Il sole sorge ed io, spaparanzato sul mio divano, attendo il momento tragico della visita del comandante Reyes.
Per accertarsi delle condizioni del prigioniero.
Non sono passati neanche tre giorni eppure posso ufficialmente dire che il prigioniero è in vacanza anziché stare a subire una qualche "tortura psicologica" da parte mia.
Oltre tutto, insistendo con questa ossessione di ordinare alimenti di prima qualità, mi sta letteralmente prosciugando il conto in banca.
Stasera si mangia una pizza e non deve rompere le palle.
A dirla tutta il vero prigioniero sono io.
"Non mangerò mai una pizza ordinata da un ristorante qualunque".
L'ho detto che sono io il prigioniero..di un viziato.
"Ho assecondato la tua strana ossessione per il cibo prelibato per giorni, non ci tieni sempre a ricordarmi che io e te siamo nemici? Bene. Io ci tengo a ricordarti che i soldi che hai usato sono i miei, questa è casa mia, per cui adesso si fa come dico io."
Mi guarda stizzito, ma rimane taciturno.
Per il resto le acque si sono abbastanza calmate da quell'episodio sotto la doccia, anche se i momenti di silenzio sono notevolmente aumentati.
Non so definire se questa sua nuova fase sia buona o meno, ma la preferisco di gran lunga alla fase isterica.
"Oggi viene il tuo comandante?"
Annuisco, "Senti.. per quanto riguarda quella cosa.. puoi rimanere in silenzio?"
"Sono il primo che tiene al fatto che rimanga un segreto insvelabile, perderei certamente credibilità con i miei uomini se sapessero una cosa del genere.." sospira "Avrei dovuto preservare il mio corpo per una donna che mi avrebbe donato in seguito un erede, per garantire la continuità della famiglia Shimada".
"Ma dove siamo, nel medioevo? Bah, non voglio sentire queste cazzate. Avevi bisogno di sfogarti, siamo esseri umani, la carne è debole. È uno dei piaceri della vita fare sesso, di fatto ti sei calmato molto da allora" dissi guardandolo, accennando un sorrisetto malizioso.
Il giapponese arrossì di botto.
"Fesserie!! Io non sono un animale, non reagisco agli impulsi, per me è stata un'umiliazione, mi hai costretto a farlo!! Ho addestrato per anni corpo e mente per evitare di cedere a queste debolezze, ancora una volta hai contribuito a far calare ulteriore disonore nella mia persona e nel mio spirito".
"Ammetto di aver forzato un po la mano, ma poi chi ha goduto sei stato pure tu. E poi...aspetta un secondo" realizzo adesso, " Che significa che per anni hai addestrato corpo e mente per non cedere a queste debolezze?".
"....." mi ignora allegramente, facendo finta di avere qualcosa da fare.
"... vuoi dire che.." non posso vedermi, ma scommetto che la mia faccia sia al quanto buffa in questo momento.
"Evitiamo questo discorso, non ti riguarda minimamente", mi disse sempre voltato di spalle, palesemente facendo finta di fare qualcosa, giusto per tenersi impegnato e avere la scusa per non guardarmi.
".... Non lo avevi mai fatto prima..?! Come hai fatto a non esplodere per tutti questi anni?!"
"Ma insomma!!! Ti ho detto di non parlare di discorsi che non ti riguardano!!" si volta di scatto verso di me, era ancora rosso dalla vergogna.
Ora lo vedo per come è realmente.. un uomo tormentato e in lotta con sé stesso.
Cresciuto in mezzo alla follia di una famiglia di merda, con ideali malati e che lo hanno portato a reprimere tutta la sua umanità, inclusi sentimenti e bisogni fisiologici.
Suo fratello Genji è stato più fortunato, ha compreso quello che stavano facendo prima di lui e ha sacrificato gran parte del suo corpo, ma adesso è libero di poter iniziare una nuova vita.
Ma lui, d'altro canto, è ancora ancorato alla vita che gli è stata imposta già dalla nascita, non si può cambiare da un giorno all'altro una tradizione imposta da generazione in generazione, assieme ad un'attività illegale.
Non posso non provare un senso di… compassione per lui.
"Hanzo", era di nuovo di spalle, ma scommetto sia stranito dal fatto che l'ho chiamato per nome per la prima volta, "Non puoi continuare a scavarti la fossa da solo. Sei solo te che devi decidere cosa è meglio per te. Devi smetterla di pensare alla storia dell'onore, della tradizione, che la tua famiglia ti ha amorevolmente inculcato. Per questo tuo frat--"
"Ora basta!!!" si avvicina verso di me, colmo di rabbia " Tu non sai niente di me!! Niente!! Sono io che ho deciso di continuare le tradizioni e l'attività degli Shimada, sono stato io che ho deciso di mio libero arbitrio di portare avanti il nome e l'onore della mia famiglia. Genji è sempre stato un'inutile, sciocco, egoista!!!" mi sbatte al muro.
"Ngh" mi solleva da terra, è forte il tipo.
"Smettila di ostinarti a farmi cambiare idea tu non sai che cosa ho passato, non sai cosa si prova a sacrificare la propria esistenza per l'onore della propria famiglia, e non sai minimamente niente di me!!"
Lo guardo negli occhi, mi trasmette solo tristezza.
"E non guardarmi come se fossi un cane bastonato indifeso. Non ti sopporto quando mi guardi così, io so quello che ho fatto. So quello che faccio, non ho nessun rimpianto, non esisterà mai nessuno in questo mondo che mi farà cambiare idea, nessuno!!!"
La delirazione di un folle.
È palesemente disperato, non sa più dove sbattere la testa.
"Chiedi al tuo fottuto comandante di trasferirmi altrove, ovunque tranne che qui! Non voglio più vedere la tua schifosa faccia e la tua schifosa arrogante espressione" con questo, mi lascia andare.
"Non chiederò di trasferirti"
"Ma insomma, che cosa vuoi da me?!"
Mi avvicino, indietreggia cercando di scansarmi.
"Di nuovo?! Lasciami!!", riesco a stringerlo.
Inizialmente è rigido, se dovessi fare un azzardo direi che lo sento perfino tremare.
Rimane immobile, con la faccia rivolta verso il basso.
Appena ottiene un contatto fisico con me abbassa le ostilità, è strana come cosa.
Che gli trasmetta fiducia questo mio modo di fare..?
Mi avvicino con la bocca al suo orecchio e gli sussurro " Se devo essere sincero non ne ho la minima idea di cosa io voglia da te. Ma lascio che sia il mio istinto a guidarmi. Non so a cosa mi porterà, ma una parte di me sente che con te mi trovo bene e per il momento sei l'unica persona con la quale abbia convissuto".
Continua a rimanere in silenzio, "Ti sembrerà tutto assurdo, ma io credo di averti compreso. Non devi più avere paura dei giudizi e delle ossessioni altrui. Non ci sta la tua famiglia qui, nemmeno i tuoi uomini. Sii te stesso, Hanzo."
Decisamente adesso sta tremando, lo stringo più forte, mettendogli una mano dietro la testa.
È più basso di me, non mi è difficile tenere la sua testa poggiata sulla mia clavicola, sento la mia maglietta bagnarsi, e le sue braccia stringermi la schiena.
Il drago finalmente si è placato.
Gli massaggio la schiena, incitandolo a continuare a sfogarsi.
Non so come, sono riuscito a provare un istinto protettivo con quello che stava per essere il mio assassino.
Sindrome di Stoccolma? Eppure il rapito è lui.
"Io ti odio. Ti detesto. Mi fai un effetto che non mi fa affatto bene. Mai nella mia vita mi sono comportato così".
"Perché mai hai effettivamente cominciato a vivere senza pressioni o costrizioni. "
"Continuo a non capire che cosa stai facendo. Ho ucciso molte persone, mi occupo di un vasto traffico di armi e droghe per vivere. Ho persino tentato di uccidere mio fratello!! Dovresti provare disgusto per quelli come me".
"Vedi il fatto in effetti è abbastanza strano. Il mondo è pieno di pezzi di merda. Alcuni di quelli sono solo crudeli, altri solo altamente instabili. Te sei uno di quelli che io chiamo "i deviati", ti impegni da una vita a fare quello che hai sempre definito giusto, di dovere, per portare avanti l'onore della tua famiglia. Non hai mai realizzato che fosse tutto sbagliato. Andavi avanti con convinzioni che ti hanno forzato dall'infanzia ad avere. Pur di risultare il più meritevole hai persino quasi ucciso tuo fratello. La tua famiglia da quanto so è morta, hai solo tuo fratello. La tua attività ti appartiene, puoi cambiarla. Tu puoi cambiare. Dacci le informazioni che ci servono e noi ti daremo una mano a sbarazzarti di tutto questo."
"No!! Non posso rivelarvi niente!! Per me lavorano molte persone che hanno una casa, una moglie, dei figli...non voglio tradirli e toglierli dalle loro famiglie facendoli finire in galera per chissà quanto tempo!!"
"Chiunque deve avere la fine merita… anche te.. finirai in prigione."
Si stacca bruscamente da me, guardandomi deluso "Non esiste solo la giustizia. Esistono anche molte realtà dietro di essa.".
Lo guardo strano.
"Non si può cambiare un'attività del genere in poco tempo, oltre ad essere una cosa impossibile da fare, per cui la continuerò e mai finirò nelle vostre luride prigioni. Piuttosto mi privo della mia stessa vita!".
Sospiro. Perché mi sto sbattendo così tanto per questa persona..? Che cosa mi prende..?
"Allora? Quando arriva il tuo comandante?!"
"È già qui", una voce alle nostre spalle ci fa per un attimo mancare un battito.
È il comandante Reyes.
"Ottimo, prima mi affibbiate un prigioniero, e poi mi entri in casa senza neanche bussare?" chiedo, lievemente infastidito.
" Risparmia il fiato Jesse, allora? A che punto stiamo?!"
E adesso che cazzo gli dico..?!
"Ribadisco ciò che vi ho detto nell'interrogatorio: io-non-vi-dirò-niente", parla lo Shimada per me.
"Se è per la salvaguardia dei tuoi uomini, non ci sono problemi. Si possono ideare compromessi. Stabilire una sorveglianza con ognuno di loro e ,se sono persone intelligenti, capiranno che non devono mettersi più in mezzo a questioni che superano i limiti legali. Se non lo capiscono..qualche anno in galera non glielo toglie più nessuno"
Lo guardo stranito.
"Da quanto tempo è che sei qui..?!"
"Segreto. Comunque, riflettici bene Shimada. È un buon affare: la possibilità di avere una fedina penale pulita in cambio di aiuto e informazioni da parte tua, nessun doppio gioco, non è nel nostro stile.".
"... Aspetta!" lo blocca il giapponese.
Il comandante Reyes si ferma, prestandogli ascolto.
"Mi sembra piuttosto ridicolo che gliela fate passare così liscia ad uno dei più pericolosi capi mafiosi giapponesi. Insabbiate spesso casi riguardanti persone come me? Non siete l'organizzazione tanto portatrice di giustizia che credevo, allora. Non mi fido di voi, ci deve essere per forza qualcosa sotto".
"Insabbiamo solo i casi che vale la pena di insabbiare. Genji si è ripreso, è stato molto disponibile nell'espormi i fatti. Mi ha detto molte cose. Non ha alcuna intenzione di vendicarsi, lui in te vede che ci sta ancora speranza".
L'espressione di Hanzo cambiò, abbondante di stupore.
"Vuole entrare a far parte della Blackwatch, e noi di certo non rifiutiamo la proposta di una persona scappata dalla morte, dotata di notevole potenziale, ammirevoli abilità e ferrea resistenza. Potrebbe persino essere più utile di McCree!"
"Hey!"
"Ad ogni modo, se un nostro membro ci chiede di fidarci del suo giudizio in cambio del suo fedele servizio, noi gli daremo un'opportunità di darti una chance. Ma se ti dovessi rivelare solo essere una feccia priva di speranze, bhé...l'ergastolo a vita non te lo impedirà nessuno!".
Hanzo non risponde più, almeno sa quando deve stare in silenzio, senza alzare polemiche.... perché solo con me si permette di rompere sempre?
Il comandante Reyes esce dal mio appartamento, sposto lo sguardo sul giapponese.
"Ho bisogno di meditare, potresti uscire da qui? Devo stare in completa solitudine quando medito"
"Tenterai di scappare?", chiesi guardandolo serio.
"No. Lo giuro sul mio onore", da qui capisco che non lo farà.
"Ok, compro un nuovo pacco di sigari allora, a tra qualche minuto!", infilo un paio di stivali per poi uscire anch'io dall'appartamento.
Domandandomi che cosa sceglierà di fare Hanzo.
D'altronde quello Shimada è pieno di sorprese.
... E poi da quanto è che il comandante Reyes era lì ad ascoltare?!----
All'interno di una macchina, appostata sotto il palazzo dell'appartamento di McCree, si intravede una sagoma scura, con un registratore tecnologico in mano, si sente un audio: "Senti.. per quanto riguarda quella cosa.. puoi rimanere in silenzio?".
"Heh", il comandante Reyes cancella quella parte della registrazione.
Definendola in mente sua una cosa personale, irrilevante, da non dover mostrare a Jack e agli altri.
"Chissà a che cosa si riferiva.. meglio tenere d'occhio quei due da adesso in poi".
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McHanzo - The Dragon and The Tramp
FanfictionCiao a tutti! chi sono non ha importanza, importa ciò che mi piace (che spero piaccia anche a voi!). Questa è una storia da me creata sulla ship Mc Cree/ Hanzo (McHanzo), due personaggi del videogioco "Overwatch" alla quale mi sono personalmente ass...