Ok, posso sembrare pazzo ma volevo andare nella così detta "area 51" per liberare i vampiri intrappolati in quella struttura e conoscere mia sorella, se non era già morta.
Così dicendo, chiesi il motorino, blu elettrico con due lampi a lati, ai miei vicini di casa e seguii la strada segnalata sul navigatore digitata da mio padre.
All'inizio della strada c'erano un'infinità di case poi andando sempre avanti diminuivano sempre di più fino a scomparire del tutto.
Quasi dopo due settimane, con qualche tappa per dissetarmi, arrivai, c'era un parcheggio immenso con una enorme "H" sul tetto, credo per far decollare gli aeroplani.
Rapii uno scienziato appena uscito dal bagno all'esterno dell'enorme struttura e uccidendolo, gli rubai i vestiti compreso il cartellino per "trimbrare" e così entrare nell'area.
Una volta dentro, cercavo di non dare nell'occhio, poi da una curiosa valigetta che teneva avidamente un'uomo vestito di nero, con degli enormi occhiali da sole, vidi sbucare dei fogli con scritto vampiri e un bollo raffigurante la scritta "TOP SECRET" allora mi avvicina e la oscura sagoma con in mano la valigetta di pelle se ne andò, e si chiuse una porta alle spalle.
Cercai di avvicinarmi alla porta grigia metallica ma un'omone con un curioso piccolo microfono attaccato all'orecchio mi disse che non potevo entrare quindi cercai un'altra entrata.
Uscii dalla struttura e vidi un condotto dell'aria "chiuso" da una grata che staccai senza problemi, mi tolsi quel camice bianco ingombrante e rimasi con la mia t-short blu scuro e i miei pantaloni quasi dello stesso colore, entrai, ma dopo due o tre metri il cunicolo di ferro iniziò a cigolare e si ruppe, caddi in una stanza piena zeppa di scienziati con i tipici enormi occhialoni neri.
In un gruppetto da sei cercarono di prendermi, io per difendermi tirai fuori i denti e uno dopo latro li ammazzai, alla fine, con il loro schifoso sangue tra i denti, me ne andai furioso.
Volevo vedere che cosa o chi c'era nella stanza dove era andato quello strano tipo quindi uscii dalla stanza girai l'angolo, mi trovavo dove prima mi avevano buttato fuori andai dall'uomo sproporzionatamente grande e dopo averlo morso, dal colore olivastro della sua pelle n'è saltò fuori un rosa biancastro alquanto nauseante.
Entrai nella stanza dove c'erano due ragazze e tre ragazzi dentro delle capsule strane, mi sembravano di vetro.