"Ma Tae, non posso correre..."
Jimin provò infinita tristezza nel vedersi costretto a dire quella frase, tant'è che abbassò lo sguardo, stringendo la presa sulla corteccia del ciliegio a cui si stava sostenendo.
Ma poi tornò ad alzare il capo quando Taehyung si mise davanti a lui, sorridendogli con così tanta dolcezza che a Jimin parve quasi gli si stesse scogliendo il cuore.
"Lo so, per questo terrai tu il retino."
Disse porgendoglielo, ma il ragazzo dai capelli color del tramonto lo guardò confuso, non capendo il perché dovesse esser proprio lui a prendere in mano l'attrezzo.
Ma poi decise di fidarsi di Taehyung, per l'ennesima volta della sua vita, e prese titubante il retino, aspettando che l'azzurro dicesse altro.
Quest'ultimo, contrariamente alle aspettative di Jimin, rimase in silenzio; gli diede le spalle e piegò le ginocchia, allargando le braccia un poco.
"Forza dai, salta su!"
L'arancione inizialmente negò col capo, ma poi si fermò a riflettere un secondo.
Gli mancava tantissimo inseguire le farfalle coi capelli mossi dal vento, gli mancava ridere assieme a Taehyung quando, mettendo male un piede, rotolavano giù dalle colline.
Fece un respiro profondo, allungando le braccia fino a circondare morbidamente il collo del minore e quest'ultimo lo afferrò da sotto le cosce, facendo un piccolo saltello per sistemare la presa.
Jimin cercò di nascondere il rossore delle proprie guance, sistemando il viso contro il collo di Taehyung e lui sorrise, voltandosi per guardarsi intorno.
"Chim, prova a tenerti solo con una mano; non ti farò cadere, tranquillo."
Il ragazzo dai capelli arancioni alzò la testa, con l'imbarazzo che lentamente andava scomparendo, e si sistemò sulla schiena di Taehyung, stringendogli la maglietta con la mano paffuta mentre con l'altra teneva il retino.
"Pronto?"
Il maggiore annuì, sperando con tutto il cuore che l'azzurro non sentisse il suo imbarazzante pancino morbido contro la schina, e sussultò quando l'altro iniziò a camminare, vagando sulla collina.
Entrambi iniziarono questa caccia alle farfalle "alternativa" e Jimin più di una volta cercò di allungarsi verso l'alto, per avere una maggior visuale.
"Tae ce n'è una lì vicino a quei fiori!"
Il ragazzo dalla chioma color del cielo seguì con lo sguardo la mano di Jimin che, col retino fra le dita, indicava un poco più a sinistra.
Il minore iniziò a camminare con cautela nell'erba alta, nel tentativo di non spaventare quell'insetto colorato, ma naturalmente quando gli furono abbastanza vicini, la farfalla si librò in volo, facendo imbronciare Jimin.
Al contrario però, Taehyung strinse con maggior forza le mani sulle cosce di Jimin, senza mai staccare lo sguardo da quella farfalla dalle ali gialle.
"Tieniti forte!"
Cominciò a correre, inseguendo quell'insetto, la loro prima preda, ed il maggiore rideva divertito, ma allo stesso tempo anch'egli cercando di non distogliere mai lo sguardo dalla farfalla, allungando di tanto in tanto il retino.
"Più a sinistra Tae!"
Continuava a dare indicazioni, forse scordandosi che pure l'azzurro riusciva a vedere quella farfalla svolazzare.
Solamente quando furono ai piedi della collina, Jimin si sporse maggiormente e abbassò il braccio, intrappolando la farfalla nella loro piccola rete.
"TAE L'ABBIAMO PRESA, L'ABBIAMO PRESA!"
L'azzurro sentì la gioia scaldare il proprio cuore nel vedere quanto il maggiore fosse ora felice, e si piegò fino a farlo scendere dalla propria schiena, non poco stanco dopo quella corsa.
Non era mai stata una persona sportiva, quindi era tutto fuorché abituato a correre, per non parlare del fatto che avesse portato Jimin sulla schiena, ma il suo dolce sorriso era sufficiente a ripagarlo di tutta la fatica.
Dopo averlo visto piangere in pasticceria, Taehyung aveva organizzato il fine settimana in modo da poter fare tutto quello che piaceva a Jimin, nel tentativo di vederlo sorridere ancora.
E, per il momento, il suo piano stava riuscendo.
Si sedette nell'erba accanto al maggiore, osservandolo mentre cercava di prendere la farfalla con le mani, infilandole nel retino.
Una volta presa fra le dita, la osservò fra di esse -infatti le teneva larghe, così da lasciare più spazio all'insetto- e poi alzò il capo, rivolgendosi al minore.
"Guarda Tae: è proprio bella..."
L'azzurro si chinò, socchiudendo un occhio per poter osservare con l'altro la piccola farfalla: le sue ali di un timido giallo sembravano sottilissimi fogli di carta velina, temette sul serio si potessero spezzare da un momento all'altro.
Sorrise, alzandosi e invitando Jimin a liberarla, cosa che fece subito.
Divise le mani, aprendole, e lasciò che la farfalla volasse via dai suoi palmi, tornando a volteggiare fra i fiori dai colori brillanti sotto la luce del sole.
I due la osservarono allontanarsi e poi Taehyung porse le mani a Jimin, aiutandolo a mettersi in piedi, per poi offrirgli nuovamente la sua schiena.
"Tae, non voglio che tu ti affatichi troppo..."
"Chim, per te sarei in grado di arrivare fino in Perù portandoti sulle spalle."
Jimin non seppe come rispondere e per questo abbassò lo sguardo, imbarazzato, e tornò a sistemarsi sulla schiena del migliore amico.
Sorrise dolce, passandogli una mano fra i capelli azzurri tutti scompigliati, e poi tornò a guardarsi intorno.
"Ce ne sono tantissime sotto quell'albero là!"
Urlò indicandolo e Taehyung annuì dirigendosi verso di esso, finché il sole non venne nascosto dalle sue fronde.
Le farfalle erano effettivamente almeno una dozzina e tutte volavano in direzioni opposte, facendo venire il mal di testa al minore che, non volendo deludere Jimin, continuava a seguire le sue indicazioni.
"No no girati! No verso quella farfalla là, quella azzurra! Più veloce!"
Poverino, iniziava a veder tutti girare, ma cercò di focalizzare lo sguardo sull'insetto descritto dal ragazzo sulle sue spalle.
Lo vide e fece per andare verso di esso, ma a causa dell'erba alta non riuscì a notare una radice sporgente dell'albero nella quale inciampò.
Fortunatamente quella stessa erba attutì la loro caduta, ma Jimin non poté non preoccuparsi, siccome era finito proprio sopra Taehyung.
"Oddio Tae, stai bene?!"
Il maggiore dei due si spostò dalla sua schiena, rotolando al suo fianco per non essere sopra di lui, ma l'azzurro non rispose, rimanendo immobile ed in silenzio.
E se avesse battuto la testa?
"Tae ti prego, dimmi che non ti sei fatto nulla!"
Nel panico più totale, Jimin lo girò a pancia in su, sporgendosi sopra al suo viso e scostò le ciocche azzurre, per poter vedere eventuali ferite sulla fronte.
Non ne trovò alcuna traccia e proprio allora il minore aprì gli occhi, incurvando le labbra in un sorriso divertito.
"Certo che sei proprio un credulone Chim."
Rise, prendendosi gioco della preoccupazione del maggiore, e quest'ultimo decise di vendicarsi, iniziando a fargli il solletico sul ventre e sui fianchi, finendo subito col ridere a sua volta quando Taehyung ricambiò il gesto.
Rotolarono nell'erba alta, baciati dal sole mentre ridevano a più non posso, nel loro piccolo Paradiso di colline verdi e farfalle dai mille colori.
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SPAZIO POLIPETTA🐙Vi dirò, in questo capitolo non ho modificato nemmeno una frase... a mio parere è perfettamente adorabile già così, voi cosa ne pensate?
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Friendship Bracelet [VMIN]
Fanfiction"Perché siamo qui Tae?" "Perché andiamo a caccia di farfalle."