Il caldo asfissiante di quella giornata impediva a ogni singola persona sana di mente di uscire per qualsiasi motivo, bambini inclusi. Anche il piccolo Ryouhei, di quasi dieci anni, era in casa attaccato al ventilatore, godendosi quella leggera brezza di sollievo che l'aria fresca gli procurava, un manga ancora aperto sulle sue gambe e tanti altri accanto a lui, in una pila molto alta.
I suoi genitori gli avevano appena regalato l'intera collezione di manga del proprio anime preferito, Yu-Gi-Oh. L'aveva visto parecchie volte in tv, e ormai sapeva la trama a memoria, ma questo non gli impediva di sorprendersi durante ogni scontro, cercando con foga la carta citata nel proprio mazzo. Amava passare ore su ore attaccato a quello schermo in soggiorno, mentre la propria madre piegava i vestiti stesi qualche ora prima e il padre leggeva dei giornali, oppure a volte un bel libro.
Non che avesse mai avuto molto tempo per passarlo con gli amici, dato che non ne aveva quasi nessuno. Erano tutti rumorosi e vivaci, dei bambini normali, ma a lui non piacevano, davano fastidio con tutte le loro domande inutili e ripetitive. Non riusciva a stare con loro per più delle otto ore scolastiche ogni giorno, per poi prendere la propria bicicletta e pedalare il più velocemente possibile verso casa, pronto a raccontare alla madre (o padre, quando finiva prima di lavorare) cos'era successo quel giorno.Eppure, non avendo amici, riusciva a risultare un bambino sano e intelligente, perché, semplicemente, non aveva bisogno di circondarsi di persone per sentirsi amato, la sua famiglia era abbastanza.
Quella giornata non aveva proprio voglia di uscire dalla propria stanza, doveva finire più manga possibili e sapere come diamine Yagi avrebbe continuato la sua avventura a Duel Monsters.
Aveva sentito qualcuno bussare un paio di volte alla porta e, sporgendosi dalla porta della camera, notò come sua madre stava parlando con un'altra donna mai vista prima, con i capelli neri e a caschetto, mentre il suo sorriso era più caldo del sole quel giorno.
Afferrò solo un paio di frasi, come "siamo nuovi" e "speriamo di non causare troppo trambusto", seguita da una risata da parte di entrambe le donne. Sempre più curioso, la raggiunse e si attaccò alla gonna della madre, guardando quella strana donna dal basso all'alto. Era molto più bella, da vicino, con due occhi marroni nocciola grandi e dolci, che lo guardavano con tenerezza infinita.-Oh, lui è mio figlio, Ryouhei. E' un'po timido, ma posso assicurare che non creerà nessun problema, tende a starsene sulle sue. A maggio farà già dieci anni.- Disse la propria madre con un sorriso stampato in viso, mentre gli accarezza i folti e corti capelli argentei. La donna si intenerì sempre di più, posando una mano contro alla propria guancia, prima di iniziare a parlare.
-E' davvero adorabile, identico a te, Mitsuko-san. Per quanto l'età, la mia piccola ha compiuto i nove anni lo scorso novembre, saranno nella stessa classe.-
Ryouhei roteò gli occhi mentalmente. Un'altra bambina rumorosa, che barba.
Non voleva vivere vicino a delle persone rumorose, dato che ormai era stato abituato alla tranquillità del paese in cui abitavano.
Non fece vedere il proprio disappunto, restando con un'espressione un'po indifferente in viso, mentre fissava la nuova arrivata con una pazienza infinita, sperando se ne andasse presto per tornare a leggere, magari con qualche gelato.E, infatti, qualche minuto dopo, la donna si sentì chiamata e dovette andare ad aiutare a portare gli scatoloni nel nuovo appartamento, se non fosse stato per il fatto che la propria madre si offrì per dar loro una mano, dicendo a Ryouhei di starsene buono in casa finché restava fuori.
Non era un bambino disubbidiente, perciò decise di starla ad ascoltare e tornare a leggere, anche se non riusciva più a concentrarsi e doveva leggere la stessa pagina tre volte, prima di capire cosa stava succedendo.
Dieci minuti dopo e solo quattro pagine lette, decise di assecondare la curiosità e andare a vedere i nuovi arrivati e la bambina, magari...magari sarebbe stata normale e tranquilla come lui, non aveva senso giudicare prima di aver visto. Giusto, la sua mamma continuava a dirglielo, sarebbe stato come disubbidirle, e a lui non piaceva farlo!
YOU ARE READING
Di torte al cioccolato e grilli curiosi
RomanceOkay, voi sapete che sono la shipper numero 1 della Haikane, a questo punto. Ho moltissime idee su di loro, e non posso scrivere una storia su di loro, dovendo poi creare una trama e personaggi secondari, perciò mi è venuta in mente questa raccolta...