XII - Ubique medium caelum est pt.2

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Taehyung imprecò, nascondendosi dietro l'ennesima colonna di legno, mentre una guardia che passava di lì rischiava di beccarli

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Taehyung imprecò, nascondendosi dietro l'ennesima colonna di legno, mentre una guardia che passava di lì rischiava di beccarli.

Hoseok deglutì a vuoto, dietro di lui, mentre i suoi occhi infossati scandagliavano le tenebre della notte in ricerca di qualunque altro ostacolo che potesse mandare all'aria il loro piano.
L'entrata delle Gunghyeo nelle stanze del re si affacciava sul giardino reale, quindi avrebbero dovuto percorrerlo tutto sino alla fine per trovare l'accesso segreto. Non sarebbe dovuto essere un grande ostacolo, se solo il giardino non avesse avuto così tanti sentieri interni da assomigliare a un labirinto.
Al centro del giardino si trovava il lago maggiore, e la fioca luce della luna si divertiva a far rilucere i leggeri movimenti delle placide acque, causati dalle piccole forme di vita che lo abitavano.
Mentre Hoseok gli suggeriva i sentieri da percorrere e le scorciatoie più veloci per arrivare al loro obiettivo, Taehyung, fissando le acque del lago e pensando ai piccoli esseri di cui era la casa, si ritrovò a riflettere sul fatto che l'indomani mattina, se il loro piano non fosse andato in porto, con molta probabilità non avrebbe rivisto il sole sorgere.

La litania ritmica dello sciamano arrivava alle sue orecchie come un canto lontano, e alzando il volto i suoi occhi color ghiaccio scandagliavano il cielo ammirando la bellezza delle stelle, intanto Madre Luna lo guardava di rimando dall'alto dell'etere.

Più in là, all'interno della struttura in legno che si affacciava sul lago, Yoongi alzò per l'ultima volta le mani al cielo invocando la dea.
Il rituale d'iniziazione era appena iniziato; la musica ritmica dei tamburi, dei gong e dei cembali conferiva all'atmosfera delle sfumature sacrali.

Con un solo gesto della mano, migliaia di candele si accesero improvvisamente e il tempo sembrò rallentare, mentre le fiamme ardevano impetuose solo per illuminare l'oggetto della prova dei ragazzi in fiore.

I vestiti dello sciamano fluttuarono in aria, le tende ai lati della pagoda si innalzarono solo per coprire la visuale dei presenti su di lui, l'uomo dagli occhi verdi sembrava avere il controllo dell'universo soltanto muovendo le dita.
Il tempo perse la sua essenza fino a sgretolarsi tra le mani di Yoongi, come se fosse stato creato dall'universo soltanto per essere intrappolato tra le sue dita.
Il mondo rallentò il suo ritmo, l'ossigeno improvvisamente divenne così denso da essere impossibile da respirare, non una sola creatura sembrava sfuggire dal suo controllo, che fosse un uccello in cielo o un insetto nascosto sotto terra.
Se solo avesse voluto stringere il pollice contro l'indice, avrebbe potuto spezzare la vita di qualunque essere avesse davanti, senza soffrire delle sue conseguenze.
Sembrava che un turbinio che non aveva nulla di umano avesse improvvisamente imprigionato dentro di sé quel segmento di mondo, e che soltanto chi fosse stato convocato in persona da Yoongi stesso, potesse essere imprigionato con lui in quella bolla.

La prova era iniziata, ma sarebbe stato Yoongi e non Madre Luna a decidere chi fosse degno e chi non lo fosse.
Jong-in e Kyung-Soo vennero improvvisamente strappati dalla loro dimensione umana, per raggiungere Yoongi.

Lo Sguardo è nelle Stelle || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora