5 - Il modo in cui sei

271 8 0
                                    

«Arrivederci signorina Jhonson.» L'infermiera mi rivolse un sorriso amichevole che ricambiai insieme al saluto,prima di avviarmi verso le scale. Appena arrivai al piano terra,trovai mia madre ad aspettarmi.

«Avresti potuto prendere l'ascensore!» ignorai la sua lamentela e la salutai con un abbraccio,mentre ci dirigemmo fuori dove ci aspettava Papà in macchina.

«Che bello riaverti qui con noi» Mi sorrise accarezzandomi i capelli prima di mettere in moto la macchina e partire. Lungo il tragitto decisi di ascoltare della musica dal mio telefono mettendo la riproduzione casuale e subito dei ricordi invasero la mia mente per la canzone partita.

«Sai,oggi è passata in radio una vecchia canzone e ho pensato a te..»

Jesse le disse, mentre cercava il brano in questione.

«Metto il volume basso per evitare che un'infermiera mi cacci fuori» ridacchiò e avvicinò il telefono al viso della ragazza,mentre la canzone partiva.

"When i see your face,
There's not a thing that i would
Change,'cause you're amazing,
Just the way you are.

Jesse non poteva sapere che dentro Lia stava sorridendo.

Lia non poté evitare di sorridere ad ascoltare le parole di quella canzone. Avrebbe tanto voluto vederlo, e sospirò a quel pensiero. Non si accorse che fossero già arrivati a casa,o meglio,in una nuova casa.
All'esterno c'era un grande giardino e la casa era pitturata di bianco e di giallo.

«Cosa ne pensi?» le chiese Carmen,la mamma, mentre entrarono in casa.
« È davvero bellissima!» Esclamò Lia, guardando il salotto spazioso come tutto il resto. C'erano delle scale che portavano a un corridoio dove si trovavano le stanze.

«Vai pure in camera tua.» le sorrise il padre,ma Lia si ricordò di una cosa che la fece sobbalzare.
«Le mie valigie!» a quella reazione i genitori ridacchiarono, e Lia li guardò corrugando le sopracciglia.
«Che avete da ridere?» sospirò e quando vide la mamma tirare fuori le sue valigie sorrise.
«Come..come avete fatto?»si chiese.
«Oh,non siamo stati noi. È stato il ragazzo che ti ha salvata.»

Lia annuii a quelle parole e mentre andò in camera sua,non riuscì a non sorridere.

Sistemò tutti i suoi vestiti nel grande armadio di fianco al letto e la biancheria intima nel cassonetto.
Quando ebbe finito,si sedette sul letto e controllò i messaggi dal suo telefono. Ne trovò uno da Cindy.

Sta sera passo a casa tua
Alle 8:30, così ti aiuto a
Decidere cosa mettere
Prima di andare al pub.
Ricordati di mandarmi
L'indirizzo!

Le mandai la posizione e le risposi con 'a stasera'. Posai il telefono sul comodino e mentre pensai alla serata che avrei passato mi addormentai.

«Lia, è pronta la cena!»

Mi stropicciai gli occhi e mormorai un 'arrivo'. Sbuffai al pensiero di aver dormito l'intero pomeriggio e andai a lavarmi il viso nel bagno per poi raggiungere i miei genitori a tavola.

«Hai dormito tutto il giorno» ridacchiò mio padre mentre iniziammo a mangiare.
«Aveva bisogno di riposare.» ribatté mia madre. Mi ricordai di non averli ancora avvisati che sarei uscita questa sera.

«Mamma, papà, dopo dovrei uscire con Cindy.» dissi,prima di mangiare l'ultimo boccone e bere un bicchiere d'acqua.
«Lia,devi riposare!» ribatté mia madre e sospirai.
«Mamma,sto benissimo e penso di aver riposato abbastanza.»
Guardai mio padre e lo vidi pensare.
«Penso che vada bene.» sorrisi e dopo aver mormorato un 'grazie papà' mia madre esclamò: «Steven!»

Li lasciai parlare quando sentii il campanello e andai ad aprire, trovando una Cindy sorridente che mi abbracciò. «Sei ancora così?» mi guardò e io mi ricordai di essere struccata e di dovermi fare una doccia. Salutò i miei genitori e dopo mi seguii in camera.

«Allora,tu vai a farti una doccia e io penso a cosa farti indossare,ok?»mi disse,mentre guardava nel mio armadio. Mi fermai ad osservarla e notai che indossava una minigonna bianca con una canotta nera abbastanza scollata.
«Okay,stai benissimo comunque!» le dissi mentre mi avviai nel bagno con la biancheria in mano.

Era piacevole sentire l'acqua fredda scorrere sul mio corpo dopo essere stata per due mesi su un misero lettino senza muovermi. Mi lavai anche i capelli e quando finii presi un asciugamano per metterla attorno al mio corpo. Presi il phon e la spazzola sgaiattolando in camera.

Trovai Cindy seduta sul mio letto con il telefono in mano e accanto a lei l'outfit che aveva scelto per me.
Guardai la gonna nera sopra al ginocchio con un top color vino rosso.
« Mi piace,ma.. non credi sia esagerato?» dissi infilandomi l'intimo.
Mi guardai allo specchio e notai di aver perso qualche chilo.
Sobbalzai quando Cindy mi diede una sculacciata sul culo. «Cindy!» risi assieme a lei e mi asciugai i capelli facendoli lisci.
«Ti dispiace se uso la piastra?» urlò Cindy sopra il suono del phon e io annuii.

Dopo essermi vestita mi truccai con un po' di correttore sotto le occhiaie,del mascara e un rossetto color nude. «Sei una figa da paura!» disse la mia amica guardandomi dalla testa ai piedi. «Tu non sei da meno».
Come ultima cosa indossai degli orecchini a cerchio e misi delle scarpe col tacco basso,non sono mai stata abituata ad usare quello alto e avrei rischiato di cadere.

Una volta pronte scendemmo di sotto e salutammo i miei genitori.
«Buona serata!»disse Mia madre e la ringraziai prima di chiudere la porta dietro di noi.

«Andiamo a piedi?» le chiesi,non vedendo la sua auto.
«Si, è vicino non preoccuparti.»
Durante il tragitto ci perdemmo in chiacchiere e mi erano proprio mancati questi momenti.

JUST LIKE FIRE | LingardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora