Non avrebbe voluto scendere in campo, per quella partita.
Non doveva, anzi, scendere in campo. Si era rifiutata categoricamente, non importava quanto Nosaka lo chiedesse, lei non sarebbe mai e poi mai andata a giocare la finale.
Eppure, eccola la. Sul campo e con la divisa della Outei.
Andava contro a tutto quello che aveva programmato, lei doveva starsene fuori dal campo visivo di tutti e raccogliere dati, non...non ritrovarsi di fronte all'unica persona per la quale stava rischiando tutto.
Aveva sentito da Nosaka che volevano avere qualcuno come Haizaki nel loro progetto, data la sua forza, e qualcosa in lei si era acceso, aveva preso la decisione di aiutarlo e proteggere Haizaki, tenerlo il più lontano possibile dalle grinfie di Ares.
L'espressione scioccata del suo migliore amico era l'ultima cosa che avrebbe voluto vedere, soprattutto quando vide i suoi pugni stretti. Si stava arrabbiando, e sapeva che era con lei perché non aveva smesso di guardarla da quando era entrata in campo.
Non aveva scuse, niente avrebbe potuto salvarla, e non voleva. Si era messa lei in quel pasticcio, lei aveva deciso di voltare le spalle a Ryouhei e lei ne avrebbe pagate le conseguenze.
Anche se significava perdere il suo unico e primo migliore amico.
Il suo primo amore.
Una mano si posò sulla sua spalla e, a malincuore, si girò verso Nosaka. Non sarebbe stata una partita facile per entrambi, perché stavano andando contro qualcosa di troppo grande per loro. Nosaka stava sfidando anche la morte, in quel momento.
-E' la nostra unica possibilità.- Le disse solamente, stringendole leggermente la spalla.
-Giusto. Unica possibilità.- Rispose lei, annuendo e gettando un'ultimo sguardo verso Ryouhei, ma lui aveva già girato i tacchi e si era allontanato da loro.
Non nascose la sua espressione distrutta, ma non fermò Nosaka quando la portò via.
La partita iniziò e poté guardare da lontano quanto la Outei fosse più forte della Inakuni, il divario era impressionante. Nessun giocatore dalla maglia gialla riusciva ad avanzare, venivano sempre bloccati prima della metà campo, e lei non poteva fare nulla che stare la a guardare, ferma in difesa.
Bloccò qualche tiro di un certo Goujin e Kozoumaru, ma non fece altro, restò semplicemente ferma al suo posto.
Riusciva a vederlo e a sentire la sua rabbia, probabilmente anche i suoi compagni lo sapevano, dato che in molti le lanciavano ogni tanto qualche occhiata o la chiamavano per nome. Ne era riconoscente, però...doveva affrontare la realtà, Ryouhei la odiava e lei poteva solo accettare il suo odio.
Il secondo tempo arrivò troppo velocemente e lei non aveva neanche sudato una goccia di sudore. La Outei era in palese vantaggio e la Inakuni sembrava sempre più stanca, non sapeva se sarebbero sopravvissuti al secondo tempo. Soprattutto perché Nosaka non aveva ancora usato quella tecnica.
Tutto si fermò quando una voce la chiamò, la sua borraccia cadde per terra e Akane si fermò a fissare il muro, completamente pietrificata.
No, lui non la stava chiamando, stava urlando il suo nome con così tanta rabbia che le fece salire le lacrime agli occhi.
Vide Tanizaki e Haoto mettersi tra lei e Haizaki, già sulla difensiva, ma lei scosse la testa e li ringraziò sottovoce.
-Miyano-san, sei sicura?- Le chiese Tanizaki, facendosi da parte abbastanza da farla passare. Haizaki la stava aspettando in mezzo al campo.
-No. Ma devo farlo comunque, le cose sono già brutte così, non possono migliorare.-
-E allora perché vai da lui?! Ti distruggerebbe a parole!- Esclamò Haoto, stringendo i pugni e guardando torvo il ragazzo dai capelli argento.
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Di torte al cioccolato e grilli curiosi
RomanceOkay, voi sapete che sono la shipper numero 1 della Haikane, a questo punto. Ho moltissime idee su di loro, e non posso scrivere una storia su di loro, dovendo poi creare una trama e personaggi secondari, perciò mi è venuta in mente questa raccolta...