-Ah, mi fanno così male le labbra, my lord.- Si lamentò la ragazza, seduta per marciapiede del ponte, massaggiandosi le labbra con due dita. -Sei così rude, non me lo aspettavo proprio da te.-
-Manca solo questo, non lo avevi detto te?- Chiese Misterbug, con i capelli leggermente scompigliati e qualche strano segno rossastro sul suo collo.
-Certo che lo avevo detto, ma ora ho le labbra rosse. Cosa penseranno di me adesso?-
-Sono solo labbra, Lady Noire.- Disse lui roteando gli occhi, per poi tirarla in piedi e farla sedere sul bordo del ponte, tenendola stretta a sé per i fianchi. La ragazza fece dondolare le gambe per un po, gettando indietro la testa mentre posava le mani sulle braccia del suo compagno.
-La Senna è così bella di sera, non trovi? Peccato che io detesti l'acqua con tutta me stessa.- Borbottò Lady Noire, spostando di poco la testa quando sentì le calde labbra del ragazzo posarsi sul proprio collo. Lo lasciò fare per una manciata di minuti, sapendo perfettamente che non sarebbe tornata a casa con il collo candido.
"Meglio così, magari papà se ne accorgerà."
Kidou disse qualcosa di confuso nella sua testa, forse un "smettila di farti distrarre da quel ragazzo e torna a casa", ma lo ignorò bellamente, iniziando a fare le fusa quando sentì le mani di Misterbug accarezzare la sua schiena.
-Forza, baciami, siamo al trentasettesimo ponte di Parigi.-
Misterbug fu più che felice nel accontentarla, iniziando quasi subito a morderle le labbra, cosa che stava facendo già da parecchio tempo, e Lady Noire trattenne un gemito di dolore all'ultimo. Il ragazzo le chiese scusa sottovoce, per poi baciarla più delicatamente, accarezzandole una guancia.
Una volta di nuovo separati, Lady Noire saltò in piedi e si stiracchiò tutta contenta. Non aveva smesso di fare le fusa, e sapeva che la cosa stava facendo impazzire lentamente Misterbug, lo vedeva da come la stringeva e da come la guardava, ogni tanto.
-Tu sei strana, mi lasci per tre giorni e, quando ritorni, mi costringi a baciarti su ogni ponte di Parigi.- Disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli e appoggiandosi a una colonna, impegnato a massaggiarsi il collo.
-Non ti ho obbligato, my lord. Solo la prima volta, mi hai dato il tuo consenso per gli altri trentasei ponti.- Rispose ghignando, piegandosi leggermente in avanti e puntando gli occhi nei suoi.
"Chissà chi sei davvero, sotto a quella maschera." Pensarono entrambi i ragazzi, fissandosi intensamente, come se si fossero visti per la prima volta.
-Pensala come vuoi.-
-Ah, my lord, non è che sotto sotto sei innamorato di me? Non si spiega tutta questa tua voracità nel baciarmi.- E sospirò innamorata, posando una mano sulla propria guancia, mentre aspettava una qualche reazione, guardandolo con la coda dell'occhio.
-Te piuttosto, sicura di non esserti innamorata di me?- Chiese, sbattendola (delicatamente, ovvio) contro alla stessa colonna a cui era appoggiato qualche secondo prima. Haizaki si sentì vagamente soddisfatto quando vide il viso della ragazza tingersi di un rosso acceso, visibile anche con la scarsa luce che c'era in quel momento.
-N-non rigirare la domanda, è da maleducati rispondere a una domanda con un'altra domanda.- Balbettò lei, guardando da un'altra parte mentre provava ad allontarsi, fino a quando una mano le prese il mento e la fece girare quasi forzatamente nella sua direzione.
-Che c'è? Il gatto ti ha morso la lingua?-
Inutile dire che Lady Noire esplose e urlò il più forte possibile dentro la sua testa, per il dispiacere di Kidou. Balbettò qualcosa senza senso, probabilmente, e corse via il più velocemente possibile, con il cuore che batteva all'impazzata e la faccia a fuoco.
