Oculi sunt in amore duces.
Gli occhi sono guide in amore.
(Properzio)"Jimin..." sibilò Jungkook con la mano poggiata davanti alla bocca e il telefono all'orecchio, in un lento e inquieto lamento che giunse fino all'amico.
Jungkook lo sapeva, quello non era né il momento né il luogo per chiamare l'amico, ma non poteva più aspettare.
Il corvino era in piedi, nel bel mezzo della notte, che girovagava per la cucina di casa come un'anima in pena.
Gli occhiali rotondi erano poggiati maldestramente sul naso, le mani sudaticce e inquiete che giocavano con l'orlo del proprio pigiama che gli arrivava fino alle cosce.
Dovevano essere le 2 o le 3 di notte; e dopo l'ennesimo sbuffo tra le coperte del letto aveva deciso che fare finta di dormire non sarebbe stata la scelta più adatta. Anche perché il suo cervello era più sveglio che mai."Jiiiminnn..."
Gemette frustrato il ragazzo, aprendo maldestramente lo sportello del frigo e cercando una confezione di latte. La luce tiepida lo illuminava nell'oscurità della stanza, mentre Jungkook rovistava con entrambe le mani all'interno dell'elettrodomestico."Si Jungkook aspetta... finisco questo cocktail e sono tutto tuo"
Disse una voce delicata dall'altro capo del telefono, mentre un chiasso distinto alleggiava in sottofondo.
L'unica persona che, forse, Jungkook non odiava all'interno della Jeon High School Institute era il suo migliore amico Park Jimin.
Come rampolli di due famiglie ricche quali erano, Jungkook e Jimin erano cresciuti insieme.
La famiglia dell'amico gestiva una delle filiali più importanti della Hitechn, l'azienda il cui CEO era la madre di Jungkook. Al ragazzo pareva che si conoscessero sin dalla nascita, lui era come un fratello che non aveva mai avuto: avevano frequentato insieme asilo, elementari, medie e ora superiori."Jimiiin, come hai potuto abbandonarmi da solo in quell'inferno... è per colpa tua che ora sono in questa situazione!"
Pronunciò Jungkook con voce strozzata, mentre versava del latte in un pentolino e lo faceva riscaldare sul gas.
Jimin si era preso due settimane per... beh, per fare un viaggio "d'affari".
Si era offerto di accompagnare il padre alle Hawaii per lavoro, e invece era finito a passare ogni giornata di quelle due settimane a gironzolare per i night club ad adocchiare bei bocconcini.
Non lo avrebbe mai perdonato. Jimin era la sua unica speranza! Jimin era l'unica consolazione dentro quella maledetta scuola, e l'aveva lasciato lì per andare a sfogare i suoi ormoni adolescenziali."Mia??" Scoppiò a ridere il ragazzo dall'altro capo del telefono, e il corvino sbuffò indignato.
"Si, tua. Se tu fossi stato con me, io in questo momento non avrei l'istinto di sotterrarmi sotto 4 metri di terra per la diavolo di situazione in cui sono capitato-"Jungkook, con piedi nudi a contatto con le mattonelle fredde e con il pigiama oversize che cascava dal suo corpo, sembrava un matto. Nel bel mezzo della notte era lì in cucina a soffocare le sue urla isteriche in sibili pieni di veleno. Se la governante fosse scesa in quel momento e l'avesse visto, pensò il corvino, avrebbe chiamato il 118.
"Beh, non è mica colpa mia se appena l'hai visto sei caduto in ginocchio ansimante, come un verginello che non vede l'ora di essere deflorato"
Il ragazzo arrossì, sentendo quelle parole. Jimin aveva il brutto vizio di non avere filtri quando parlava, e anche di ingigantire le cose.
Jungkook non era un verginello ansimante che era caduto ai piedi di quel misterioso ragazzo. Era solo stato preso alla sprovvista, tutto qui.
Non aveva mai provato nulla di simile, non aveva mai sentito il suo cuore battere così forte e il suo sangue addensarsi tutto insieme pur di correre a colorare le sue guance.
Non era cosa da lui, ecco.
Poi, non aveva mai sentito un odore così buono..."Merda!"
Soffiò Jungkook, abbandonando il pentolino bollente sulla cucina per stringere il proprio dito ferito. Era così maldestro, così goffo... piagnucolò mentalmente mentre pronunciava quelle parole.
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Lo Sguardo è nelle Stelle || Taekook
FanfictionLa luna non è sempre magnanima con i suoi figli. Essi vengono al mondo per sua volontà; la notte ammirando la sua splendida luce con occhi da lupo e il giorno aspettando la sua ricomparsa, i loro occhi e corpi umani in fermento. Taehyung e Jungkook...