7 - Grazie per avermi salvata.

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«Lia.»

Mi voltai al suono di quella voce che conoscevo bene, ed ecco che incontrai i suoi occhi.

Jesse era proprio li davanti a me.

«Jesse.»mormorai a fior di labbra,mentre lo guardai sedersi sulla panchina accanto a me.
« Butta quella roba.» guarda la mia sigaretta scuotendo la testa,quasi infastidito. Feci l'ultimo tiro e la buttai,ormai finita.
«Mi hanno detto che ti sei svegliata ieri..» continua.
«Ti aspettavo.» dissi semplicemente.

Si innalzò un leggero vento che mi fece rabbrividire,e quando lui se ne accorse non ci pensò due volte ad appoggiare la sua giacca sulle mie spalle,ed io mormorai un 'grazie.'

«Non sapevo se la mia presenza fosse gradita.» rispose e io scossi la testa.
«Beh,sappi che non mi hai mai dato fastidio.» notai un leggero sorriso farsi spazio sul suo volto che fece sorridere anche me.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo,mentre lui sembrava osservarmi. Fu lui a rompere quel silenzio.

«Eh si,i tuoi occhi sono stupendi.» affermò, facendomi sorridere.
Non potei non pensare che il suo sorriso fosse uno dei più belli che io abbia mai visto.

Ci voltammo entrambi al rumore della porta del pub aprirsi e ci trovammo davanti la coppia di prima,Ruby e Dele.

«Ehi ragazzi!» salutò Ruby, molto probabilmente ubriaca e noi ricambiammo il saluto,mentre lei venne a sedersi accanto a me.
«Ho interrotto qualcosa?» chiese,con una mano sulla bocca,dispiaciuta.
«No,non preoccuparti.»le sorrisi e lei rise,e la mia teoria su lei ubriaca si confermò. Mi voltai un secondo e notai Dele parlare con il ragazzo accanto a me di non so che cosa.

«Sai,mi stai simpatica.» disse improvvisamente la ragazza accanto a me,giocando con i miei capelli.
«Anche tu.» sorrisi.
«Non sei come quella puttana che ci prova con qualsiasi essere maschile,bleh.» continuò,facendomi corrugare le sopracciglia.
«A chi ti riferisci?» le chiesi.
«Mandy,quella puttana!» alzò la voce,facendo girare le persone fuori dal pub oltre a noi, e Dele la prese per mano.
«Okay,direi che è meglio tornare a casa.» lei si ritirò dalla sua presa.
«Mi stavo giusto divertendo! E tu.. tu vai da quella troia!» quando rispose capii che la ragazza in questione doveva averci provato con il suo ragazzo,per aver suscitato questa sua reazione.

«Ruby,andiamo per favore. Sei ubriaca.» continuò il ragazzo e lei sospirò,arrendendosi. Venne verso di me e mi lasciò un bacio sulla guancia.
«Ciao ragazzi simpatici» disse,prima di andarsene assieme al suo compagno.

« È sempre così quando beve?» chiesi,mentre ridacchiammo alla scena. « Purtroppo si.»

«Lia? Sei qui fuori?» guardai Cindy cercarmi,per poi venirmi incontro appena mi vide. Guardo prima Jesse,poi me, e sorrise.
«Scusate il disturbo..» biascicò e capii che nemmeno lei doveva essere sobria.
«Ma.. si è fatto tardi,Maia è andata a mangiarsi la faccia con uno sconosciuto e.. mi gira la testa.» disse gesticolando.
Feci per risponderle che saremmo tornate a casa,quando la vidi correre verso qualcosa,o meglio,qualcuno.
Realizzai che quel qualcuno fosse suo fratello,che mi fece segno che sarebbero tornati a casa e li salutammo.

«Sei anche tu così quando bevi?» mi chiese,scherzandoci su.
«Spero di no.» ridacchiai e mi strinsi nella sua giacca,sorridendo ricordandomi di qualche minuto prima.

Realizzai di dover tornare a casa a piedi da sola e sospirai.
«Che ore sono?» gli chiesi, guardando l'orologio al suo polso.
«L'una e mezza. A che ora devi tornare a casa?» mi chiese,guardandomi.
« È meglio che parta,sono a piedi.» mi alzai. «Non vorrai tornare da sola a quest'ora?» mi domandò e io feci spallucce.

«Ti accompagno.» affermò,alzandosi anche lui,facendo aumentare il battito del mio cuore. Iniziammo a camminare sul marciapiede,mentre mi guardavo attorno.
Il tragitto fu piuttosto silenzioso,tranne i sorrisi che mi rivolgeva qualche volta,che ricambiai.

«Abito qui.»affermai,una volta che arrivammo davanti a casa mia.
Feci per togliermi la giacca,ma lui mi fermò.
«Tienila.» cercai di ribattere ma lui scosse la testa e sorrisi.
«Allora..ci vediamo.» disse, prima di voltarsi per andare via. Lo guardai allontanarsi prima di esclamare:
«Jesse!» si voltò e mi morsi il labbro,prima di pronunciare le parole che non avevo potuto dire prima.

«Grazie per avermi salvata.»

«Sono felice di averlo fatto.»

Ribatté,prima di voltarsi e continuare la sua camminata.

Chissà,magari mi aveva salvata per davvero. E non solo dall'incendio.

JUST LIKE FIRE | LingardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora