Scars

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Se c'era una cosa che Haizaki non capiva era perché Akane continuasse ad indossare maglie e pantaloni lunghi, anche d'estate. All'inizio pensava fosse perché avesse effettivamente freddo, e lo continuò a pensare per parecchio tempo, fino a quando non le offrì di andare in piscina.

Aveva programmato l'intera giornata, prenotato due lettini all'ombra e, con il poco che era riuscito a guadagnare, anche la cena per la sera stessa, in un ristorante non troppo distante, però, sfortunatamente, Akane impallidì visibilmente e rifiutò l'offerta.

Haizaki non capiva davvero.

Provò a chiederle il perché, ma la ragazza era più muta di un pesce, gli sbatté perfino la porta in faccia. Si videro il giorno dopo, quando Akane gli chiese scusa più e più volte per il suo atteggiamento, ma lui semplicemente le scompigliò i capelli e le fece vedere il nuovo videogioco che aveva comprato. Akane sorrise felice ed entrambi passarono il resto del pomeriggio a giocare in camera di Haizaki.

Arrivò il giorno dell'uscita e Haizaki era pronto per chiamare alla piscina e disdire, però Akane venne a bussare a casa sua la mattina presto, pronta per andare, ma gli disse che prima doveva mostrargli qualche cosa.

Si chiusero in camera del più alto e si sedettero sul letto, nel silenzio più totale. Per un momento, Haizaki provò a prenderle le mani, perché sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma lei le allontanò, nascondendole nelle maniche della felpa.

-E' tutto okay, Akane? Se è per la piscina, possiamo anche non andare, ho sbagliato a non chiedertelo prima.- Le disse cautamente, vagamente preoccupato dallo sguardo complesso della sua migliore amica.

-Io...avrei dovuto parlartene prima, ma non ho trovato il momento adatto.- Rispose Akane, guardando in basso. Aveva posato la borsa per terra, vicino al letto, e si stava togliendo la felpa, con una certa lentezza. Haizaki arrossì di botto e guardò da un'altra parte, imbarazzato dalla situazione, ma fortunatamente Akane portava una canottiera sopra al costume. Lei posò la felpa per terra e, quando il ragazzo iniziò a domandarsi cosa diamine stesse succedendo, il suo sguardo cadde sulle sue braccia.

-Cosa...cosa sono?- Era senza parole e le sue mani sembravano voler afferrare una delle sue braccia per osservare più da vicino, eppure non sapeva minimamente come muoversi. Anche lo sguardo della ragazza si posò sulle proprie braccia, quasi con disgusto.

Erano piene di cicatrici e piccoli fori, e solo guardando si poteva capire che qualcosa di grave era successo, di molto grave.

-Nosaka-kun ha avuto un tumore al cervello come ricordo di Ares, io invece ho queste cicatrici.- Disse Akane, passando i polpastrelli su uno dei tagli più grandi sull'avambraccio. -Il mio intero corpo ne è cosparso, in alcuni punti i tagli sono più profondi, ma non cambia.-

La ragazza lo guardò e afferrò una delle sue mani, stringendola con una certa forza e nervosa a giudicare dalle sue mani che stavano tremando.

-A me...a me non piace vedermi in intimo, o comunque in qualcosa che non mi copra totalmente.-

-Ti ricorda quello che hai passato?- Provò a dire Haizaki, ma si sorprese quando la vide negare con la testa.

-Non posso dimenticare quello che mi è successo, è impossibile, ma ormai è una parte di me. E' un fattore estetico, sono un po gelosa delle mie compagne, non lo nego.- E lei ridacchiò, passandosi una mano sul collo.

Haizaki prese un suo braccio delicatamente e guardò, posando lo sguardo su ogni singola imperferzione della sua pelle, ma senza riuscire a percepire l'odio che lei provava. Anzi, Haizaki sentiva solamente la rabbia per quel progetto salire sempre di più, per quello che avevano osato fare alla sua migliore amica.

-Non parlare così, Akane.- Iniziò Haizaki, stringendole entrambe le mani. -Non...so benissimo cosa dire in una situazione del genere, ma voglio darti una mano, in qualunque modo.-

Lo sguardo di Akane si addolcì e posò una mano sul suo capo, senza dargli una risposta, ma lui sapeva cosa stava pensando.

"Ti ringrazio." e "Mi dispiace."

Alla fine non andarono in piscina, passarono però parte del pomeriggio a cercare una piscina gonfiabile su internet, da mettere in giardino, oltre a qualche crema per cicatrici.

-Non devi comprare tutto questo, lo sai?-

-Solo perché non possiamo andare in una piscina comune, non significa che dovrai sopportare il caldo per altri due mesi e mezzo!- Esclamò Haizaki, passandole l'ennesimo ghiacciolo e sistemando meglio il ventilatore davanti a loro. Akane rise divertita e posò la testa sulla sua spalla, tutta contenta.

-E allora va bene, compra tutte le piscine del mondo, Ryouhei.-

Haizaki sorrise guardandola, posando poi la testa sulla sua mentre continuava a girare su internet.

Sarebbe andato tutto bene, ne era certo.

Di torte al cioccolato e grilli curiosiWhere stories live. Discover now