Capitolo 13: Riconciliazione.

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È mattina già da un pezzo, raccolgo i miei capelli legandoli con la solita fascia.
Mi giro verso Jesse, guardandolo ancora dormire.
Sorrido, questa notte mi ha dato molte sicurezze in più.
Ho preso la mia decisione, parlerò con il comandante Reyes e gli dirò cosa ho deciso.
Nel frattempo decido di andarmi a fare una doccia, a seguito cominciare a preparare il pranzo.
È la prima volta che giro in un ambiente casalingo in solo intimo.
McCree ha ragione, è liberatorio!
Noto un biglietto sul piano cottura.
Ieri sera non c'era..
Decido di aprirlo e leggere: "Sappiamo cosa c'è tra di voi".
Sento il sangue gelare.
Vi è una freccia verso il basso che indica di girare il foglio, lo faccio, la calligrafia questa volta era diversa: "Auguri!!!", con tanti cuori.
……
Questi qui sono tutti fuori di testa.
Ci sta anche un post scriptum: "Passeremo in serata per discutere della decisione finale".
Almeno si farà tutto subito..
"Verrà anche tuo fratello, Genji Shimada".
Mi manca un battito.
Genji..? Non sono pronto.. non posso vederlo!! Che cosa gli dico?! L'ho quasi ucciso!!
Mi siedo per terra, iniziano di nuovo i tormenti.
"Ma che ci fai là per terra?" mi chiede Jesse, ridacchiando.
Non sono dell'umore adatto, rimango in silenzio a fissare un punto fisso, in maniera irrequieta.
Si accorge che c'è qualcosa che non va, nota il foglio e lo legge.
Ridacchia nervosamente, è arrivato alla parte degli auguri, "Questa è la dottoressa Zeglier, ne sono certo!".
Prosegue.
"Aaaah.. ora capisco!" mette via il foglio, "È per tuo fratello Genji, non è vero?"
Annuisco lentamente.
"Hey.." si inginocchia raggiungendo il pavimento al mio stesso livello.. più o meno, lui è più alto.
"Sei un'altra persona adesso… sei cambiato.. non dimenticarti mai del tuo passato, usalo per continuare a migliorare ogni giorno.. ma non farlo diventare un incubo. D'accordo?"
Lui sa sempre cosa dirmi, annuisco accennando un lieve sorriso, ancora un po nervoso.
Mi accarezza i capelli.
"Su, forza… prepariamoci una cosetta!", Jesse è sempre un ottimo motivatore.
Annuisco e mi alzo in piedi, aiutandolo a cucinare.
Il pranzo insieme era silenzioso, ma stavolta lui mi era seduto accanto, mentre mangiava aveva un braccio attorno alle mie spalle, che mi massaggiava la schiena e la testa.. per tirarmi sù di morale.
"... Che gli dovrò dire..?"
"Quello che ti senti di dirgli, semplicemente questo" mi bacia la guancia.
"E…. Adesso che loro sanno di noi… cosa dobbiamo fare..?"
"Credo niente, vedi quello che hanno da dirti, passagli tutte le informazioni che ti chiedono, farò in modo che non finirai in galera, te lo prometto!" disse, baciandomi.
"È molto importante che ci aiuti, uno dei tuoi clienti potrebbe essere un subordinato del presidente della Talon, è un pezzo grosso che tentiamo ogni volta di incastrare, non siamo neanche riusciti a scoprire il suo nome. Te potresti darci veramente più che una mano"
Annuisco, "d'accordo".
Mi sorride, "Chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati a questo?"
Sorrido a mia volta, "Penso nessuno, sai? E poi continuo ancora a credere che sei troppo trasandato per me!"
"Ma è anche questo ciò che ti piace di me, l'essere affascinante in maniera virile e rozza" mi mordicchia il labbro, gli sorrido.
È veramente una cosa assurda che questa persona mi piaccia ogni momento di più.
La parte più assurda è che non me ne dispiace nemmeno un po.
Mi ha liberato da una vita di malefatte, di annullamento completo della mia persona e di reclusione totale davanti alla realtà delle cose.
Come minimo gli devo la vita.
Riesce a darmi la forza di affrontare tutto, è una cosa meravigliosa.
E addirittura si è messo a pulire oggi, potrei addirittura sposarlo!

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Verso il tardo pomeriggio, come previsto, arrivano da noi i comandanti Reyes e Morrison.
Vi sono pure la dottoressa Zeglier ...e Genji.
Sta ancora un po malmesso, oramai ha quasi più parti bioniche che carne… ma sembra rimanere stabile.
Guardo Hanzo, ha lo sguardo di chi vorrebbe seppellirsi in seduta stante.
A vedere le condizioni del fratello si vede che si sta dannando l'anima, ha gli occhi lucidi.
"Siediti qui, Genji" disse in maniera premurosa la dottoressa al suo paziente, li aiuto anch'io a farlo accomodare sul mio divano.
"Vi ringrazio.."
"Non c'è di ché!" gli sorride dolcemente la dottoressa.
Il comandante Morrison sospira, cercando di trattenere la compassione che prova per Genji, per evitare di farlo sentire come un animale senza zampe insomma.
"Allora, procediamo?" chiede Reyes rivolgendosi ad Hanzo.
Hanzo casca dalle nuvole, stava guardando il fratello… annuisce, e si mette seduto assieme ai due comandanti, accomodandosi tutti e tre sul tavolo della cucina.
Io nel frattempo vedo come sta Genji, "Vedi di riprenderti presto, che poi ci alleneremo insieme, heh."
"Tu sei Jesse McCree, giusto? Non ho avuto l'onore di conoscerti prima.. ero in coma sfortunatamente."
"Sei giustificato" gli sorrido.
"Che io sappia… mio fratello è riuscito a fare un notevole cambiamento."
"È così."
"Devo ringraziarti"
"...Me? Di cosa..?"
"Se non fosse stato per te.. a quest'ora lui sarebbe in galera, non avrebbe mai aperto gli occhi, l'attività sarebbe continuata… e io non avrei più avuto un fratello. Sei riuscito a far spezzare la catena.. non smetterò mai di esserti debitore…" prova ad inchinarsi.
Lo rialzo delicatamente, "Non c'è bisogno che ti inchini.. io non ho fatto niente, ha fatto tutto tuo fratello.. heh"
"Non tutto", disse guardandomi seriamente.
"Heh… bhé.. allora prego!"
"Come è stato appena ha saputo del mio arrivo?"
Guardo Hanzo che stava parlando con i comandanti, nell'altra stanza.
"...Un vero schifo.."
Genji guarda il basso.
"Si… è ufficialmente cambiato!"
Sorrido.
"Che intenzioni hai con lui?"
".... In che senso?"
"State insieme, no?"
Comincia a battermi forte il cuore, torno ad osservare Hanzo dall'altra stanza, accenno un sorriso "Si."
Genji sorride a sua volta.
"Sono contento che le cose siano andate così, il resto non ha più alcuna importanza.."
Lo guardo stupito.
"Se posso… come fai a… non so.."
"Non posso provare rancore nei confronti di mio fratello per quello che mi ha fatto, nel mio cuore rimarrà comunque per sempre mio fratello. I nostri draghi sono completi solo se siamo uno accanto all'altro. E… da una parte lo devo pure ringraziare"
Lo guardo in modo interrogativo.
"Non avrei mai potuto conoscere Angela altrimenti.." disse sorridendo, mentre accarezzava la guancia alla dottoressa Zeglier, che teneramente accarezzava a sua volta la sua mano sorridendogli.
"....Wow.."
È ufficiale, c'è qualcosa nell'aria o forse è semplicemente la stagione.
Dopo diverse ore finalmente i comandanti e Hanzo ci raggiungono in salone.
Il comandante Morrison legge il verbale.
"Jesse, il verdetto è questo. L'attività è cessata: commercio illegale di armi e sostanza. Gli uomini di Shimada che non siano guardie personali se ne dovranno tornare a casa, avranno la loro giusta liquidazione. Tutte le informazioni le abbiamo ottenute. La famiglia Shimada diviene ufficialmente, e legalmente, il nostro fornitore di armi. Genji lavorerà attivamente sul campo con noi non appena si sarà ripreso. E per quanto riguarda te e Hanzo.."
Ritorna la tachicardia.
"Non abbiamo niente in contrario sulla vostra frequentazione, vi auguriamo che possa durare per molto tempo" disse sorridendo il comandante Morrison, in seguito stranamente il comandante Reyes mi strinse.
Mi sussurra all'orecchio "Si diventa veri uomini solo quando si apre il cuore a qualcuno.. sono fiero di te, Jesse..".
Sorrido, ricambiando la stretta.
Il comandante Morrison si limita a darmi una pacca sulla spalla, sorridendomi.
Ci allontaniamo tutto in cucina, aspettando pazientemente che Hanzo e Genji avessero il loro dialogo, lasciandoli soli.

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Silenzio.
Ho mio fratello davanti a me, e non ho il coraggio di guardarlo né tantomeno parlargli.
Lui al contrario mi sta guardando da prima.
Provo un forte senso di colpa, rabbia, depressione.
Tutte emozioni forti, negative, messe insieme.
In queste situazioni Jesse avrebbe rotto il ghiaccio.. questa volta sono io che devo farlo.
"... Genji.. io.." non so cosa dirgli..in mente mi ritorna la frase di Jesse: "Quello che ti senti di dirgli, semplicemente questo".
Tiro un lungo sospiro e prendo coraggio.
"Mi sento a pezzi, Genji.. sono un uomo miserabile. Indegno di trovarsi qui al tuo cospetto. Non ho assolutamente nessuna scusa per quello che ti ho fatto… qualsiasi cosa deciderai di farla io dovrò solo accettarla. Non merito di avere te come fratello.. e tu non meritavi questo.."
Con mia sorpresa, Genji si alza, anche se faticando.
Mi si avvicina e mi stringe.
Ricambio alla stretta, senza che me ne renda conto delle lacrime rigano il mio volto.
"Sono contento di averti di nuovo nella mia vita.. mi sei mancato.."
Genji mi sorride "Anche tu, fratello… sono fiero dei grandi passi che hai fatto.. quel Jesse.. tienitelo stretto, ok?"
"Assolutamente si."
Rimanemmo abbracciati per qualche minuto, alla fine lo aiutai a risedersi sul divano.
"Hai presente la dottoressa Zeglier, Hanzo?"
"...Si?"
"È grazie comunque a te che l'ho conosciuta. Adesso ci stiamo frequentando."
Sorriso, felice.
"È una bellissima notizia"
"Tu che intenzioni hai con McCree?"
Lo guardo, al quanto imbarazzato.
"... Io.. penso di poter dire che stiamo anche noi insieme"
Genji mi sorride.
"Non avrei mai creduto in tutto questo cambiamento in così poco tempo… quel McCree fa miracoli. Come è cominciato tutto questo?"
Mi ammutolisco, arrossendo.
"Magari certi dettagli è meglio risparmiarseli!"
Mi guarda con aria interrogativa.
".... Diciamo che entrambi eravamo stressati, forastici l'uno con l'altro che volevamo far prevalere le nostre ragioni e poi ci siamo ritrovati a fare una doccia insieme."
"Con doccia intendi--"
"Si!!" lo interrompo per non farlo continuare, lo ridacchia.
"Sei veramente incredibile… pensavo che pensassi alla solita storia della repressione fino alla fanciulla da ingravidare per portare avanti il nome della nostra famiglia".
"Ci ho pensato… ma.. Jesse sa essere al quanto persuasivo"
"L'ho notato" disse, sorridendomi.
"Come ti trovi con lui?"
"... Molto bene.. per lui in questo momento rappresenta non solo una guida, ma come un rifugio, un posto dove le paure, le paranoie svaniscono… quando sono con lui sono solamente felice"
Mi sorride, con espressione assai contenta.
"Sono contento per te Hanzo, e.. sul serio.. non guardarmi per come sto adesso.. il sacrificio alla fine ne è valsa la pena" disse, mettendomi una mano sulla spalla per poi abbracciarmi di nuovo.
Sorrido tenendolo stretto.
Sono contento di avere ancora mio fratello.

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Gli shimada hanno finito i loro discorsi strappalacrime.
Aiuto Hanzo a portare Genji nel trasporto assieme agli altri.
Appena risaliamo su vedo in lui un'espressione completamente differente.
Era felice.
"Bhé… che dire.. tutto sistemato, te non devi nemmeno scontare la prigione, heh"
"A quanto sembra..", disse sorridendo.
"Che cosa pensi di fare adesso..? Sei libero ora, non c'è più bisogno che rimani qui.."
Mi guarda strano.
"Lo so!"
"... Sei ancora qui" gli sorrido.
"Lo so" disse sorridendomi.
"Che hai intenzione di fare?"
"Questo appartamento non mi dispiace, penso di voler rimanere qui per un altro po di tempo!"
Sorrido.
"E poi..?"
"E poi.. te saresti disposto a trasferirti da me?"
Lo guardo stupito, pensavo che si limitasse a dirmi il momento in cui sarebbe tornato a casa.
"Heh, trasferirmi non saprei, sai? Questo appartamento è comunque la mia tana, non vorrei venderla.."
"E non venderla! Ci ritorneremo insieme qualche volta! Appena vogliamo staccare di nuovo da tutto e da tutti"
Questo Hanzo Shimada è veramente incredibile.
"Heh.. affare fatto!"
Si avvicina e mi bacia.
"Non saprò mai come ringraziarti Jesse, tu hai cambiato la mia persona, la mia vita… hai portato la luce dove vi erano solo tenebre"
Gli sorrido.
Decido di stringerlo per continuare a baciarlo.
"Voglio cominciare a ricambiarti il favore, una volta da me sarò io a viziarti"
"Non ho niente in contrario!" dissi ridendo.
"E adesso te lo ricambio in un altro modo"
"...che vuoi dire?"
Mi fa sbattere sul letto.
Lo guardo stupito, mentre si spoglia.
Questo suo lato non l'ho ancora mai visto.
È una piacevole novità.

(Il seguito nel prossimo capitolo!)


McHanzo - The Dragon and The TrampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora