Indecisione

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In realtà, Haizaki non avrebbe dovuto baciarla. Non in quel momento, per quell'occasione.

Sapeva che era sbagliato, dannazione, anche lei lo sapeva, però era successo e lui aveva passato settimane a pensarci su, non appena entrato nella nazionale giapponese. Settimane in cui non aveva fatto altro che fissare il soffitto, quando era libero, e riflettere.

Non era da lui rimuginare così tanto su una sola azione, ma, a quanto pare, l'amore cambia davvero le persone!

Era successo proprio quando stava accompagnando Akane a casa. Avevano parlato di quello che era successo in quegl'anni e lei gli aveva chiesto di poter uscire insieme quella domenica, di andare al Luna Park.

Stva provando così tante emozioni contrastanti, in quel momento, però aveva deciso di mettere tutto da parte per godersi il sorriso felice della sua migliore amica, un sorriso che non aveva visto per anni. Lei parlava e parlava, a volte sembrava dimenticarsi di respirare e bloccarsi a metà frase, e lui ne era incantato.

Non era stupido, riusciva a vedere che lei lo guardava, non sembrava neanche disturbata dal fatto che lui lo aveva notato, e gli sorrideva, si avvicinava forse un po e continuava poi a camminare, tornando al discorso (o meglio, monologo) che stava intrattenendo. A quanto pare, neanche lui doveva essere molto subdolo, dato che le loro mani si sfioravano parecchio.

"E' accettabile prenderle la mano?" Si chiedeva in continuazione, senza trovare risposta.

Erano arrivati a casa quasi mezz'ora dopo e Haizaki aveva ammesso di non aver mai sorriso così tanto nell'ultimo periodo.

Non si rese conto di quello che stava facendo, se ne rese conto solo quando l'aveva presa per un polso e stretta contro il proprio petto, probabilmente con troppa forza. Akane non si staccò e ricambiò quell'abbraccio con la stessa forza (wow, quella ragazza era davvero forte, cosa le davano all'ospedale???).

Restarono in quella posizione per chissà quanto, senza allentare la stretta, e Haizaki alzò la testa solo per guardarla, un po sorpreso del fatto che non aveva mai visto Akane da così vicino. Aveva sempre pensato fosse bella, sin da bambina. L'aveva vista crescere e maturare in quegli anni e se ne era innamorato, non lo aveva mai provato a negare, forse solo all'inizio. 
In quel momento, le sue guance erano stranamente rosse, come se fosse imbarazzata, e Haizaki perse ogni singolo briciola di sanità rimastagli.

Era troppo bella, non era riuscito a fermarsi in tempo.

La baciò di slancio, anche se, a dirla tutta, aveva posato delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza, mettendo finalmente le braccia attorno alla sua vita (diamine se era piccola, e dire che una volta era più alta di lui!). Akane sembrò confusa per un po, e non seppe dire se aveva ricambiato o meno, data la sua mancanza di esperienza, però non sembrava contraria, dato che si era alzata sulle punte dei piedi e aveva posato le mani sulle sue spalle.

Haizaki avrebbe potuto morire in quell'esatto secondo e lui sarebbe stato il ragazzo più felice sulla faccia del pianeta.

Quando si staccarono, nessuno dei due guardò l'altro, e, quasi di comune accordo, si salutarono ed entrarono nelle loro case.

E, da quel momento in poi, non vide più Akane di persona. Si scrivevano tutti i giorni e ogni tanto si parlavano al telefono, specialmente dopo essere partito per la Russia, ma non l'aveva più vista. Dannazione, non erano neanche andati al Luna Park e la giostra era stata smontata il giorno dopo!
Dire che Haizaki fosse confuso era dire poco.

Sapeva che non avrebbe neanche dovuto pensare di baciarla (okay, forse pensarlo sì), però in quel momento era così felice di vederla di nuovo con sé che i suoi neuroni avevano smesso di funzionare. Avevano fatto baracca e burattini ed erano scappati temporaneamente.

Di torte al cioccolato e grilli curiosiWhere stories live. Discover now