Capitolo VI

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Alla fine avevano dovuto sedare Mara.

Tutta quell'agitazione non faceva bene né a lei, né agli altri isolani, né a Law.

Il medico, infatti, si era risvegliato con un mal di testa persistente e Penguin temeva dentro di sé che fosse il preludio di un altro attacco del Piombo Ambrato, perciò era ricorso ad un leggero sonnifero per la piccola.

Era poi tornato dal suo comandante, dopo aver affidato la giovane malata alla madre in lutto ed essersi assicurato che anche quest'ultima non necessitasse di aiuto.

"Dove stai andando?" Il pinguino aveva sorpreso il fratello con uno zaino in spalla, Kikoku alla mano ed ormai sull'uscio del comune.

"Alla nave. Ho fatto portare là il corpo di quel poveraccio... con tutte le precauzioni" aveva poi aggiunto, notando il cipiglio dell'amico e dubbioso circa cosa l'originasse "quindi non impesterà casa nostra con l'epidemia."

Il compagno gli si era avvicinato fin troppo secondo i gusti di Law, squadrandolo malamente.

"Non è l'epidemia che mi preoccupa, ma tu che gironzoli da solo senza dirmi nulla. E poi non dovresti darti tanto affanno, non puoi stare qui tranquillo per un po'?"

Trafalgar aveva sbuffato.

Era certo che se sua madre fosse stata viva sarebbe stata meno chioccia iperprotettiva di Penguin.

"Viene Bepo con me. E no, devo andare. Voglio capire com'è stato ucciso..." l'ultima frase era stata solo un sussurro, più un proprio ragionamento che qualcosa che dovesse essere udito, ma non era sfuggita all'altro pirata.

"Quindi è assodato che si tratta di un omicidio?"

Avevano iniziato a scendere lentamente gli scalini che collegavano il municipio alla piazza, attendendo insieme l'arrivo del Visone.

"Sì, sono certo che l'operazione sia stata un successo e che non ci siano state complicazioni derivate da essa o dalla malattia di questo posto. L'ultima volta che ho ricontrollato le condizioni del padre di Mara è stato prima di congedarmi al piano di sopra ed erano perfettamente stabili."

Law aveva inspirato profondamente, infastidito dall'ennesima seccatura di quei giorni e dal peso dello zaino che per qualsiasi motivo lo stava affaticando quando ancora non aveva fatto un passo.

"Se ci fosse stata in corso un'infezione o qualcosa di simile i monitor a cui lo abbiamo collegato l'avrebbero rilevato e nelle scarse cinque ore che sono intercorse prima che rinvenissimo il cadavere, non può essere accaduto alcunché di naturale che lo uccidesse."

Si era stropicciato gli occhi, sperando con quel semplice gesto di levarsi un po' di stanchezza.

"In realtà, riesco a pensare a qualche causa naturale di morte a cui potrebbe essere andato incontro, ma sono poco probabili. In ogni caso l'autopsia ci darà tutte le risposte che cerchiamo."

Penguin aveva annuito a malincuore, conscio che l'unico in grado di risolvere quell'arcano era proprio Law.

Ricordava quando da ragazzini, a Pleasure Town*, Law aveva traumatizzato l'ospedale dove lavorava perché aveva dissezionato per la prima volta dei cadaveri, sicuro che analizzandoli ne avrebbe compreso la causa del decesso.

All'epoca, però, nessuno immaginava che si potessero trarre informazioni dallo studio dei morti e difatti alcun medico aveva mai tentato prima un'autopsia.

Un sorriso nostalgico si era formato sul viso di Penguin.

Quante cose erano cambiate da allora.

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