Primo Giorno Di Lezioni

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Sapeva bene che quella mattina avrebbe ricevuto l'orario delle lezioni, con i nomi dei rispettivi professori e l'ubicazione delle aule.
Si sveglio di buon ora per avere il tempo di sistemarsi e prepararsi mentalmente ad affrontare tutte le domande dei suo nuovo compagni, perché è ciò che succedeva sempre, qualunque persona non appena sentiva il suo nome e cognome, iniziava a chiedere qualsiasi cosa su di lui e soprattutto su suo padre.
Una volta pronto si avvio con gli altri della sua casa verso la sala grande in cui avrebbero fatto colazione.
Dopo pochi minuti arrivò il prefetto della casa Grifondoro, Richard Johnson con dei foglietti in mano che consegno ai ragazzi del primo anno.

Mancavano 15 minuti alla prima lezione, che era pozioni ciò significava che doveva dirigersi verso i sotterranei, luogo in cui si trovava quel'aula

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Mancavano 15 minuti alla prima lezione, che era pozioni ciò significava che doveva dirigersi verso i sotterranei, luogo in cui si trovava quel'aula.
"Gellert, hai sentito cosa ho detto" chiese colui che doveva essere suo cugino, il figlio di sua zia Tina e di suo marito Newt Scamander
"no, stavo pensando alle lezioni. Cosa hai detto?" chiese
"sempre con la testa tra le nuvole..
Comunque ti ho chiesto se vuoi che ti accompagni fino all'aula di pozioni? così eviti di perderti." disse sorridendo
"non c'è bisogno, ma grazie comunque Jacob"
"va bene, ci vidiamo a prenzo." e andò via
Si alzo anche lui, prese i suoi libri e iniziò a cercare la strada giusta, vide tanti studenti intenti a parlare fra loro, fare Incantesimi nel tentativo di stupire chi ancora non ci riusciva e vide anche un gruppetto formato da 4 ragazzi e 1 ragazza che prendevano i giro tutti i ragazzi del primo anno che si trovavano intorno a loro, dalla divisa che indossavano dovevano essere tutti della casa serpeverde, ma proprio in quel momenti i suo occhi si incrociarono con quelli di colui che sicuramente era il loro capo, biondo con gli occhi azzurri, non proprio bellissimo ma con un certo Charme.
Si rese conto che si stava avvicinando velocemente e con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
"tu devi essere il figlio di quel pazzo, vero?" disse con voce abbastanza alta per farsi sentire da tutti.
"che fai non rispondi? mi chiedo come mai gli Auror abbiano deciso di lasciarti libero, sarai sicuramente un decelebrato come lui!" disse per poi scoppiare in una risata senza senso.
Decise che non valeva la pena sprecare tempo per rispondere a quella provocazione visto che era già in ritardo per la prima lezione con il professor Lumacorno
Si giro per andare via ma in quel momento l'altro parlo
"che c'è, ti sei forse offeso? Oppure non sei abbastanza intelligente da rispondere, avrai preso da quell'idiota di tua madre, che non era ingrado neppure di decidere tra bene e male! "
Rise di nuovo ma quasta volta l'altro senti una rabbia incontrollabile montare in sé come una furia, nussuno poteva parlare in quel modo dei suoi genitori. Tiro fuori la bacchetta puntandola verso il ragazzo, che indietreggio immediatamente con una faccia spaventatissima.
"cosa c'è adesso non parli più, bhe i bulletti idiot come te se la prendono solo con chi non si difende. Vero?" disse Geller avvicinandosi
"dai prendi la bacchetta e dimostra cosa sai fare!"
Ma proprio in quel momento arrivò la Mcgonagall che facendosi spazio tra la folla che si era radunata intorno a loro, vide Gellert puntare la bacchetta verso un altro alunno
"GELLERT JR GRINDELWALD! CHE COSA STAI FACENDO CON QUELLA BACCHETTA IN MANO, IMMEDIATAMENTE NEL UFFICIO DEL PRESIDE!!" Gellert dopo un attimo di paura si volto verso de lei e la segui senza dire nulla.

Dopo aver camminato per un paio di minuti si ritrovarono difronte ad una specie di grifone d'orato
" SORBETTO AL LIMONE"
disse la professoressa facendo sbloccate il grifone che mostro una rampa di scale, gellert inizio a salire.
Una volta giunto in cima si ritrovò in uno studio con decine di dipinti alle pareti, e un enorme libreria. Al centro c'era una grande scrivania riempita di oggetti dal sicuro valore inestimabile.
In quel momento lo studio era vuoto cosi decise di attendere il preside impiedi accanto a quella scrivania, ma proprio in quel momento senti una voce provenire dall'alto
"già qui Gellert?" chiese con voce gentile e sorridente il preside
Mentre scendeva le scale
Gellert annui tristemente
"sorprendente, suvvia dimmi cosa è successo" ancora sorridente
"uno studente mi ha provocato ed io ho tirato fuori la bacchetta, so di aver sbagliato e di meritare una punizione"
"perdonami la domanda ragazzo, ma tuo padre ti ha mai punito per un'errore?" chiese
"no, almeno che non ripetessi per molte volte lo stesso errore, ma di solito mi lasciava fare, per poi aiutarmi a capre che ogni azione ha delle conseguenze." rispose gellert
"naturalmente, proprio ciò che mi aspettavo da lui. Per questa volta non riceverai nessuna punizione, ma ricorda che sono le nostre scelte a decretare chi siamo realmente. Adesso va per oggi potrai saltare pozioni perciò va direttamente nell'aula di storia, che si trova al primo piano "
" grazie mille preside, le giuro che mi dimostrerò degno di questa fiducia, buon giorno!"
" buona giornata ragazzo". Disse lui mentre Gellert usciva dall'ufficio

Arrivato all'aula di storia tutti i ragazzi lo guardano in modo torvo ma quasi con terrore, li incontro il professore di storia della magia Cuthbert Ruf
Fu l'ora più noiosa della sua vita, quel professore era davvero monotono e inespressivo, fu dura starlo ad ascoltare senza addormentarsi, cosa che successe a molti studenti.
Ma una volta finita quella lezione c'era Incantesimi, finalmente avrebbe usato la bacchetta, era da quando suo padre era stato condannato che lui aveva il divieto assoluto di usarla, poiché prima, quando viveva con i suoi, suo padre gli permetteva di allenarsi a fare qualsiasi incantesimo studiando perfino le arti oscure.

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FINE QUARTO CAPITOLO
IL LAVORO MI STA UCCIDENDO 😂

I Crimini Del Padre (A&G) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora