XI - Ubique medium caelus est

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"Ubique medius caelus est"
Dovunque c'è in mezzo il cielo.

"Ubique medius caelus est"Dovunque c'è in mezzo il cielo

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8 giorni prima della morte di Jungkook

La prospettiva che quella sera il loro piano sarebbe stato finalmente messo in atto non lo innervosiva così tanto, Taehyung stava solo impazzendo pensando a come avrebbero fatto a non farsi beccare.

"Mentre lo sciamano metterà in atto il Naerimgut del rito di iniziazione, dobbiamo agire"

Jong-in parlò con voce piatta, strofinandosi il palmo della mano sulla guancia destra, sintomo del suo nervosismo. Erano rintanati in un angolo del palazzo, lontani da occhi e orecchie indiscrete, in uno di quei caldi pomeriggi in cui il sole batteva prepotentemente sulle loro teste.

"Ma come facciamo esattamente a raggiungere le stanze reali, se il Naerimgut durerà al massimo tre ore? E poi toccherà anche a noi prendere parte di quel rituale, per ricevere la benedizione."
Taehyung lo fissò provocatoriamente, sbattendo la verità addosso a Jong-in, mentre l'atmosfera tra di loro era così tesa da potersi tagliare col coltello.

"Taehyung, ti stai divertendo per caso? Ti ricordo che anche la tua vita è messa a repentaglio stasera, se va male domani potresti non essere più in grado di dare fiato alla tua boccaccia impertinente"

Il comandante lo fulminò con lo sguardo, mentre Hoseok preferiva rimanere zitto e muto, attento a ogni persona passasse di lì: farsi beccare mentre confabulavano non era assolutamente nei loro piani in quel momento.

Taehyung se avesse potuto si sarebbe messo ad urlare contro il proprio comandante: lo avrebbe preso a pugni finchè Jong-in non fosse rinsavito dalla specie di inutile terpore in cui era caduto da quando Kyung-Soo non era più al suo fianco.
Gli aveva ripetuto più e più volte che il suo omega stava bene, ma sembrava che Jong-in avesse altro per la testa.
Avrebbe voluto scuoterlo fino a che il lume della ragione non fosse ritornato in Jong-in, avevano il peso di migliaia di vite sulle spalle, la salvezza di Baekje pesava sulle loro coscienze così come la fiducia che il re Kim aveva riposto in loro, quello non era assolutamente il momento per essere deboli: dovevano affrontare la realtà e non lasciare nulla al caso.

"Taehyung, oggi è il giorno propizio per il re e la regina. Non mi reputare talmente sciocco da mandarvi in pasto ai leoni senza neanche un piano: il re per una breve frazione di tempo si troverà nella stanza del drago insieme alla regina, avete campo libero. Hoseok ha già raccolto abbastanza informazioni sulla pianta dell'intero palazzo per sapere dell'entrata secondaria alle stanze del re destinata alle Gunghyeo. Successivamente, sarà tutto nelle vostre mani."

Taehyung storse le labbra, mentre Hoseok, pallido dalla paura, annuiva.

"Comandante" scandì piano Taehyung, scrutando con sguardo serio gli occhi di Jong-in "questa non è una missione suicida?"

Lo Sguardo è nelle Stelle || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora