XXVI. Nonna

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"Ci mancherai" disse Niall, il quale sedeva di fronte a me al ristorante di hamburger in cui eravamo stati anche tempo prima. Gli rivolsi un sorriso triste, restando in silenzio fra Harry e Myra. Appoggiai la testa sulla spalla di Harry, in qualche modo ero stanca. La sua forte spalla non era un ottimo posto dove rilassare la testa, ma solo il fatto che si trattava di lui mi andava bene.

"Già. Voglio dire, chi cazzo prenderemo in giro per essere il più dolce? Liam?" commentò Louis scuotendo il capo. "Assolutamente no. È troppo facile". Il mio ghigno si ampliò dal divertimento poiché tutti al tavolo si trovavano d'accordo con lui.

Liam in risposta sospirò ed alzò gli occhi al cielo quando rivolse lo sguardo verso Louis. Poi guardò me, e la sua voce dolce, calma e gentile insistette, "ci mancherai Alexis, è stato molto bello stare con te".

"Anche per me, Liam. Mi mancherete tutti, veramente" risposi, certa del fatto che non fosse esistito niente di più vero di tale affermazione. Certo, oltre al fatto che mi sarebbe mancato qualcuno altro più degli altri a quel tavolo. Scelsi però di non pensarci in quel momento.

"Sapete, è stata una delle estati migliori per me. Non solo per Alexis, ma perché è stata veramente fantastica" disse Liam in tono riflessivo.

Zayn, il quale non aveva detto molto, s'intromise. "Ci sono solo poche estati che saranno come queste. Presto saremmo anziani con innumerevoli operazioni alle anche".

"Gesù, non parlare di invecchiare. È terribile per il mio stress" commentò Myra con fare divertito.

"Lo stress non fa invecchiare più velocemente?" domandò Zayn, le cui spesse sopracciglia scure conversero quando rifletté, i suoi occhi nocciola erano concentrati sul frizzare della sua bibita. Poi prese un sorso della stessa dalla cannuccia, sembrando più concentrato sul bicchiere che sul resto.

"Non ne ho idea, cazzo" ribatté Myra facendo spallucce, allungandosi nel mezzo del tavolo dove avevano disposto le patatine e le ali di pollo insieme a diverse salse. La ragazza afferrò una patatina, dando prontamente un buffetto sulla mano di Niall che tentò di fare lo stesso, prima di rivolgergli un'occhiata d'avviso per evitare che il ragazzo prenda delle patatine dal piatto di lei.

Allungai la mano verso quelle di Harry, che teneva in grembo. Non aveva detto molto, ma ero certa che stesse riflettendo sulla realtà della mia partenza. Di ciò che significava veramente. Mentre io avevo evitato tale aspetto. Ad ogni modo la mia piccola mano, a confronto con la sua, s'insinua fra le sue mani unite, e gliene afferro una. Lo sento rilassare la schiena sul divanetto, e lo odo sospirare.

Per un po' nessuno disse niente.

"Dovremmo fare qualcosa...per l'ultima volta. Prima che Alexis debba partire" suggerì Louis.

"Tipo? Volete...rubare un'auto? Provare delle droghe? Sacrificare i nostri oggetti più cari in modo da poter vendere l'anima al Diavolo in cambio di denaro e fama?" propose Myra guardandosi attorno nel tavolo ora silenzioso ed un po' confuso.

"Uh...no?" Louis non era nemmeno sicuro della risposta, ma la fissò per un paio di secondi prima di mettersi alle spalle i strani suggerimenti della ragazza. "Incidiamo il suo nome su un albero nel bosco".

"Un albero? Sembra un rito d'iniziazione ad un culto. Divertente" scherzai.

Louis rimase stoico e non toccato dal mio commento. "Chi le ha detto del culto, ragazzi?!" scherzò poi, alzando gli occhi al cielo. "Ma onestamente, mi potete prendere sul serio? O è troppo difficile da fare?"

"Ci spiace" rise Niall. "La tua serietà e maturità si palesano solamente in rare occasioni. È quindi difficile distinguerle".

"Perché sembra che il tuo vocabolario sia straordinariamente ampio rispetto alla dimensione del tuo cervello?" gli domandò Liam. "Di solito quando parli sembri uno scemo ignorante".

1996 |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora