XVI - Vitam regit fortuna, non sapientia pt.2

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"Vitam regit fortuna, non sapientia."
La vita è retta dal fato, non dalla saggezza.
(Marco Tullio Cicerone)

Taehyung abbassò la lettera sul piccolo tavolo davanti a sé, sospirando

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Taehyung abbassò la lettera sul piccolo tavolo davanti a sé, sospirando.
L'atmosfera del pomeriggio era quieta, mentre piccoli spiragli di luce fioca penetravano dalla finestra e illuminavano i colori accesi della stanza reale in cui si trovava.
Da quando l'efferata uccisione del re aveva scosso profondamente i pilastri del palazzo reale, Yoongi aveva occupato l'intero edificio, ordinando a Taehyung e a Hoseok di disporre come volevano di tutte le stanze reali.
L'uomo dagli occhi verdi sembrava un sadico portatore di sventura, un dio capriccioso che si divertiva a girovagare per il palazzo reale con sguardo trasognato.
Era ormai il padrone indiscusso di quel luogo, un signore che aveva appena conquistato un regno potente che un tempo sembrava irraggiungibile, e ora si gongola nel piacere perverso che provava nello schiacciare ogni cosa sotto i suoi piedi.
In realtà, quello che Taehyung non sapeva, era che il sinistro piacere che Yoongi provava nel calpestare il potere del re di Silla andava oltre la materialità delle ricchezze terrene: Yoongi si compiaceva delle sue mosse astute nella partita che stava giocando contro la dea Luna, pregustando il momento in cui avrebbe fatto scacco matto.

Tutto stava andando a gonfie vele, come aveva pianificato. Taehyung oramai poteva considerarsi il vero e proprio braccio destro di Yoongi, il suo segugio più fedele. Ovunque andasse Yoongi, c'era pure lui, e la gente aveva cominciato a provare una paura primitiva quanto viscerale nei suoi confronti.
Lui e Yoongi avevano annientato il consiglio reale dei ministri, che non aveva preso di buon grado il cambio di direzione del governo del regno dopo il "colpo di stato" attuato dall'uomo dagli occhi verdi.
Taehyung era famoso per la sua spada sanguinosa, Yoongi per il suo sguardo da folle.
Erano ormai agli sgoccioli, a pochi passi dalla vittoria.
Ma tutto era nelle mani di Taehyung.

La ricerca dell'ultimo erede di Silla si era rivelata più difficile di quanto avessero immaginato: sembrava che nessuno degli anziani del palazzo sapesse nulla della donna amata dal re in passato. Non si sapeva chi fosse e quale fosse stato il suo rango sociale all'interno del palazzo, se fosse una nobile o una povera domestica. Le dame di corte sembravano non avere memoria di quella relazione scandalosa del re, come se tutto fosse successo nell'ombra o il sovrano e quella misteriosa donna avessero taciuto al mondo intero il loro amore.
Hoseok e Taehyung avevano scandagliato l'intero palazzo pur di trovare un qualunque indizio, il biondo aveva puntato innumerevoli volte la spada contro donne innocenti minacciando la loro morte se non avessero rivelato la verità, ma era come se un incantesimo invisibile avesse cancellato le loro memorie: nessuno sapeva nulla.

Yoongi, di fronte a quelle difficoltà, non si era mostrato troppo preoccupato. Aveva lasciato fare il lavoro sporco a loro, con sguardo stoico e un sorriso sornione stampato sulle labbra, come se conoscesse una verità che a loro era vietata, come se fosse a conoscenza di un segreto e gongolasse nel vederli correre da una parte all'altra, mettendoli alla prova.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29 ⏰

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