle accanto le sono andata contro.

Dopo aver pranzato, mando un messaggio a Karr.

<< Ci possiamo vedere, oggi?>>

Da Karina ma non troppo: << Certo, dove e quando>>

<< Alle 16 a piazza San Giovanni?>>

<< D'accordo>>

Finisco di mettere a posto la stanza dato che prima sono stata interrotta e poi vado a prendermi una doccia.

Alle quattro meno dieci esco di casa e mi dirigo a destinazione.

La trovo seduta sulla panchina che cazzeggia con il cellulare.

" Ehi" dico sedendomi affianco a lei.

" Ciao" mi risponde appena nota la mia presenza.

Iniziamo a parlare un po' del più e del meno finché non le dico:

" Mi dispiace per come ho reagito la scorsa volta."

" Tranquilla, avevi ragione."

" Invece no. Era un momento delicato ed invece di starti accanto, ti ho urlato in faccia"

" Me lo meritavo."

" No, non è vero. Tutte avremmo potuto reagire in questo modo, sono stata una merda"

" Ormai è passato, non ne parliamo più, che ne dici?"

" Mi perdoni?" le chiedo.

" Non hai nulla di cui essere perdonata" risponde abbracciandomi.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01, 2019 ⏰

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