Neanche si rese conto il momento in cui arrivò in camera sua, si lasciò cadere sul letto e, qualche secondo dopo, vide Kidou svolazzare sopra di lei, pronto a lamentarsi per ogni singola azione che lei aveva fatto quella serata.
-Akane.-
-L-lo so, lo so Yuuto, d-dammi...dammi qualche minuto per calmarmi.- Provò a dire, stringendo a sé un cuscino e nascondendoci dentro il viso. Il kwami sospirò e si posò sulla sua spalla, aspettando pazientemente.
La mente di Akane, in quel momento, era nella confusione più totale. Mai Misterbug aveva flirtato così tanto con lei in una sera sola, stava iniziando a pensare che le interessasse seriamente! Quella sera lui sembrava strano, specialmente quando aveva asecondato la sua folle idea di baciarla su ogni ponte, e lo aveva fatto con così tanta passione da farla uscire dal personaggio per qualche secondo.
Lo voleva così tanto da far male, non aveva mai voluto qualcosa in quel modo, pur essendo ricca sfondata.
Sentì la voce del suo kwami in lontananza, probabilmente la stava riprendendo, ma tutto quello a cui riusciva a pensare erano le soffici labbra del ragazzo e le sue parole sussurrate dolcemente. Voleva davvero rivederlo, ma il suo cuore non avrebbe retto, non se lui le avesse detto che non provava il suo stesso sentimento.
Si girò di schiena e guardò fuori dalla porta in vetro del balcone, ancora aperta da quando era entrata, e giurò di aver visto qualcosa muoversi. Saltò in piedi e fece segno a Kidou di non parlare, mentre afferrava l'oggetto più vicino a lei (un deodorante per ambienti vuoto) e si avvicinava silenziosamente alla porta. Non sentiva nessun rumore, perciò pensò si trattasse solamente di un gatto o un'uccello, ma decise comunque di uscire per dare un'occhiata.
-E così ti ho smascherata, Lady Noire.- Sentì dire vicino a lei, e Akane urlò, lasciando cadere il flacone e girandosi alla svelta verso il proprietario della sua voce.
Lo sguardo di Misterbug era persino più ipnotico senza la mascherina che portava, dovette ammettere. Se ne stava comodamente seduto sulla ringhera del balcone, in dei vestiti semplici e un...un kwami? seduto sulla sua spalla, a primo impatto addormentato.
In quel momento Akane si rese conto di essere solamente in camicia di notte e corse all'interno almeno a mettersi qualcosa per coprirsi, ma il ragazzo rise divertito, per poi togliersi le scarpe ed entrare nella sua stanza.
-Come...come hai fatto a trovarmi?- Chiese Akane, allacciandosi l'accappatoio che si era messa addosso, e accendendo l'abatjour vicino al letto.
-Per essere un gatto, sei parecchio rumorosa.- Rispose lui, sedendosi con nonchalance sul letto e facendo segno a lei di sedersi. Lei, ancora un po scettica, si sedette e posò le mani sulle proprie cosce, imbarazzata e sull'attenti allo stesso tempo. Kidou e l'altro kwami erano scomparsi nel nulla, come se volessero dare loro un po di spazio.
Il che era strano, a dirla tutta.
Misterbug prese la sua mano e la strinse nella propria, accarezzandole dolcemente il dorso della mano.
-E così mi hai smascherato per davvero, Haizaki.- Sospirò lei, con un sorriso sulle labbra.
-Chiamami Ryouhei, Akane. Abbiamo ancora un po da parlare, lo sai?- Le chiese, avvicinandosi a lei, fino a quando le loro spalle non si toccarono. Akane annuì e, un po timidamente, posò la testa sulla sua spalla.
Nessuno dei due parlò di nuovo, specialmente quando Haizaki si abbassò per baciarla delicatamente.
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Di torte al cioccolato e grilli curiosi
RomanceOkay, voi sapete che sono la shipper numero 1 della Haikane, a questo punto. Ho moltissime idee su di loro, e non posso scrivere una storia su di loro, dovendo poi creare una trama e personaggi secondari, perciò mi è venuta in mente questa raccolta...