Capitolo 5: L'onore.

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Sono nel mio letto finalmente.
Essendo una persona un po insonne mi è difficile addormentarmi subito, soprattutto se si ha un nuovo coinquilino che ti fissa con sguardo omicida.
"... Vuoi che ti preparo una camomilla, principessa?"
"Osa solo chiamarmi un'altra volta principessa e giuro che sarai tu quello che avrà una sessualità confusa." mi risponde con tono minaccioso, e altamente incazzato.
"Heh, non potresti comunque tesoro. Ricordi? Il mio palazzo è completamente circondato dai miei ragazzi, mi basterebbe attivare con un solo scatto di due dita il meccanismo di emergenza che hanno appositamente costruito all'interno del mio braccio bionico, e se tu mi uccidi morirai dopo di me", sorrido soddisfatto nel vederlo crogiolare di rabbia, poi stranamente riprende la calma.
"E se mi uccidessero, essendo l'ultimo degli Shimada, chi vi darà le informazioni che custodisco soltanto io?" stavolta è lui a sorridere soddisfatto, povero ingenuo.
"Vedi, a proposito di questo, fossi in te non sarei così tanto convinto di essere il nostro unico asso nella manica. Sottovaluti di molto la nostra organizzazione se pensassi veramente di essere il nostro unico tesoro prezioso" mi accendo finalmente un sigaro, cominciando a fumare.
"...Che intendi dire?! Spiegati!!" mi chiede impaziente, con un velo di timore.
"Bhé, diciamo che soprattutto nella parte dell'unico erede rimasto.. io non nutrirei così tanta sicurezza nel dirlo, se capisci cosa intendo", continuo a fumare divaricando le gambe, sempre sdraiato sul mio letto.
"Basta giri di parole!! Parla!!" oramai agitato.
"La pazienza non è la virtù dei forti a quanto sembra.. bhé: tuo fratello è ancora vivo, e se fossi in lui ti taglierei la gola una volta ripreso" tiro una boccata di fumo del sigaro, il suo sguardo cambia completamente.
"No… tu menti! L'ho ucciso io.. l'ho visto morire con i miei stessi occhi!!" casca in ginocchio sul materasso che gli ho accuratamente sistemato accanto al mio letto per tenerlo d'occhio.
"Ci scommetteresti? Fossi in te non lo farei.. l'ho visto l'altro giorno. È in coma, se non fosse stato per la dottoressa Zeglier probabilmente sarebbe morto come tanto vorresti tu" fisso il soffitto, continuando a parlare "Ma è salvo, e presto si riprenderà, perciò sai, se non sei tu che parli sarà lui. Sono certo che dopo averlo salvato sceglierà di darci una mano, il problema è: se scegli tu di darci una mano, ed evitare alla fine di risultare inutile per poi chissà.. crepare?".
Mi guarda incredulo, per qualche minuto non parlò, ma infine..
"E per quale motivo sarei qui adesso?! Uccidetemi!! Genji si riprenderà, ci penserà lui a guidarvi contro il mio clan, che diavolo sto a fare qui in questo...schifoso e lurido posto?!" aprendo le braccia, indicando il mio umile appartamento, in effetti è abbastanza malmesso.
" Prima cosa: spiacente ma non offriamo pacchetti pernottamento hotel 5 stelle per i nostri prigionieri quando li catturiamo. Secondo: stai parlando della mia tana, siccome lavoro tutto il giorno non ho mai tempo di sistemare, non siamo tutti nati e cresciuti ricchi con le serve che ti puliscono il culo come te, PRINCIPESSA".
Ignora il solito nomignolo che gli ho affibbiato ormai da ore e controbatte, "Questo non è un disordine da persona che non sta mai a casa, non mi reco quasi mai nelle mie stanze per lavoro e non mi servono delle domestiche che puliscono la mia sala, la tengo sempre pulita perché è questo che fanno le persone equilibrate, mature e civili: tengono pulito l'ambiente dove vivono".
Ok, mi ha sgamato.
"E vabbene sono una persona abbastanza sciatta, e allora? Te hai ucciso...quasi, l'unico fratello che hai! Mi reputo francamente una persona migliore di uno stronzo con la puzza sotto al naso che vende armi e droga per campare".
"Ho dovuto ucciderlo. Andava contro l'onore e la tradizione della mia famiglia, ed è per la mia famiglia che devo continuare questa attività, non starò a dar retta alle tue polemiche moraliste da giustiziere trasandato, te non sai cosa significa avere l'onore di servire una famiglia come la mia".
"E menomale che non lo so.." mi faccio serio "Onore? Ma per favore. Cosa ci sta di onorevole a uccidere persone, vendere armi, droghe, e infine provare ad ammazzare l'unico elemento che poteva darti vero onore nella tua vita?".
Mi guarda strano, per la prima volta non riesco a comprendere la sua espressione.
Continuo, "Le persone come te, sono nate, cresciute, e moriranno senza onore. Voi giapponesi siete schizzati, vi concentrate solo sul vostro nucleo, sui vostri concetti del cazzo..ma non vi aprite mai con il vero significato delle cose" spengo il sigaro ormai finito.
"Bhé? Che ti è preso? Ti sei amm--"
Vengo preso per la gola, una presa forte, rabbiosa.
"Non osare mai più dirmi cosa sia l'onore. Non osare più parlare della mia famiglia. Tu non sai un bel niente"
Fatico a respirare, ma mi lascia stare, era solo un tentativo di intimorirmi.
"Cough..Cough..  bhé… anche se mi strangoli, anche se mi ammazzi, e anche se uccidessi qualsiasi altra persona ti contraddica.. non potrai comunque scappare dalla verità: te non sai cosa sia il vero onore" si volta di scatto verso di me, con sguardo colmo di ira, se avesse potuto mi avrebbe ucciso all'instante.
"Non puoi scappare dalla realtà."
"Ti ho detto di non dirmi niente!! Io non parlerò!! Non parlerò mai, perciò uccidimi!! Adesso!!!" mi guarda con sguardo di sfida.
In tutta risposta sbadiglio, "Ma come fai a trovare tutta questa energia e voglia suicida alle 3 di notte…."
Mi guarda stranito "Non ha senso che sono qui, ti rendi conto?! Uccidimi e facciamola finita!!".
"Non so perché tu abbia questo desiderio perverso di farti uccidere da me, ma sappi che non lo farò… io non sono come te, noi non siamo come te".
Mi guarda disgustato, "Voi non siete tanto differenti da me. Uccidete anche voi le persone, tutto questo per portare un utopico equilibrio e pace che non ci saranno mai scommetto".
"Ma se possiamo, evitiamo. Le persone possono cambiare." dissi, ricordandomi di quando il comandante Morrison mi chiese di entrare a far parte della loro organizzazione, accenno un lieve sorriso nostalgico.
"Bah, sono tutte fantasticazioni di un gruppo di folli rivoluzionari che non hanno mai avuto i piedi per terra".
Lo guardo negli occhi "Sempre meglio di un assassino che segue le fantasticazioni di una famiglia di stronzi che ha sempre puntato solo alla ricchezza e al potere spacciando il tutto per onore e devozione alla famiglia".
Cadde il silenzio.
"Se sei qui.. è perché sicuramente ti stanno dando una seconda possibilità, un'opportunità di cambiare. Perciò fossi in te rifletterei sulla mia posizione e su cosa è giusto fare".
Mi guarda stizzito "Non sei tu, che mi dirai cosa è giusto o sbagliato. Solo io posso dirlo, perché solo io so quello che ho passato per arrivare alle certezze che ho oggi".
"Heh.. per me sei un caso perso, ma c'è chi crede in te per cui, vedi di fare il bravo e di confessare il prima possibile".
Sbuffa e si stende sul suo materasso voltandomi le spalle, nel frattempo chiudo gli occhi, fino a prendere sonno.

McHanzo - The Dragon and The TrampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora