Capitolo 17: Il litigio.

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È notte fonda.
Mi ritrovo in un vicolo buio di Santa Fe, a guardare negli occhi quello che doveva essere il mio amante defunto anni fa.
"... Jesse, posso spiegare.. gli anziani hanno finto la mia morte per convenienza, in verità non so ancora bene come ma sono riuscito a scappare. Ho dovuto mantenere un basso profilo, approfittando della loro messa in scena, per evitare che potessero arrivare ad ucciderti sul serio".
Tutti questi anni, passati ad affrontare il dolore della sua perdita, la voglia di farla finita.
È stato tutto estremamente inutile, lui adesso è qui che si presenta come se nulla fosse accaduto, riesco a provare solo risentimento, rabbia...delusione.
"Cosa puoi spiegare?! Hai per caso fatto un viaggio nel tempo? Vieni dal futuro?!".
Sembra aver colto il rancore mascherato dal mio sarcasmo.
"Hai idea di quanti anni siano passati?! Io ti credevo morto!!"
Mi guarda, con la tristezza che accresce nel suo sguardo, "Non avevo altra scelta.. se mi fossi avvicinato a te gli anziani avrebbero potuto ucciderti solo per il gusto di provocarmi ulteriore dolore...non sono persone Jesse, sono dei mostri. Hai visto fin dove possono arrivare. Non potevo permettermi che tu fossi messo ulteriormente in mezzo a questa faccenda, se ti avessi perso non avrei più saputo cosa fare della mia vita. Sei tu l'artefice del mio cambiamento e di ciò che sono oggi..."
"Non avresti più saputo che fare...ma a quanto sembra ti è stato facile starmi alla larga per anni, lasciando che quel dolore capitasse solo a me. Quanto meno mostro sei stato nei miei confronti rispetto a quanto lo sono stati loro con il loro teatrino?!"
"Jesse, ma non capisci?! Ti avrebbero ucciso se fossi tornato subito da te!!"
"Lo avrei preferito che a stare anni ad ubriacarmi per tentare disperatamente di cancellarti dalla mia testa, per quanto dolore provassi".
Rimane in silenzio, mi osserva con occhi lucidi.
"Jesse.. io non potevo rischiare di perderti.. Non potevo tornare da te fin quando non avessi elaborato una strategia per poter fermare gli anziani. Da lì la nostra frequentazione sarebbe stata più sicura"
"E fammi indovinare, stasera ti presenti finalmente a me perché la gloriosa strategia di cui parli è finalmente giunta al termine?!"
"In verità… non sono riuscito ad elaborare molto in questi anni. Sono qui perché non ne potevo più di stare senza di te, ho saputo dello scandalo della Overwatch e della Blackwatch… e del tuo comandante Reyes…"
Stringo i denti.
"Adesso ti preoccupi per me?! Adesso ti mostri?! Ti fai avanti quando succede il finimondo, e non quando sapevi perfettamente che stavo patendo le pene dell'inferno. Vedendomi a pezzi. Da quanto ho capito mi hai sempre tenuto a distanza per proteggermi. Ad elaborare una strategia che tra l'altro neanche sei riuscito a ideare, sprecando solo tempo prezioso, pensando che io avessi bisogno di questo per campare sereno.. ma mai una volta che avessi pensato veramente di cosa avessi bisogno".
"Di certo ci stava solo che tu non avessi bisogno di morire, ho fatto tutto questo per preservare la tua vita altrimenti sarebbe risultato tutto inutile. Se ti avessero ucciso sarebbe andato tutto perso per quando avremmo dovuto affrontare insieme gli anziani Shimada. Oltre al fatto che sarebbe stato un immenso trauma per me vederti morire per causa mia..."
Lo guardo, assottigliando lo sguardo.
La rabbia cresce in me.
"Stai soltanto sparando cazzate. Oramai tutti quelli dell'organizzazione sono dispersi in giro per il mondo, tuo fratello incluso. Per anni ti sei mosso nell'ombra convinto che fosse la cosa migliore da fare per me, per tutti. Il tuo ciondolare egoisticamente ha solamente peggiorato la situazione, con il tuo aiuto avremmo potuto almeno salvare il salvabile. Inoltre, forse non mi hai sentito bene: Avrei preferito crepare che rimanere anche un solo minuto di più con la convinzione di averti perduto per sempre".
"Ma io no!!!" mi urla " Io preferivo avere il dolore immenso che ho provato ogni singolo momento che ti vedevo a pezzi.. distrutto.. piuttosto di non avere più la possibilità di continuare a vederti vivo. Dopo che tu hai ucciso molti dei loro uomini hanno attuato su di me lo stesso gioco malato che hanno attuato su di te, minacciando la tua vita per arrivare a me, in questo modo ti hanno reso innegabilmente più debole e anche a me! È così che si assicurano la vittoria: destabilizzando la mente e lo spirito di una persona prendendosi ciò che le è più caro, per poi darle il colpo di grazia. Sapevo che ti stessero seguendo, non sai quante volte hanno già provato a farti fuori, e ci sarebbero riusciti se non ci fossi stato io ad averlo impedito più volte, rischiando la mia stessa vita. Solo rimanendo dov'ero avrei potuto continuare salvarti".
Cambio espressione.
" Dici che per me è stato facile, no Jesse, non lo è stato!!" inizia a lacrimare " Tu eri convinto che fossi morto, hai sofferto per anni di questo, e io lo so perfettamente!! Ti vedevo Jesse.. e dentro di me stavo a pezzi ogni volta di più, con l'impulso quasi irrefrenabile di avvicinarmi a te, per molti anni sono stato in continua lotta con me stesso. Ma non potevo farlo!... Non potevo… Non volevo rischiare che non ti vedessi mai più. Tu non sai quanto sarebbe stato meglio anche per me starti accanto completamente!".
"... E allora avresti dovuto farlo, anziché immedesimarti nel ruolo banale del mio salvatore. Ormai è troppo tardi"
La sua espressione esprime a pieno la sua incredulità... e il dolore verso il mio rifiuto.
Detto questo, ripresi il cammino.
"...Jesse, aspetta!! Dove vai?!"
"A casa. Te come staresti se fossi nei miei panni? Se la persona che hai amato si ripresenta a te come un pacco regalo dopo anni di atroce dolore e sofferenza che hai avuto pensando fosse morta?!"
" … Io..."
Perché adesso mi sento di nuovo male..? 
Sto facendo una cazzata a reagire così..ad andarmene..? Non posso comunque fargliela passare liscia.
Mi ha abbandonato.
Letteralmente.
Tutto per delle sue stupide convinzioni, non lo perdonerò mai per questo, anche se mi può aver salvato tutte le volte che racconta, lo avrebbe fatto per davvero se fosse tornato da me.
"Jesse…"
Mi blocco solo per sentire l'ultima probabile cazzata che ha da dire.
"...Per quanto vale.. io non ho mai smesso di amarti.."
…..
Senza che me ne renda conto delle lacrime rigano il mio volto, ero girato di spalle e quindi non poteva vedermi per fortuna.
Mi limito a rimanere in silenzio e a continuare a camminare, lasciando la sua figura sempre più indietro, fino alla sua definitiva scomparsa.

Rientro nel mio appartamento, buttando di rabbia a terra la mia giacca e il mio cappello.
Spacco qualche mobile, urlando.
Infine mi chino sul pavimento, lacrimando come un forsennato.
Mi era veramente mancato, ma sono così pieno di sentimenti contrastanti che non riesco a dire effettivamente cosa provo.
Sono felice? Sono incazzato? Lo amo? Lo odio?!
Non lo so!!
So solo di provare rancore verso di lui per non essermi stato accanto per tutti questi anni, o per lo meno essermi stato accanto nella maniera più stupida e inutile del mondo.
Pensava seriamente che non potessi cavarmela se fosse tornato da me?! Che mi sarei fatto ammazzare così facilmente?!
Mi sono tormentato in tutti questi anni, per cosa?!
Tiro un calcio al tavolo, rompendolo.
Mi siedo sul letto con la testa tra le mani.
Non so che fare…
Cosa voglio adesso..?
È sempre lui che voglio o starmene da solo?!
"Jesse…"
Scatto in piedi.
"Che ci fai qui?! Esci dal mio appartamento se non vuoi che sia io ad ammazzarti sul serio!!"
"Jesse… sei instabile, lo so che è tutta colpa mia ma non posso andarmene… non posso lasciarti così..."
"Quanta incoerenza. Ci sei riuscito però a vedermi soffrire come un cane e a non fare un cazzo!!! Te lo ripeto per l'ultima volta: Esci dal mio cazzo di appartamento!!"
"Se hai bisogno di sfogarti.. sono qui per questo. Fa di me ciò che vuoi.." con questo rimane immobile lì dove è.
Lo guardo incredulo, mi metto le mani tra i capelli "Non ci posso credere.. Non posso… Come cazzo puoi continuare a farmi soffrire così?! Che cazzo ti ho fatto per meritarmi tutto questo?!"
Lo guardo, lacrimando.
"...Jesse.. mi dispiace.."
Lacrimava anche lui.
"Io ti odio, cazzo!! Ti odio!!"
Mi scaglio addosso a lui, sbattendolo al muro.
Lo guardo negli occhi mentre gli stringo la trachea, non fa nulla..è assolutamente passivo.
Sta soffocando.
Che cosa sto facendo…
Mollo la presa, continuando a guardarlo.
".... Io ti odio...."
"...Jesse…"
…..
Poggio la mia fronte sulla sua clavicola, iniziando a lacrimare come un bambino.
Lui mi stringe forte, siamo in due a lacrimare.
Ci trasciniamo a terra continuando a stringerci e a trovare sfogo nelle lacrime, insieme.
Col passare dei minuti, la tragedia greca si placa.
Ho uno sguardo vuoto, perso, mi lascio accarezzare da lui stando in silenzio.
Chiudo gli occhi, addormentando dopo un po tra le sue braccia.

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Se avessi saputo che tutta questa attesa fosse così inutile lo avrei stretto tra le mie braccia molto tempo fa.
Lo guardo dormire, coccolandolo.
Dandogli qualche bacio ogni tanto.
Dopo qualche minuto sollevo il suo corpo da terra, stendendolo sul letto, spogliandolo.
È ancora l'uomo dal fisico mozzafiato di cui mi sono innamorato, gli anni non lo hanno invecchiato per niente male.
Lo copro con le coperte, a seguito mi spogliai anch'io per sdraiarmi accanto a lui, tenendolo stretto.
"... Hanzo..", mormora nel sonno.
Lo stringo.
Sono qui adesso, non ti lascerò mai più solo.
Gli bacio la fronte e, tra carezze e sospiri, lo raggiungo anch'io nel mondo dei sogni.

McHanzo - The Dragon and The TrampDove le storie prendono vita. Scoprilo ora